Ted Cruz ‘rovina’ la Convention repubblicana di Cleveland

Ted Cruz, senatore del Texas, si è reso protagonista alla Convention nazionale repubblicana con un discorso in prima serata iniziato con l’esposizione di principi conservatori, rumorosamente approvati dal pubblico, ma terminato con scherni e fischi per la sua bocciatura a Donald Trump.

«Non rimanete a casa a novembre» ha dichiarato Cruz invogliando il pubblico a recarsi alle urne. «Alzatevi e fate valere le vostre voci, votate secondo la vostra coscienza, considerando, in tutta la scheda elettorale, quali canditati credete difenderanno la nostra libertà e saranno fedeli alla Costituzione».

Dal momento in cui Cruz ha pronunciato la parola «coscienza» sono cominciati i fischi, che hanno continuato ininterrotti fino a che non ha lasciato il palco. Lo spettacolo politico ha poi preso una piega sorprendente, quando lo stesso Trump ha fatto un’entrata a effetto, salutando e stringendo mani alla folla mentre Cruz parlava ancora.

La campagna di Trump ha etichettato il discorso come «egoista», citando l’impegno che Cruz e gli altri candidati repubblicani hanno nel dare supporto a chiunque diventi il candidato nominato dal partito.

Nel corso della mattinata seguente, durante la colazione della delegazione del Texas, Cruz si è difeso dichiarando che il suo discorso non si riferiva alla politica e che era motivato da un attacco personale ricevuto da Trump durante la sessione primaria: «Non ho l’abitudine di supportare una persona che attacca mia moglie e mio padre».

La Convention di Cleveland doveva essere una dimostrazione pubblica di unità, ma l’affronto di Cruz ha messo in discussione questa unione, resuscitando la retorica del movimento “Never Trump” che richiedeva ai delegati di essere in grado di votare secondo coscienza.

Questo episodio rappresenta una rottura con la maggioranza della Convention, che attualmente è schierata a favore del programma e della candidatura di Trump.

Gli interventi hanno abbracciato i temi chiave già sostenuti da Trump nelle primarie: legge e ordine, immigrazione, terrorismo, e critiche alla rivale, la probabile candidata democratica Hillary Clinton.

LEGGE E ORDINE

La convention dal tema «Rendere l’America di nuovo sicura» ha avuto inizio il 18 luglio con gli interventi dello sceriffo di Milwaukee David Clarke e l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani.

Clarke ha iniziato il proprio discorso dicendo «Signore e signori, vorrei esprimermi chiaramente su una questione: Blue Lives Matter» [movimento che si contrappone all’odio nei confronti della polizia, ndt]. Le sue parole hanno suscitato applausi e cori «U-S-A» da parte del pubblico della convention. Ha continuato etichettando Occupy [movimento di protesta internazionale contro la diseguaglianza economica e sociale, ndt] e Black Lives Matter [movimento nato per contrastare le violenze della polizia nei confronti di neri disarmati, ndt] come «collasso dell’ordine sociale» e «anarchia». Il suo intervento ha sottolineato l’importanza di un codice che, all’atto della sua fondazione, è norma di legge.

Anche Giuliani ha criticato il movimento Black Lives Matter: «Cos’è successo a “Non c’è America bianca, non c’è America nera, c’è solo America”?». L’ex sindaco di New York si è spesso rivolto direttamente agli agenti di polizia.

IMMIGRAZIONE E TERRORISMO

Uno dei principali capisaldi di Trump come candidato è stato il pugno di ferro contro immigrazione e terrorismo. Le proposte di costruire un muro al confine fra Stati Uniti e Messico e di ingaggiare una più incisiva battaglia contro l’ISIS sono state accolte positivamente dalla convention.

Per affrontare il tema del confine con il Messico, un video ha raccontato la storia di un agente di polizia di frontiera, Brian Terry, ucciso a colpi di arma da fuoco nel 2010. Il fratello e la sorella di Brian, Kent Terry e Kelly Terry-Willis, hanno incolpato le politiche fallimentari dell’amministrazione Obama: «Solo un candidato è serio nell’affrontare il problema della sicurezza del confine, e si chiama Donald Trump».

Il video è stato seguito dall’intervento dei membri di tre famiglie – Mary Ann Mendoza, Sabine Durden e Jamiel Shaw – che hanno perso i loro bambini per mano di immigrati clandestini con precedenti penali: secondo Mary Ann Mendoza «è il momento di un’amministrazione che si prenda cura più degli americani che dei clandestini».

HILLARY CLINTON

Quello che però ha ricevuto maggior attenzione è stata Hillary Clinton. L’intervento più eclatante è stato quello del governatore del New Jersey Chris Christie che, giocando il ruolo dell’accusa, ha messo la Clinton sotto processo «per i suoi risultati e la sua personalità», al quale la folla ha risposto: «Rinchiudetela».

Christie ha elencato le sue rimostranze verso la Clinton, chiedendo alla folla per ognuna di esse: «Colpevole o innocente?», con la massa che rispondeva con un risonante «Colpevole!».

Il suo discorso è continuato mettendo in dubbio le decisioni economiche della Clinton nei confronti della Cina, la sua difesa al governo di Assad in Siria, l’accordo nucleare con l’Iran e le relazioni con Cuba e Russia, ogni volta ponendo lo stesso quesito: «Colpevole o innocente?».
E dopo aver discusso le relazioni internazionali, ha concluso accusando la Clinton per la quesione delle e-mail riservate, con cui ha «messo a rischio i nostri segreti».

Anche l’ex candidato presidente Ben Carson si è opposto alla Clinton, non condannandola direttamente ma tracciando una linea fra lei e Lucifero, riferendosi alla tesi di laurea di Saul Alinsky, un community organizer di Chicago: «Alinsky è l’autore del libro Rules for Radicals, nel quale, alla pagina per le dediche, ha manifestato la sua riconoscenza a Lucifero, il primo dei radicali, che è stato capace di farsi un proprio regno».

L’intervento è continuato con la riaffermazione dei principi cristiani su cui sono stati fondati gli Stati Uniti: «La nostra è una nazione nella quale ogni banconota e ogni moneta recita “In God We Trust” [Crediamo in Dio, ndt]. Siamo disposti a eleggere un presidente che prende esempio da qualcuno che esprime riconoscenza per Lucifero? Rifletteteci!».

Articolo in ingleseGOP Show of Unity in Cleveland Tarnished by Ted Cruz Snub

 
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