Tour de France 2015, Rodriguez conquista il muro di Huy. Froome in giallo

Sul muro di Huy, ‘Purito’ Joaquin Rodriguez conquista la terza tappa del Tour de France 2015. A 500 metri dal traguardo, il capitano della Katusha resiste all’accelerazione di Chris Froome, poi si alza sui pedali, lo salta, lo stacca con una delle sue proverbiali progressioni e lo precede sulla linea d’arrivo di oltre una bicicletta.

«Io avevo già vinto qui la Freccia Vallone (nel 2012)… Non potevo sbagliare sul mio muro», afferma a caldo dopo il traguardo Rodriguez secondo Raisport.

Il capitano della Sky, grazie agli abbuoni del secondo posto, è la nuova maglia gialla con un secondo di vantaggio su Tony Martin.

Il simbolo del primato cambia padrone per la terza volta in tre giorni: l’ex leader della generale, Fabian Cancellara, è stato incapace di difendersi a causa dei postumi della caduta in cui è rimasto coinvolto a sessanta chilometri dal traguardo, che ha costretto il direttore di corsa a interrompere e neutralizzare la gara – prima volta nella storia della Grand Boucle – per dar modo ai sanitari di soccorrere i corridori a terra.

William Bonnet del team Fdj è carambolato in testa gruppo, lanciato in pieno rettilineo alla velocità di oltre 60 chilometri orari. È stato impossibile evitarlo per chi lo seguiva: sono caduti, oltre alla ‘Locomotiva di Berna’, un’altra trentina di corridori. Sono stati costretti ad abbandonare la corsa Tom Dumoulin della Giant-Alpecin, che era terzo nella classifica generale e primo dei giovani, Simon Gerrans dell’Orica GreenEdge, Dmitri Kozontchuk del Team Katusha e ovviamente lo stesso Bonnet.

Alla ripartenza, i big hanno messo a tirare le loro squadre; in special modo,  Team Sky e Tinkoff – Saxo hanno alzato ritmo e hanno impedito ogni tipo di attacco sugli strappi(cotes) prima della rampa finale. Sulla Côte de Cherave – la penultima a meno 5 chilometri dall’arrivo – l’accelerazione di Rafal Majka della Tinkoff Saxo ha fatto selezione; si è staccato anche la speranza francese delle corse a tappe, Thibaut Pinot, e sono rimasti solo una trentina gli atleti che hanno potuto giocarsi la vittoria di tappa.

Tra loro c’era anche Vincenzo Nibali, che ha tentato di recuperare qualche secondo dopo aver perso 1 minuto e 28 secondi nella sfortunata seconda tappa dal ‘Keniano bianco’ e da Alberto Contador: impresa impossibile su Froome con questa condizione, al quale il capitano dell’Astana ha dovuto cedere altri 11 secondi, ma è riuscito a recuperarne sette sul ‘Pistolero’ in leggera difficoltà.

Nel pavè della quarta  tappa, Nibali  deve sperare di trovare in un’altra giornata come nel 2014, quando sotto il diluvio è volato sulle pietre bagnate riuscendo a stroncare la concorrenza prima delle grandi montagne.

 
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