Terremoto in centro Italia – Aggiornamento

È il momento dei soccorsi, della corsa contro il tempo: la macchina funziona a pieno regime e gli aiuti arrivano da tutta Italia, nella speranza di trovare persone ancora vive sotto le macerie.
I paesi sull’epicentro, Amatrice e Accumoli innanzitutto, sono stati praticamente annientati, e intere famiglie sono scomparse sotto le loro stesse abitazioni; questo terremoto, come quello che ha distrutto L’Aquila sette anni fa, ha colpito nel cuore della notte, nel momento in cui tutti erano a casa, e più vulnerabili.

Quasi 500 uomini sono stati impiegati nei soccorsi, insieme a elicotteri, mezzi scavatori, ambulanze, unità cinofile, medici e paramedici, e le tendopoli per affrontare la prima notte sono state approntate nel pomeriggio.

I soccorsi – giunti anche dal vicino Abruzzo – sono resi più difficili dalla vastità della zona colpita, dalla viabilità rurale spesso danneggiata dal sisma stesso, e soprattutto dalle continue scosse di assestamento (uno stillicidio durato tutta la giornata) che rendono molto più pericolose le operazioni di rimozione delle macerie e di ricerca di eventuali superstiti.  

Gran parte della penisola italiana (punto di incontro tra la faglia eurasiatica e quella africana, la Faglia Gloria) è zona sismica, è un fatto noto. E anche questo terremoto, come quelli del 2009 a L’Aquila e del 1997 in Umbria, ha colpito duramente il patrimonio artistico italiano, cancellando una delle più belle cittadine del nostro Paese.  

 
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