Un uomo offeso salda un debito: una storia di reincarnazione

I cinesi hanno tradizionalmente creduto nel principio che i buoni vengono benedetti con la virtù mentre i malvagi vengono assicurati alla giustizia. Con l’introduzione del Buddismo e dei suoi insegnamenti sulla reincarnazione, venne compreso che questa legge celeste si estendeva a ciò che accade oltre la morte e prima della nascita.

La storia che segue, registrata nella leggenda popolare cinese, ha avuto luogo nel diciassettesimo secolo durante il periodo di transizione tra le dinastie Ming e Qing. Nel villaggio di Wajiadian, situato a pochi chilometri da Pechino, c’era un ricco proprietario terriero conosciuto come il signor Qian.

A meno di un chilometro dalla residenza del signor Qian viveva la famiglia contadina dei signori Li. La gente chiamava il padrone di casa ‘Fratello Li’. Dal momento che Li possedeva delle abilità nell’arte muraria e nelle costruzioni, svolgeva spesso per il signor Qian alcuni lavoretti occasionali. Il signor Qian era generoso nell’elargire i suoi compensi, e con il tempo lui e il contadino Li, così come le loro famiglie, divennero strettamente intimi.

Un anno, il signor Qian partì per un viaggio di affari verso il Sud con la sua famiglia. Sarebbero trascorsi diversi mesi prima del loro ritorno. Prima del viaggio, Qian convocò il Fratello Li.

«Fratello Li, la nostra amicizia è forte. Posso chiederti un favore?»

«Signor Qian, se c’è qualcosa che posso fare per te, non esitare a chiedere».

«Ho una riserva di ottimo vino», disse Qian. «Temo che durante la mia assenza quelli che ho assunto per sorvegliare la mia proprietà se lo berranno. Saresti disposto a tenerlo in casa tua e a prendertene cura per me?»

«Un così piccolo problema, pensavo si trattasse di qualcosa di più impegnativo!» Rispose Li. «Farò in modo che ogni brocca attenda il tuo ritorno senza nemmeno un graffio. Stai tranquillo e buon viaggio!»

Vista la situazione, il signor Qian consegnò a casa di Li trenta brocche in terracotta di vino sigillate. Il Fratello Li le mise sotto chiave in una stanza degli ospiti.

IL MISFATTO

Erano passati due mesi e non si erano avute notizie di Qian o della sua famiglia.

Un giorno, il fratello Li controllò il vino del signor Qian, ogni brocca era ben sigillata con dell’apposita carta molto resistente. Li sollevò una delle brocche e la annusò, ma con sua grande sorpresa non sentì alcun tipo di aroma.

«Strano. Nonostante siano ben sigillate, l’odore del vino si dovrebbe sentire», pensò Li. Poi scosse la brocca e non sentendo alcun rumore, rimase nuovamente perplesso. Preso dalla curiosità decise di aprire la brocca. Quello che vide lo prese alla sprovvista: ciò che uscì dalla brocca non era altro che dello scintillante argento bianco!

In un baleno, Li aprì tutte le brocche. Erano state tutte riempite con lo stesso prezioso argento – tremila ‘tahil’ cinesi in tutto. Questa enorme somma suscitò il desiderio di Li, il quale ordì un subdolo piano. Dopo aver svuotato le brocche dal prezioso contenuto, prese con sé del denaro contante e si avventurò al mercato dove acquistò del vino di qualità per riempire le brocche. Infine, sigillò nuovamente i trenta contenitori così che apparissero esattamente come il giorno della consegna.

E che ne fu dell’argento? Adesso era stato riposto nella buia cantina di Li, così che non tornasse più nelle mani del signor Qian.

Alcuni mesi dopo, la famiglia Qian tornò finalmente dal viaggio. Il Fratello Li riconsegnò a casa dei Qian le trenta brocche come se nulla fosse accaduto. Una volta che Li se ne era andato, il signor Qian aprì le brocche scoprendo che il suo argento si era trasformato in nient’altro che vino. Comprese immediatamente che i risparmi di tutta la sua vita gli erano stati soffiati da sotto il naso dal Fratello Li e che non c’era niente che potesse fare.

Dopo tutto, non aveva detto a Li che le brocche erano piene di vino, e non era vino ciò che il Fratello Li aveva riportato a lui? Nondimeno il signor Qian si tormentava non trovando alcun modo di alleviare questa tacita agonia. Il suo spirito era crollato a pezzi e nel giro dei sei mesi il signor Qian morì in conseguenza della sua anima torturata.

Vedendo che il signor Qian non c’era più, il Fratello Li comprese che era giunto il momento di passare dalle stalle alle stelle. Usò l’argento del signor Qian per acquistare dei terreni, erigere un edificio imponente e mantenere diverse concubine.

