Una vita di successo anche dopo l’ictus

Lisa Festa sognava di frequentare l’actor studio di New York City. Ma a soli 21 anni tutto cambia in un attimo nella sua vita, quando un ictus cerebrale la lascia con un’emiparesi e un’afasia (difficoltà a parlare), due conseguenze molto gravi dell’ictus. Le uniche parole che ripeteva, una volta uscita dal coma, erano «Si, no, Miami» e «Si, si, NewYork».

A 34 anni, mentre stava facendo una doccia, Antonietta Mollica ha avuto un ictus cerebrale che l’ha fatta ritrovare su una sedia a rotelle.

Riuscite a immaginare quanto arduo e faticoso sia sciare in salita nel bel mezzo di una tempesta di neve? Forse questa immagine non si avvicina neanche lontanamente alla complessità di vivere con un emiparesi, ma rende l’idea.

ICTUS ED EMIPARESI

Che cosa significa essere colpiti all’improvviso da un ictus? Come si affronta un’emiparesi?

A queste domande risponde il dottor Sarmati sul sito riabilitazione-ictus-cerebrale.it. L’esperto in riabilitazione neurocognitiva, chiarisce che l’emiparesi è il risultato di una lesione del sistema nervoso centrale che genera un deficit motorio. L’emiparesi può essere destra o sinistra, in base al lato del corpo che rimane paralizzato.

In un intervista andata in onda su radio Manà Manà il dottor Sarmati spiega come il problema dell’ictus sia un vero fulmine a ciel sereno che da un momento all’altro catapulta la persona in una vita nuova e in un corpo nuovo, perché non si riesce più a muovere metà del corpo e tante volte non si riesce nemmeno più a parlare.

Una famiglia che deve affrontare una situazione simile, secondo l’esperto, si ritrova priva di informazioni, comprese quelle che possono essere rivolte al futuro, come la risposta a domande quali: «Ci sarà un recupero o meno?», «Si potrà tornare alla propria vita e al proprio lavoro?».

Stando a contatto ogni giorno con pazienti che hanno avuto un ictus e i loro familiari, al dottor Sarmati è nata l’esigenza di dare anche informazioni pratiche, non strettamente legate al suo lavoro. Ad esempio come riottenere la patente in seguito ad un ictus, oppure come ottenere agevolazioni con la legge 104, quella legge che dà agevolazioni quando si ha una disabilità in casa, oppure come fare per avere le visite per la pensione di invalidità.

UNA FINESTRA CHE FA VEDERE UN FUTURO MIGLIORE

Da qui l’idea di mettere in contatto queste famiglie in qualche modo fra di loro, perché condividessero le loro esperienze. Lo strumento più efficace per tradurre questa idea in una realtà è stato Facebook.

Nasce così il gruppo di auto ‘Ictus ed Emiplegia’, che oggi conta quasi 3000 iscritti. Si è rivelato d’aiuto anche emotivamente. Infatti chi ha un problema di questo tipo, può sentirsi solo, ma all’interno della comunità scopre tantissime altre famiglie che vivono lo stesso dramma.

Nella community ci sono tante storie di successo, di chi ce l’ha fatta, chi è tornato al lavoro, chi ha riconquistato la propria vita e questo dà molta speranza ai neofiti del gruppo.

Il dottor Sarmati è della convinzione che il peso e il valore di una testimonianza di chi già ci è passato e ce l’ha fatta è completamente maggiore rispetto a qualsiasi parere di un professionista.

«È come una finestra che fa vedere un futuro migliore», ha detto nell’intervista alla radio.

Un futuro migliore è quello che si sono sempre prospettate anche Lisa Festa e Antonietta Mollica. Il loro è stato un lavoro duro ed estenuante che oggi ha portato i suoi frutti migliori.

Antonietta Mollica si è riguadagnata la propria esistenza passo dopo passo e incanalando una serie di successi personali si è ritrovata a presentare la sua storia in uno spettacolo teatrale al teatro Vascello di Roma, dal titolo Icaro (reloaded).

Per Lisa Festa invece ci sono tre libri al suo attivo. I primi due Si, no, Miami con prefazione di Daria Bignardi e Si, si, NewYork con prefazione di Gianni Morandi, sono oggi in ristampa assieme all’uscita nelle librerie dal 19 giugno 2015 del suo terzo lavoro Amo lei con prefazione di Mara Venier.

Lisa sta anche lavorando per la realizzazione di un film e per mail a Epoch Times, racconta di un suo nuovo successo che la impegna integralmente: «Ora come recente mamma il mio fanciullo mi prosciuga tutto il tempo, ma non mollo». Un suo ulteriore progetto è quello di riuscire a pubblicare i suoi primi due libri in americano a New York.

Forse la vetta di una montagna può sembrare inarrivabile a quel neofita che la vede da terra. Ma sapere che ci sono stati tanti altri come lui che l’hanno scalata è di incoraggiamento per il successo dell’impresa.

 
Articoli correlati