Vaccini, ritornano le polemiche

Tra chi nutre perplessità sull’obbligatorietà dei vaccini, c’è chi sostiene che non sia sensato costringere le persone a vaccinarsi per malattie non trasmissibili, dal momento che in quel caso le conseguenze della mancata vaccinazione ricadrebbero solo sul singolo e non sulla comunità. Inevitabilmente, tuttavia, il danno al singolo, da teoria è passato a fatto concreto, quando di recente a Torino, una bambina non vaccinata si è ammalata di quello che ai medici sembra essere tetano.

Anche se la diagnosi dei medici non è ancora definitiva (è bene sottolinearlo) il caso è scoppiato e le polemiche si sono riaccese. Chi sostiene il provvedimento del governo accusa i genitori, mentre i genitori si scagliano contro i media perché finiti nel tritacarne, prima ancora che la diagnosi venga accertata: «Noi non siamo No Vax, non siamo attivisti – afferma il padre a Repubblica – Semplicemente ci siamo informati, abbiamo fatto delle valutazioni e preso una posizione per i nostri figli. Una scelta difficile, ma ragionata, che risale a sette anni fa ed è quindi precedente alle polemiche di questi tempi».

Il medico Roberto Burioni, noto per il suo attivismo pro-vax su Facebook, risponde con durezza, criticando chi, «pensando di potere capire cose che palesemente non ha mai studiato, ha l’arroganza di potere compiere scelte al di fuori della sua portata intellettuale e culturale, mettendo in pericolo gravemente la vita non sua, ma dei suoi figli. Fa la stessa cosa con i freni dell’auto, si informa e li modifica dall’alto della sua sapienza?».

Vari scienziati, in realtà, ritengono che sugli effetti collaterali di diversi vaccini non esistano studi del tutto completi, né per quanto riguarda la presenza degli effetti collaterali gravi, né per quanto riguarda la loro assenza. Il dibattito sui vaccini è quindi del tutto legittimo. Il problema sorge, però, quando le decisioni di genitori – nella maggior parte non competenti in materia – possono mettere a rischio la vita dei figli. E questo al di là del singolo caso di Torino, che – va ribadito – potrebbe anche non avere nulla a che fare con il tetano.

«L’uomo non ha alcun ruolo nella diffusione della malattia – chiarisce Burioni su Facebook, riferendosi al tetano – Per cui se non vi fate i richiami o non vaccinate vostro figlio non mettete in pericolo nessuno, se non voi stessi o vostro figlio».

«È come il casco quando si guida la moto. È obbligatorio (e anche vostro figlio deve metterlo se guida il motorino) perché lo Stato deve proteggere gli individui, soprattutto se minorenni, anche dalla propria fessaggine. Ovviamente non c’è nessuna ‘emergenza tetano’, così come non c’è nessuna ‘emergenza casco’». Né il tetano, né gli incidenti in moto, sono contagiosi.

Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle di Epoch Times

 
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