L’AVVERTIMENTO

Passò del tempo e una delle donne di Li rimase incinta. Il Fratello Li era eccitato per il bambino. Desiderava fervidamente un figlio, ma sua moglie era sterile. Come poteva un uomo così ricco fare a meno di un erede?

Tuttavia la notte prima del parto, Li fece un sogno orribile. Mentre era seduto nel suo salotto a bere del tè, la porta si aprì ed entrò un uomo – nientemeno che il defunto signor Qian! Sulla spalla di Qian c’era appoggiato un sacco di grandi dimensioni e sul suo volto c’era un ghigno inquietante.

«Sono venuto a saldare il debito», disse. Il suo ghigno era ampio e i suoi occhi sembravano dei pugnali.

Li si svegliò sudando freddo con il cuore che batteva forte.

Come era prevedibile, una serva entrò e annunciò la buona notizia. La seconda concubina di Li aveva dato alla luce un bambino grasso e sano.

Il Fratello Li era diffidente a causa della visione che aveva appena avuto e sospettava che avesse qualcosa a che fare con il neonato. Li rimase vigile, tuttavia nel corso degli anni, suo figlio si rivelò essere talentuoso e ambizioso, nonché obbediente e filiale. Era un bravo studente e Li procurò a lui i migliori insegnanti, i quali elogiarono il ragazzo come un genio idoneo per il ceto dirigenziale. Con il tempo, Li dimenticò il presagio della spettale apparizione del signor Qian.

IL RISARCIMENTO

Il figlio del Fratello Li divenne un uomo. Andò nella capitale per gli esami imperiali e, come prevedibile, ricevette un punteggio elevato che lo portò a divenire un funzionario di settimo rango. Nella casa di Li non vi erano altro che festeggiamenti. Un ospite disse: «È di moda nella burocrazia comperare i ranghi più elevati. Fratello Li, io dico che per il bene di tuo figlio faresti bene a usare le tue disponibilità finanziarie e a far valere la tua autorità!». Altri ospiti presenti concordarono.

Li esaminò la questione: il suo unico figlio non era davvero un uomo ordinario. Sarebbe stato decisamente uno spreco per questo giovane di talento rimanere un funzionario bloccato al settimo rango. Il Fratello Li spese un po’ del suo oro e in breve tempo suo figlio venne promosso a funzionario di quarto rango dal Primo ministro stesso. Li era fuori di sé dalla gioia.

Con la carriera di suo figlio assicurata, trovare una meritevole sposa non era in linea di principio un’impresa difficile. Tuttavia il giovane Li non desiderava altra che una certa concubina della corte imperiale che allettava la sua fantasia. Avere questa giovane donna, che risiedeva nella casa di un potente ministro, come sposa di suo figlio significava tuttavia per il Fratello Li dover elargire un’altra costosa tangente.

Come si avvicinava il giorno del matrimonio, abbondava il buon umore e nessuno era più felice del Fratello Li. Una notte, mandando giù bicchiere dopo bicchiere di ottimo vino, cadde sul suo letto. Ma non appena lo fece si addormentò e fu così che nel sonno Li ripiombò nello stesso vecchio incubo, quella visione che aveva tormentato lui anni prima alla vigilia della nascita del suo brillante e promettente figlio! Ancora una volta, davanti ai suoi occhi c’era il signor Qian!

«Mi ci sono voluti molti anni», sorrise il signor Qian. «Ma ho finalmente riscosso quello che mi devi, con un certo interesse aggiunto». Parlando, dette un buffetto al sacco sulla sua spalla, che osservandolo attentamente sembrava essere appesantito da delle monete.

«Il debito è stato saldato», continuò Qian. «Penso che adesso prenderò il mio congedo da te».

Li si era appena svegliato che un servitore si precipitò frettolosamente, portando cattive notizie: «Mio padrone, mio padrone! Tuo figlio! Tuo figlio è malato!»

Il vecchio terrore, rimasto sepolto a lungo, stava tornando. Con grandi passi Li si affrettò barcollando verso la stanza di suo figlio, ma era troppo tardi. Il suo caro figlio era già nella prossima vita.

Il Fratello Li cadde sulle ginocchia. Per lui tutto era chiaro. Il signor Qian era rinato nei panni del suo unico figlio e aveva riscosso ciò che era suo. E qual’è l’interesse che Qian aveva preteso! Dalla nascita alla morte, attraverso l’istruzione e la corruzione, il figlio di Li era costato a lui non meno di 30 mila ‘tahil’ cinesi d’argento.

Non possedeva più niente. A mani vuote, il Fratello Li vagava per le strade come un mendicante raccontando a chiunque incontrava quello che la provvidenza aveva riservato a lui per il suo inganno. Se si violano i principi celesti, raccomandava alle persone, alla fine non c’è scampo. Tuttavia vedendo il Fratello Li in quello stato pietoso, tutti prendevano lui niente più che per un pazzo.

 
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