Vaccini, complimenti dall’Europa ma i dubbi rimangono

Sui vaccini «l’Italia ha fatto un ottimo lavoro». Questo il commento del commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis, che in conferenza stampa con il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha anche annunciato per l’inizio del 2018 un meccanismo centralizzato europeo per l’acquisto di vaccini.

«Dobbiamo lottare contro lo scetticismo nei confronti delle vaccinazioni che vediamo esprimere in alcuni Paesi – ha aggiunto Andriukaitis secondo Quotidianosanita.it – Vediamo che c’è un calo del livello di vaccinazioni effettuate […] È importante che ci sia un’armonizzazione dei calendari vaccinali, una copertura vaccinale adeguata e contrastare ogni scetticismo sulla base di evidenze scientifiche ben argomentate, per mandare un messaggio corretto alla società».

E mentre le perplessità sulla vaccinazione obbligatoria – condivise anche da una minoranza di scienziati – permangono, dalla regione Emilia Romagna viene la conferma che l’obbligo ha un effetto positivo sul raggiungimento della soglia del 95 per cento di vaccinati, che garantisce l’immunità di gregge. In un comunicato pubblicato sul sito ufficiale, la regione rivendica il successo della legge locale che a novembre 2016 ha previsto l’obbligo della vaccinazione per i bambini che si iscrivono all’asilo nido, dopo il calo record del 2015 che vedeva solo il 93,4 per cento dei bambini vaccinati. Ora la percentuale è salita al 96,6 per cento per i vaccini contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B.

CAOS NELLE SCUOLE

Ma l’obbligo imposto dalla legge nazionale non è facile da applicare, per le amministrazioni scolastiche e le Asl, che si ritrovano a dover superare numerosi ostacoli nella gestione dei documenti, tra continue circolari che talvolta si contraddicono l’un l’altra, e richieste stringenti sulla privacy.

A fine agosto le Asl si erano rese disponibili ad acquisire dalle scuole gli elenchi degli studenti per poi riconsegnarli provvisti delle informazioni sulla vaccinazione o mancata vaccinazione, ma per ragioni legate al rispetto della privacy si è dovuto abbandonare questo sentiero più semplice. Ora, secondo una fonte di Epoch Times nel mondo della scuola, le Asl intendono inviare i dati relativi a ogni singolo, ma in fogli chiusi, spillati. La fonte afferma di non comprenderne il senso, dal momento che la segreteria scolastica dovrà necessariamente aprire i fogli, per conoscerne il contenuto e quindi determinare chi sia in regola con la vaccinazione e chi no.
Un’altra difficoltà è relativa alla «massa di documenti» che le segreterie scolastiche devono gestire, dal momento che i genitori dei bambini possono inviare la certificazione, oppure un documento che attesta la prenotazione di un appuntamento per la vaccinazione, oppure un’autocertificazione (anche negli ultimi due casi, tuttavia, bisognerà comunque provvedere in seguito a fornire la certificazione).

DUBBI SUI VACCINI

E sullo sfondo rimangono ancora i dubbi sui vaccini: su alcuni dei vaccini, o sull’obbligatorietà stessa dei vaccini. Chi li critica, nell’ambiente medico, rischia seriamente di venire radiato, come avvenuto al dottor Roberto Gava e al dottor Dario Miedico.

Un medico, e parlamentare, che si oppone all’obbligatorietà di alcuni vaccini, è poi il senatore Maurizio Romani. La risposta di Roberto Burioni, noto medico pro-vaccini, è lapidaria: «Non sono interessato a rispondere alle critiche del senatore Romani».

Questo provvedimento coercitivo, mina profondamente il rapporto “medico-paziente”. Rapporto basato sulla fiducia e, soprattutto da parte del paziente, sulla certezza che il medico consiglia sempre quello che ritiene, in quel preciso momento, più utile per il paziente e per il suo benessere.

Posted by Maurizio Romani on Wednesday, July 12, 2017

 

 
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