Umiltà e rispetto nell’antica Cina

Il classico Regole per essere un buon bambino e studente è un testo tradizionale cinese, che insegna ai bambini le regole morali e il giusto comportamento. L’autore è Li Yuxiu, vissuto durante il regno dell’imperatore Kang Xi, della dinastia Qing (1661-1722). In questa serie di articoli verranno raccolte antiche storie cinesi che esemplificano le preziose lezioni che si trovano nel Di Zi Gui. Il secondo capitolo del Di Zi Gui insegna ad adempiere ai propri doveri come fratelli.

Il Di Zi Gui afferma:

Il fratello maggiore dovrebbe essere gentile
e il fratello minore rispettoso.
Quando i due fratelli sono in armonia,
Xiao, la pietà filiale, è raggiunta.
Se si prendono soldi e beni materiali con leggerezza,
come può nascere il risentimento?
Parlando con tolleranza,
la rabbia si dissiperà naturalmente.

Un buon fratello dovrebbe sempre mettere gli altri fratelli, più grandi e più piccoli, prima di se stesso. Un famoso esempio fu Kong Rong, che imparò a condividere le cose fin dalla tenera età.

Kong Rong (153-208 dC), discendente di Confucio della ventesima generazione, fu un ufficiale d’alto rango durante il regno dell’imperatore Ling della Dinastia Han Orientale. Ricoprì anche l’incarico di cancelliere di Beihai (l’odierna Weifang, provincia dello Shandong) e per questo è conosciuto anche come Kong Beihai. Durante il suo mandato, Kong Rong costruì città e scuole e promosse il confucianesimo. Fu anche un rinomato poeta e saggista.

Kong Rong era conosciuto per il suo buon carattere e la sua ospitalità e la sua casa era sempre piena di ospiti. Kong Rong seguiva l’etichetta e da bambino divenne un nome noto, quando dimostro grande generosità verso i suoi fratelli.

C’erano sette fratelli nella famiglia Kong e lui era il sesto figlio. Quando Kong Rong aveva quattro anni, essendo il più piccolo, gli fu dato il privilegio di scegliere da una cesta di pere. Tuttavia egli scelse la più piccola, lasciando le altre ai suoi fratelli più grandi. Anche dopo la nascita del suo fratello minore, Kong Rong continuò a dare le pere più grandi ai suoi fratelli, prendendo le più piccole per sé.

Quando gli chiesero perché facesse così, Kong Rong rispose: «I miei fratelli maggiori devono avere le pere più grandi perché sono più grandi e anche il mio fratello minore deve avere la pera più grande perché è mia responsabilità prendermi cura di lui». Con questa risposta, Kong Rong si guadagnò le lodi della sua famiglia e di tutti quelli che vennero a saperlo.

Questa storia è stata trasmessa per lungo tempo come un esempio di etichetta e d’amore fraterno e ha anche avuto un ruolo di rilievo nell’educazione dei bambini.

IL PRIMO MINISTRO LI MIAN CEDE L’ORO DI UN AMICO

Li Mian (717-788 dC) era un generale della Dinastia Tang e fu cancelliere durante il regno dell’imperatore Dezong. Era un discendente del fondatore della dinastia Tang, l’imperatore Gaozu.

Nei suoi primi anni Li era povero, ma non cercò mai di procurarsi delle ricchezze illecitamente. Passava invece il suo tempo a studiare i testi, dai quali acquisì un carattere onesto e affidabile.

Un giorno incontrò un ricco studioso che era venuto nella capitale per completare i suoi studi e sostenere l’esame imperiale; i due divennero buoni amici. In seguito lo studioso si ammalò seriamente e Li si prese cura di lui, trattandolo come fosse suo fratello.

Lo studioso alla fine morì a causa della sua malattia. Prima di morire, supplicò Li di prendere l’oro che sarebbe rimasto dopo aver pagato i suoi funerali. Li non ebbe altra scelta che accettare il regalo, per aiutare lo studioso ad andarsene in pace. Alla fine tuttavia, Li non tenne per sé neppure una singola moneta. Nascose segretamente l’oro sotto la bara dello studioso e restituì l’argento dello studioso alla sua famiglia.

Durante il suo incarico come Jie du shi a Lingnan, Li non usò il suo potere per appropriarsi delle fortune o delle proprietà dei marcanti stranieri. Rifiutò sempre gentilmente tutti i regali dei mercanti e quando andò in pensione, gettò persino nel fiume i corni di rinoceronte e l’avorio che la sua famiglia aveva ricevuto.

Durante i due decenni in cui fu ufficiale, Li distribuì il suo salario ai parenti e ai subordinati, tenendo poco per sé. Come risultato, quando morì scoprirono che non aveva alcun risparmio. Li fu grandemente onorato e gli fu dato lo pseudonimo di Zhen jian, che significa ‘Colui che è puro e semplice’.

ESSERE UMILI NEI CONFRONTI DEI PROPRI GENITORI

Il Di Zi Gui afferma:

Quando ti rivolgi a un adulto autorevole,
non usare il suo nome personale.
Quando ti trovi di fronte a un adulto autorevole,
non mettere in mostra le tue capacità.

