Strade Bianche di ciclismo, storico tris per Cancellara. Brambilla sul podio da eroe

Sabato 5 marzo, Piazza del Campo di Siena è stracolma di gente come nel giorno del Palio. Attendono tutti l’arrivo della Strade Bianche: una corsa ciclistica atipica dal sapore antico: 176 chilometri per quasi un terzo sterrati, una corsa ‘eroica’, come si definiva fino a qualche anno fa. È solo alla decima edizione, ma è già popolare quasi quanto una grandclassica. Fabian Cancellara la fa sua per la terza volta. E, «fiero come un bambino» alla sua prima vittoria, spera sia solo l’inizibeneaugurante prima della Sanremo e della campagna del nord che l’aspettano nella sua ultima stagione in sella.

Per ‘La locomotiva di Berna’ rinvincere la classica toscana significa lasciare un segno indelebile. Anche se ha già trionfato tre volte sia al Fiandre sia alla Roubaix, il capitano della Trek-Segafredo ci tiene particolarmente al tris nella classica del Nord più a sud‘, perché è il primo a riuscirci e ad aver il nome su uno dei nove pezzi sterrato. «Esiste già un ponte Cancellara nella mia città. Avrò il settore 6, il 7 è il mio numero fortunato ma poco importa. L’anno prossimo io non correrò più, ma saprò che il settore numero 6 in mio nome sarà visto dai giovani corridori per sempre. Sono davvero soddisfatto», commenta Spartacus dopo la vittoria.

Il vincitore della passata edizione ed ex iridato del ciclocross, Zdenek Sybar dell’ Etixx quick step, è secondo davanti al compagno di squadra Gianluca Brambilla, il primo italiano e il vero eroe di giornata: entra nella fuga giusta; nel finale a quattro si sacrifica per il suo capitano attaccando per primo e alla fine sembra perfino in grado di farcela; si arrende al ritorno della ‘Locomotiva di Berna’ solo a 400 metri dall’arrivo, ma riesce comunque a difendere il terzo posto dal campione del mondo, Peter Sagan, visibilmente deluso ai piedi del podio e ancora a secco di vittorie dopo il mondiale. Poi in meno di un minuto arrivano nell’ordine campioni come il ceco Petr Vakoc, il belga Greg Van Avermaet – favorito numero uno dei bookmaker – Diego Ulissi, il belga Tiesj Benoot, il norvegese Lars Petter Nordhaug e il leader del ranking mondiale, lo spagnolo Alejandro Valverde, che avvalorano ulteriormente l’impresa dello svizzero.

Nel penultimo sterrato – Colle Pinzuto – è proprio un’accelerazione dello slovacco in maglia iridata a portar via il quartetto che si gioca la corsa. Spartacus, che di solito sfianca uno a uno gli avversari e cavalca solitario negli ultimi chilometri delle sue grandi vittorie, nelle strade senesi diventa stratega: parla via radio dall’ammiraglia (unica nota stonata in un ciclismo d’altri tempi) per capire come gestire la superiorità numerica dell’Etixx Quick Step. E, quando Brambilla gioca d’anticipo per la seconda volta, Cancellara aspetta a rincorrerlo, lo tiene a portata di tiro per riagganciarlo sullo strappo finale e poi bada solo ad anticipare Stybar prima dell’ultima curva demeno 200 metri, tutti in discesa, che portano all’arrivo; ed il gioco è fatto.

 
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