Le ‘carte false’ dei medici tedeschi per gli immigrati

Nonostante le leggi severe, in Germania i certificati medici falsi sono una realtà molto diffusa. Ma non si parla di persone che si mettono in malattia perché non hanno voglia di lavorare: si tratta degli esami medici condotti sugli immigrati a rischio di espulsione.

«In alcuni casi – ha affermato il ministro dell’Interno della Baviera Joachim Herrmann a Welt am Sonntag – per prevenire o almeno posporre la deportazione, vengono menzionate situazioni cliniche molto gravi». Secondo Sven-Georg Adenauer, consigliere di circondario a Gütersloh, il 20 per cento dei certificati sono falsi, e tutti questi riporterebbero una falsa impossibilitazione ai viaggi, che ‘salva’ la persona dalla deportazione: «Il nostro ministero degli Esteri ha delle prove secondo cui, in media, le opinioni degli esperti mostrano un quadro della salute di queste persone notevolmente peggiore rispetto alla realtà del fatti». Spesso, quindi, vengono chiesti dei secondi pareri: «E questi, in circa un quinto dei casi, arrivano a una conclusione molto diversa, affermando, cioè, che la persona è invece ancora idonea a viaggiare», ha affermato Adenauer. Il politico della Cdu spiega poi che, dopo la modifica della legge, anche se il numero dei casi è diminuito, il fenomeno dei certificati falsi non è affatto scomparso.

INABILITÀ AL VOLO PER MAL DI SCHIENA

Quattro settimane fa, una persona espulsa dal circondariato di Gütersloh è riuscita a non partire in aeroporto perché le è stato certificato un mal di schiena.

Secondo ricerche condotte dai media tedeschi, molti procuratori stanno conducendo indagini sui medici sospettati di aver inventato condizioni di salute negative dei pazienti o di aver fatto loro evitare direttamente gli esami; numerose indagini sono paritte dopo l’entrata in vigore della nuova legge: a Berlino, la Procura ha disposto la perquisizione di tre studi medici e la confisca delle cartelle dei pazienti; itre sospetti sono stati notati dalle autorità perché avevano emesso vari certificati con testi identici o molto simili tra loro, a volte senza nemmeno condurre alcun esame. In caso vendi condanna rischiano una multa o fino a tre anni di reclusione.

DICHIARATO ‘INCAPACE DI VIAGGIARE’ SENZA ESAMI CLINICI

A Dortmund, la Procura sta indagando un medico che a maggio 2016 ha diagnosticato un grave mal di testa a un albanese, sostenendo che non fosse nelle condizioni di viaggiare, ma senza condurre alcuna visita medica. Il migrante e sua moglie sono ancora in Germania. Un caso legale simile è in corso ad Amburgo: un medico è sotto indagine con l’accusa di aver scritto un certificato falso per permettere a una persona di ottenere un permesso di soggiorno in Germania per ragioni mediche.

IL DILEMMA ETICO: DOVERE NEI CONFRONTI DEL PAZIENTE O DELLO STATO?

Alcuni medici ritengono che il proprio ruolo sia più vicino a quello di un soccorritore, che a quello di un esaminatore, e, quindi, di avere un obbligo nei confronti del paziente, e non dello Stato.

Kay Hailbronner, a capo del Centro di Ricerca europea e internazionale sull’immigrazione e il diritto d’asilo presso l’Università di Costanza, sostiene che il problema potrebbe venire risolto impiegando medici provenienti da tutto lo Stato, e non solo dal lander interessato.
«Il problema, però, è che il sistema spesso non funziona nel momento in cui chi è soggetto a deportazione diviene improvvisamente provvisto di un certificato secondo cui non è in grado di viaggiare», dice invece Lorenz Caffier, ministro dell’Interno del Meclemburgo-Pomerania Anteriore al Welt am Sonntag; Caffier suggerisce che questi certificati improvvisi vengano considerati automaticamente non validi se non confermati da altri medici federali.

Articolo in tedesco: Abschiebung wegen Rückenschmerzen abgebrochen – 20 Prozent falsche Atteste aus Gefälligkeit – Staatsanwaltschaft ermittelt

Traduzione di Vincenzo Cassano

 

 
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