Oltre a richiedere un modo appropriato di salutare quando si parla con le persone più grandi, l’etichetta tradizionale cinese dà grande importanza alla modestia.

Un antico calligrafo della dinastia Jin e Zhang Liang, l’eroe fondatore della dinastia Han, sono ricordati per il rispetto che in giovane età mostravano verso le persone più vecchie di loro. Impararono ad essere umili e perciò acquisirono dagli adulti conoscenza e abilità.

Il famoso calligrafo Wang Xizhi, conosciuto in Cina come il Saggio della calligrafia, visse durante la dinastia Jin (303-361 dC) e ebbe sette figli, tra i quali il più giovane, Wang Xianzhi (344-386), divenne, come il padre, un importante calligrafo.

Quando Xianzhi aveva 15 anni, aveva già raggiunto un elevato livello di abilità nella calligrafia e spesso riceveva i complimenti del padre e di altre persone. Xianzhi divenne perciò arrogante e pigro, pensando che le sue abilità fossero già accellenti e che non avesse bisogno di fare ulteriori sforzi per migliorare se stesso.

C’è una storia su come Wang Xizhi aiutò suo figlio a comprendere la stoltezza della propria arroganza e l’importanza di essere diligenti. Un giorno, Wang Xizhi fu convocato nella capitale e per salutarlo la famiglia organizzò un ricco banchetto. Durante la festa furono serviti buon cibo e vino di qualità. Mentre era un po’ brillo, Wang Xizhi ebbe un’improvvisa ispirazione e scrisse alcune sagge parole come guida per Xianzhi.

Wang Xizhi scrisse una poesia sul muro che intitolò Precetti contro l’arroganza (???), consigliando a Xianzhi di non essere arrogante, e invece di lavorare duro. Xianzhi, tuttavia, non era completamente convinto. Copiò la poesia decine di volte al giorno e poco prima che suo padre tornasse a casa, quando nessuno poteva vederlo, cancellò le parole del padre e le riscrisse nello stesso punto sul muro, imitando la calligrafia del padre.

Xianzhi era molto orgoglioso di se stesso. Nella sua arroganza pensava che la sua calligrafia fosse bella quanto quella di suo padre e che nessuno sarebbe stato in grado di notare la differenza.

Quando Wang Xizhi arrivò a casa, guardò attentamente la poesia sul muro per lungo tempo, poi sospirò scuotendo la testa e esclamò: «Dovevo essere troppo ubriaco quella sera, per aver scritto dei caratteri così goffi».

Suo figlio arrossì e si vergognò. Wang Xianzhi alla fine comprese che solo con lo studio diligente e il duro lavoro avrebbe potuto diventare un calligrafo famoso.

ZHANG LIANG E LE SCARPE DEL VECCHIO SAGGIO

Zhang Liang (circa 262-189 aC), anche conosciuto come Zhifang, nacque nello Stato di Han (situato al centro dell’attuale provincia dell’Henan). Per evitare il caos della guerra, la sua famiglia si trasferì a Nanyang e poi nel regno Pei, dove decisero di rimanere.

Quando Zhang Liang era un ragazzo, in una ventosa giornata d’inverno con la neve che cadeva copiosa, si trovò sul ponte Yishui nella città di Xiapi. Incontrò un anziano uomo che indossava una camicia gialla e un cappuccio nero. L’anziano gettò una delle sue scarpe giù dal ponte di proposito e disse a Zhang Liang: «Ragazzo, per favore vai a prendermi la scarpa». Zhang Liang non esitò. Nonostante il rischio di scivolare nel fiume e il vento gelido, scese dal ponte e prese la scarpa dell’anziano uomo. Questi non prese la scarpa, ma porse il piede a Zhang Liang chiedendogli di infilargliela. Zhang Liang non ebbe alcun problema e rispettosamente fece ciò che l’anziano gli aveva chiesto. Il vecchio gli disse: «Ragazzo, vedo molte promesse in te. Torna qui domani mattina e ti insegnerò alcune cose».

Il giorno seguente, prima dell’alba, Zhang Liang arrivò al ponte e vide che il vecchio era già là. L’anziano disse: «Sei arrivato più tardi di me. Non posso insegnarti il Tao oggi». Questo accadde tre volte.

Il terzo giorno, Zhang Liang riuscì finalmente ad arrivare al fiume prima del vecchio uomo, che finalmente gli diede un libro e disse: «Quando comprenderai completamente questo libro, in futuro sarai capace di essere il principale consigliere militare di un re. Se avrai bisogno di aiuto in futuro, vieni a trovarmi. Sono la pietra gialla ai piedi del Monte Gucheng».

Zhang Liang tornò a casa e studiò il libro molto attentamente. Alla fine, ne comprese l’essenza. Fu in grado di comprenderlo nella sua complessità e acquisì notevole familiarità con le tattiche militari. In seguito fu al fianco di Liu Bang, il primo imperatore della dinastia Han, per fondare la dinastia Han.

Articolo in inglese: Stories From the Students’ Rules: Humility and Duty As a Sibling and Before Elders

Traduzione di Veronica Melelli

 
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