Aereo russo, satellite rileva possibile esplosione prima dello schianto

Un satellite a infrarossi statunitense ha rilevato una possibile esplosione nell’area attorno alla penisola egiziana del Sinai dove l’aereo russo é precipitato il 31 ottobre.

Un funzionario americano ha riferito a NBC News che l’intelligence americana ritiene che un «lampo di calore», ripreso dal satellite, potrebbe essere stato causato da un’esplosione all’interno dell’aereo. Il funzionario ha ipotizzato una bomba o un’esplosione nel compartimento carburante.

L’immagine escluderebbe l’attacco da parte di un missile terra-aria, secondo la NBC.

«Le speculazioni che l’aereo sia stato abbattuto da un missile sono da accantonare», il commento del funzionario a NBC News, a condizione di rimanere anonimo. Il satellite avrebbe altrimenti rivelato il tracciato di calore del missile. Inoltre gli esperti hanno messo da parte l’idea che l’Isis possa avere le capacità di sparare un missile terra-aria in grado di raggiungere circa 9 chilometri di altitudine, altezza alla quale il velivolo stava viaggiando.

L’aereo era partito dai resort del Mar Rosso, nella penisola del Sinai ed era diretto a San Pietroburgo, in Russia. Lo Stato islamico (Isis) ha dichiarato di essere dietro l’attacco, ma il governo russo dubita che siano i veri responsabili della tragedia.

Secondo il funzionario americano «l’aereo si è disintegrato a una elevata altitudine», e, come indica il satellite, «c’è stata una qualche tipo di esplosione».

«È improbabile, ma non lo escluderei», le parole di James Clapper, direttore della Intelligence americana, in risposta a una domanda sulla possibilità di un coinvolgimento dell’Isis. Il suo commento è stato diffuso durante una conferenza stampa tenutasi lunedì a Washington. «Per il momento non abbiamo nessuna prova diretta di un coinvolgimento dei terroristi. L’Isis ha solamente inviato dei tweet», ha aggiunto. 

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha fatto da eco alle dichiarazioni di Clapper. Reuters ha riportato le sue parole, secondo cui nessuna teoria possa essere esclusa.

Gli inquirenti hanno recuperato le scatole nere dell’aereo. Le analisi dovrebbero iniziare giovedì 5 novembre, secondo quanto riferito dai funzionari egiziani ad Al Jazeera TV.

«C’è molto lavoro da fare per studiare i resti del velivolo e per comprendere i dati delle registrazioni», ha riferito Aleksand Neradko, a capo dell’Agenzia di aviazione russa in una intervista al canale televisivo Rossiya 24. «I detriti sono sparsi in un’ampia zona, il che indica come l’aereo sia andato in pezzi a un’altezza elevata. Congetture sulle cause sono comunque premature».

 
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