Svolta storica a Strasburgo: eurodeputati discutono risoluzione per condannare espianto forzato d’organi in Cina

Il 12 dicembre 2013, l’assemblea del Parlamento europeo a Strasburgo – in Francia – ha approvato una risoluzione che condanna la procedura dell’espianto forzato di organi in Cina.

Il video mostra una selezione dei membri del Parlamento europeo che tengono un dibattito a supporto della risoluzione.

 

La risoluzione ha ricevuto un ampio sostegno da cinque gruppi politici differenti. I membri del Parlamento hanno fornito diverse ragioni per il loro voto che possono essere riassunte in alcune linee guida: la necessità morale di opporsi all’operazione dell’espianto forzato di organi; il sostegno ai diritti umani fondamentali; il bene del popolo cinese e la necessità degli Europei di non essere complici di questi crimini.

Subito dopo l’approvazione di questa risoluzione, Laima Liucija – membro lituano del Parlamento europeo – ha riassunto a New Tang Dynasty Television il suo intervento nel dibattito: «Ho affermato che gli espianti di organi sistematici e gestiti dallo Stato [ai danni, ndt] di prigionieri di coscienza, tra cui i praticanti del Falun Gong, sono assolutamente inaccettabili e devono essere fermati immediatamente».

La procedura dell’espianto forzato di organi è collegata alla persecuzione della Falun Dafa, una pratica spirituale pacifica (conosciuta anche come Falun Gong), da parte del regime comunista cinese. Questo argomento, trattato nel libro Organi di Stato, mostra che i praticanti della Falun Dafa – che compongono la maggior parte delle persone detenute nei campi di lavoro forzato – sono la principale fonte degli organi. Questo argomento avvalora l’opera innovativa dal titolo Bloody Harvest, che stima il numero dei praticanti della Falun Dafa uccisi per i loro organi a decine di migliaia.

Dopo il voto, Tunne Kelam, membro del Parlamento europeo proveniente dall’Estonia che ha introdotto la risoluzione, ha detto a Ntd: «Avremmo dovuto intervenire prima ma penso che sostenendo [questo progetto, ndt], abbiamo imparato molto. Ora abbiamouna visione più chiara di ciò che sta accadendo in Cina e molto più determinata a continuare il nostro supporto e la nostra solidarietà agli amici cinesi».

Kelam afferma che, dalla procedura dell’espianto forzato di organi, le persone in Cina e in tutto il mondo possono imparare questa lezione: «Non c’è alcuna garanzia per la libertà e la dignità umana in una dittatura».

Monica Macovei, membro del Parlamento europeo ed ex ministro della Giustizia della Romania, è stata una degli autori della risoluzione.

Ha spiegato a Ntd il messaggio della risoluzione: «Non possiamo accettare che siano asportati organi da persone che non esprimono un consenso preventivo e contro la loro volontà – ha detto la Macovei – La risposta è “no”, non accettiamo questo».

La Macovei ritiene che, dopo la prossima riunione parlamentare, inizierà una discussione per vietare ai cittadini europei di ricevere organi espiantati da persone non consenzienti.

Laima Liucija ha espresso la sua speranza a Ntd che in Cina la risoluzione «sia accettata positivamente come un buon augurio da persone interessate».

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Articolo in inglese: History on View in Strasbourg: MEPs Speak for Resolution Condemning Organ Harvesting in China (+Video)

 
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