La meraviglia di Shen Yun nelle parole del pubblico Australiano

MELBOURNE — Marishka Cross era in «’uno di quei giorni’» ma dopo una buona dose di danza e musica classica cinese allo State Theatre di Melbourne si è sentita di nuovo bene: «Mi è piaciuto moltissimo: è una sensazione molto rasserenante e positiva, sia prima che adesso», ha commentato la signora Cross.

La signora Cross non aveva mai assistito a Shen Yun, che si esibisce a New York dal 2006, dall’inizio dello spettacolo ha iniziato a piangere «probabilmente per i successivi 15 minuti», ha raccontato: «Credo che sia pulito e catartico, inoltre credo che ci sia qualcosa di delizioso, un po’ di giocosità. È come il bambino dentro di noi che ama i colori, gli strumenti e la danza, ed è stata un’esperienza molto positiva. Mi è piaciuto».

Attraverso il linguaggio universale della musica e della danza, Shen Yun tesse un arazzo meraviglioso di regni celesti, antiche leggende e moderni racconti eroici, che accompagnano lo spettatore in un viaggio attraverso 5 mila anni di cultura cinese, come è anche spiegato sul sito web della società. «Mi è piaciuto tutto, ho pensato che si trattasse di qualcosa di nuovo da fare e l’ho apprezzato molto», ha raccontato la signora Cross parlando in particolare delle storie  ‘il Re Scimmia’ e ‘il Palazzo del Drago’.
«Ho pensato che le scimmie fossero straordinarie. Erano così reali! Ovviamente c’è tanta eleganza, grazia e precisione in tutto questo, e si può solo dire che si percepisce un autentico amore per la danza e per la musica».

Ispirato al romanzo classico della Cina, «Viaggio in Occidente», la storia di danza presenta il Re Scimmia, nato da una roccia infusa con l’essenza mistica del cielo, come spiega il libro del programma.
La signora Cross ha aggiunto che l’aspetto spirituale percepito in tutta lo spettacolo era «di importanza fondamentale» per Shen Yun e «rappresentato con grazia».

«Penso che il modo in cui è fatto, l’espressione e l’intento che vi è dietro siano sufficienti (anche se uno non sa niente) per interessare le persone. E, dopo che ci si interessa, ci si ricongiunge con se stessi».

La spiritualità è una parte meravigliosa di Shen Yun, ha concluso; e al momento di lasciare il teatro si è detta pronta ad affrontare il mondo: «Eccezionale! Sono pronta per un’altra giornata di lavoro».

La signora Cross lavora a Melbourne nel settore del Business Development Corporate alla società di revisione PricewaterhouseCoopers.

 

Per Harry Chan, nato in Tailandia ma di origine cinese, la bella rappresentazione di Shen Yun è stata «eccellente, sorprendente, meravigliosa». Chan ha visto Shen Yun per la seconda serata di seguito: «oggi mi sento come se fossi stato in paradiso due volte» ha commentato.

Chan pensa che tutti i cinesi abbiano bisogno di vedere Shen Yun per conoscere la loro cultura antica di 5 mila anni di ispirazione divina: «una civiltà cinese a lungo perduta» osserva. «A essere onesti, al giorno d’oggi siamo tutti occidentalizzati e non sappiamo niente della cultura dei nostri antenati. Perlomeno oggi ci si può sentire orgogliosi di essere cinesi».

Chan è felice che le persone abbiano ancora la possibilità di vedere Shen Yun nelle  città di Brisbane Sydney, e spera che tutti i cinesi della Thailandia si rechino in Australia per vedere lo spettacolo, nonostante la distanza.

«Per 5 mila anni la cultura divina è prosperata in Cina. Il Tesoro dell’umanità era quasi andato perduto, ma grazie alle sue incredibili musiche e danze, Shen Yun ha riportato in vita quella gloriosa cultura», spiega il sito ufficiale.

«Un giorno la Cina riavrà la libertà», ha commentato infine il signor Chan.

 

L’avvocato di Melbourne Frank Gambera era tra il pubblico ad assistere a Shen Yun per la seconda volta, dopo aver assistito alla rappresentazione a Los Angeles nel 2009. «Il livello è semplicemente fantastico», ha commentato Gambera. «Bel colore, bella danza, è un grande, anzi grandissimo spettacolo da vedere».

La nuova tecnologia grafica lo ha lasciato senza parole: «lo sfondo è una cosa meravigliosa, fantastica! Il modo in cui lo integravano con la danza, molto colorato. Vale da solo un romanzo». La squadra per gli sfondi digitali di Shen Yun crea animazioni vivide, estendendo il racconto e trasportando il pubblico in un mondo in cui cielo e terra sono una cosa sola; un’esperienza visiva che ha evocato nel signor Gambera un senso di spiritualità; «ecco perché il contesto è importante per me. La danza, che galleggia sul palco, e lo sfondo con quelle belle scene di campagna».

Il rapido gioco di gambe dei ballerini è stato altrettanto sorprendente: «I passi e la sincronia con cui si seguono per tutto il palco: penso sia semplicemente magnifico il modo in cui riescono a farlo. I numeri che usano, sono tutti in fase. Qualcosa da vedere con i propri occhi».

il libro del programma spiega come all’interno della danza classica cinese troviamo il ricco patrimonio culturale della Cina. I suoi movimenti sono profondamente espressivi in modo tale che le personalità e i sentimenti dei caratteri possano essere rappresentati con impareggiabile nitidezza.

«Dà un senso spirituale, e il paesaggio dietro di esso evoca quella sorta di spiritualità in me… Assolutamente da vedere. Penso che Shen Yun abbia davvero espresso tutto questo molto bene».

Interviste di NTD Television e Raiatea Tahana-Reese

The Epoch Times è media partner di Shen Yun Performing Arts.
Uniche date italiane dello spettacolo: 30 e 31 marzo 2016, ore 20 Teatro degli Arcimboldi, viale dell’Innovazione 20, Milano.

Per maggiori informazioni, visitare il sito ufficiale di Shen Yun Performing Arts

 


Articolo in inglese: Shen Yun’s Awesome

 

 
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