La diatriba scientifica sulla telepatia dei cani

L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Ai confini della realtà: Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, è il lettore a deciderlo.

Lo psicologo britannico Richard Wiseman è stato spesso consultato dalla stampa in qualità di scettico delle teorie parapsicologiche. Per quasi venti anni ha screditato gli esperimenti di telepatia sugli animali, alimentando cosi il dibattito. Nel mese di giugno, il dottor Rupert Sheldrake, autore di molti esperimenti sulla telepatia animale, ha pubblicato una sintesi delle dispute nel tentativo di difendere le proprie scoperte, relative a un cane di nome Jaytee che mostrava una straordinaria capacità di percepire quando la sua padrona stava per rientrare a casa.

Pam Smart ha adottato un terrier di nome Jaytee nel 1988. Nel corso del tempo i genitori di Pam, che accudivano il cane in sua assenza, hanno notato che l’animale si metteva alla finestra di casa ad aspettare il ritorno della padrona: non importava a che ora del giorno Pam tornasse a casa, Jaytee era alla finestra già alcuni minuti prima che la padrona fosse visibile dalla casa.

Nel 1994, Pam legge un annuncio sul quotidiano Telegraph rivolto a quelle persone i cui animali domestici sembrano percepire il momento del loro ritorno a casa, alle quali si chiedeva di partecipare a un esperimento condotto dal dottor Sheldrake.
Sheldrake ha conseguito un dottorato di ricerca in biochimica all’Università di Cambridge, ha studiato filosofia e storia della scienza all’Università di Harvard ed è conosciuto sia per le ricerche condotte sui comportamenti inspiegabili degli animali che su varie forme di telepatia.

Nei quasi cento esperimenti condotti su Jaytee, Sheldrake ha fatto in modo di poter escludere numerose spiegazioni ‘ordinarie’. Talvolta Pam tornava a casa a differenti orari in modo da poter escludere una reazione abitudinaria, altre volte arrivava a casa in taxi, accompagnata in auto dagli amici o a piedi, così da assicurarsi che il cane non potesse semplicemente riconoscere il rumore della sua auto da lontano.

I quattro esperimenti condotti da Wiseman in seguito, hanno portato essenzialmente agli stessi risultati, ha detto Sheldrake, tuttavia lo psicologo britannico ha interpretato i dati in modo differente.

Sia negli esperimenti condotti da Sheldrake che in quelli eseguiti da Wiseman, tutte le volte che durante il giorno Jaytee andava alla finestra, vi rimaneva per breve tempo, era solo quando la padrona si trovava sulla strada di casa, che lui se ne stava lì ad aspettarla per un significativo lasso di tempo. Sheldrake, confrontando i suoi risultati e quelli di Wiseman in un grafico, ha riscontrato un elevatissimo picco nel tempo trascorso dal cane alla finestra quando Pam era in procinto di tornare a casa: un aumento variabile dal 5 all’80 per cento circa.

Sebbene Wiseman concordasse che i suoi dati dimostravano questo comportamento, il suo modo di interpretarli lo ha condotto a conclusione diverse.

In risposta alle critiche di Sheldrake, Wiseman ha scritto:«Prima di condurre il nostro primo esperimento ci siamo resi conto che, onde evitare una possibile selezione dei dati a posteriori, fosse necessario determinare il criterio che sarebbe stato considerato come il ‘segnale’ di Jaytee. I nostri esperimenti avevano lo scopo di verificare che Jaytee segnalasse chiaramente il ritorno a casa [della padrona, ndr] andando nella veranda dei genitori senza una ragione apparente. La verifica di questo fatto non ha richiesto l’inserimento dei nostri dati in un grafico o la ricerca di un modello, abbiamo semplicemente verificato se il ‘segnale’ di Jaytee corrispondeva al momento in cui [Pam] si avviava a rientrare a casa […] Riteniamo pertanto che l’ipotesi sia stata verificata, e i metodi utilizzati per verificarla, sono stati assolutamente scientifici».

In un documentario dal titolo ‘Secrets of the psychics’ (I segreti dei sensitivi) andato in onda nel 1997 sulla televisione britannica, Wiseman ha discusso dei suoi esperimenti su Jaytee. Ha detto di aver filmato Jaytee ininterrottamente per un periodo di tre ore e di aver constatato che il cane si recava nella veranda una volta ogni dieci minuti circa; di conseguenza, ha concluso che il fatto che Jaytee andasse nella veranda anche quando Pam era sulla strada di casa, non fosse altro che una coincidenza.

A seguito dello screditamento televisivo di Wiseman, su molti giornali sono apparsi titoli sulla falsariga di quello riportato dal quotidiano The Independent: ‘Pets have no sixth sense, say scientists’ (Gli animali non hanno alcun sesto senso, sostengono gli scienziati).

Sheldrake tuttavia sostiene che la presenza di Jaytee alla finestra quando Pam tornava a casa, fosse notevolmente più prolungata e significativa. Nella sua risposta alle critiche di Sheldrake nel 2000, Wiseman ha sostenuto che i modelli riportati nei grafici di Sheldrake potrebbero essere giustificati dall’aumento dell’ansia di Jaytee: il passare del tempo, avrebbe portato il cane a stare alla finestra più a lungo quando la padrona stava tornando, dal momento che questo sarebbe accaduto alla fine del periodo di tempo dell’esperimento. Sheldrake ha ribattuto che «in una serie di test di controllo, quando Pam non stava tornando a casa durante il periodo di verifica, non c’era alcun segnale di ‘ansia’ da parte di Jaytee, che col passare del tempo andava alla finestra sempre più volte».

Infine Sheldrake ha condotto ulteriori esperimenti su un cane di nome Kane e nel 2000 e ha pubblicato uno studio sul giornale Anthrozoos. Nell’introduzione a questo studio, Sheldrake ha scritto: «Nelle indagini fatte a campione sulle famiglie della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, una media del 48 per cento dei proprietari di cani ha affermato che il loro animale preannunciava il ritorno a casa di un membro della famiglia. È stato riportato inoltre che un quinto di questi cani mostrasse la propria previsione con oltre dieci minuti di anticipo. Molti proprietari di cani sostengono che questo comportamento si verifichi persino quando le persone ritornano in un momento insolito e quando neanche i familiari a casa sanno bene quando torneranno».

Articolo in inglese: ‘Scientists Investigate If Pets Telepathically Sense When Owners Are Returning Home

 
Articoli correlati