Terremoti e tsunami, il Cile è in ginocchio

Un terremoto di 8,4 gradi nella scala Richter ha colpito in Cile la costa di Coquimbo, al nord di Valparaiso, provocando onde di tsunami di 4,5 metri di altezza, secondo il Servizio Idrografico dell’Esercito (SHOA) e il Centro di Sismologico Nazionale.

I morti sono sei: tre per infarto e tre sepolti dalle macerie. L’epicentro era a 46 kilometri a ovest di Canela Baja, a una profondità di 15,7 chilometri. Le scosse più forti sono state percepite tra Atacama e La Araucanía e ci sono state poi altre quattro grandi scosse da 6,1 a 7,6 gradi Richter.

Le ripetute onde di tsunami hanno raggiunto l’altezza massima a Coquimbo: 4,5 metri. Al Porto di Valparaiso hanno raggiunto gli 1,92 metri. Nel nord del Paese, ad Arica, hanno raggiunto 0,53 metri, e al sud, Constitucion, epicentro del terremoto e dello tsunami del 27 febbraio 2010, non hanno superato gli 1,2 metri.

Il Centro di Allerta Tsunami del Pacifico ha annunciato onde fino i 3 metri per le isole polinesiche, e di 1 metro per la costa del Pacifico, dal Perù, all’Ecuador, fino al Giappone.

Le prime immagini in Cile mostrano che la forza del acqua e il movimento tellurico hanno causato molti danni nel centro commerciale di La Serena, città della costa più vicina a Coquimbo.

 
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