The Big One colpirà la California entro il 2045

Un articolo pubblicato il 30 gennaio sul sito di informazione The Conversation ha riacceso sui giornali il dibattito ultra-trentennale su ‘Big One’, il nome giornalistico del devastante terremoto che secondo gli esperti colpirà la California nei prossimi anni.

L’articolo dal titolo ‘Altra calamità della California: previsto un grande terremoto’ è stato scritto dal Professore di Geofisica dell’Università del Colorado Richard Aster, e le conclusioni a cui giunge sono piuttosto preoccupanti.

Alla base dell’articolo c’è lo Studio del dipartimento geologico Usa del 2014, redatto grazie al contributo della terza missione creata per studiare e prevedere eventuali scosse sismiche nella regione, la ‘Uniform California Earthquake Rupture Forecast’ (Ucerf3). Confrontandolo con il precedente studio del 2007, si può notare come oggi gli studiosi ritengano meno probabili i terremoti di bassa intensità, e ben più probabile ‘Quello Grosso’. I geologi americani ritengono infatti che ci sia oltre il 93 percento di probabilità che un terremoto di magnitudo tra 6,7 e 7 (o superiore) della scala Richter faccia tremare la California entro il 2045. Mentre un terremoto di almeno 6,7 gradi è praticamente sicuro. E la possibilità che si verifichi un terremoto di magnitudo 8 o superiore, rispetto al 2007, è salita dal 5 al 7 per cento.

La foto mostra gli effetti devastanti che il terremoto verificatosi a San Francisco il 17 ottobre 1989, ha avuto sull’interstate 880. Si stima che il terremoto abbia ucciso 273 persone e provocato un miliardo di dollari di danni. (Chris Wilkins/AFP/Getty Images)
Foto del distretto Marina di San Francisco dopo il terremoto di magnitudo 7,1 verificatosi il 17 ottobre 1989, California. (Otto Greule Jr/Getty Images)
Auto fracassate dal crollo di una rampa di accesso all’Interstate 5, il 17 gennaio 1994 a seguito di un terremoto di magnitudo 6,6 che causò almeno 28 vittime. Northridge, California. (Jonathan Nourok/AFP/GettyImages)

Come è noto (e come anche lo studio ripete più volte) «la California è zona sismica», perché si trova a cavallo tra due placche tettoniche: la placca nordamericana e quella pacifica.
Queste due placche (enormi blocchi di crosta terrestre che fluttuano sopra uno strato di magma) premono costantemente l’una contro l’altra. E il problema è che più a lungo le placche premono, più aumenta l’energia potenziale immagazzinata nella faglia che le separa. Nella zona settentrionale della faglia di Sant’Andrea questa pressione si sta accumulando da oltre un secolo: dopo il terremoto di San Francisco del 1906, non si è più verificato un terremoto di magnitudo 7 o superiore.

Lungo la faglia di Hayward, che scorre sotto la popolatissima Baia di San Francisco, non si sono verificati grandi sismi dal 1868. Mentre a sud della Baia la situazione è ancora più preoccupante. Nella sezione centro-meridionale della faglia non sono avvenute grosse scosse dal 1857, e nella regione meridionale la pressione non viene scaricata dal 1680.

L’Uniform California Earthquake Rupture Forecast è stato aggiornato basandosi sulla lunghezza dei periodi in cui la pressione ha continuato ad accumularsi, e sembra certo un grande terremoto che ormai potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Secondo lo studio, più tardi arriverà il terremoto, più disastrosi saranno i suoi effetti.

Sebbene sia impossibile prevedere un sisma con precisione, la capacità di previsione dei terremoti è aumentata notevolmente grazie alla moderna rete mondiale di sismografi, che aiuta a reagire con più efficienza ai terremoti, a pianificare meglio l’impiego delle risorse nelle comunità a rischio e a prevenire le perdite umane.

Ma nel caso delle grandi scosse, visto il lungo intervallo temporale che le separa, diventa praticamente impossibile mantenere una comunità in costante all’erta, condizione essenziale per poter affrontare questo genere di pericoli nel migliore dei modi.

 

Articolo in inglese: ‘The Big One’ is Almost Certain to Hit California by 2045

Traduzione di Marco D’Ippolito

 
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