Sanremo, seconda serata. Le pagelle e gli eliminati

La seconda serata di Sanremo si è conclusa con l’eliminazione di due cantanti delle nuove proposte (Cecile e Irama) e con l’ascolto dei restanti famosi, di cui altri quattro sono a rischio eliminazione.

Molto ben riuscita questa volta la parte comica, con Virginia Raffaele – divertentissima – nei panni di Carla Fracci, e Nino Frassica, in un’intervista doppia con Gabriel Garko.

I CANTANTI – NUOVE PROPOSTE

Chiara dello Iacovo (Introverso): canzone ‘giocosa’, ma meno sciocca di quello che può sembrare al primo ascolto. Lei è intonata, e la sua esecuzione è buona anche dal punto di vista dell’interpretazione ‘teatrale’ sul palco. «Ma quando ti ricapita di stare zitto, e smettere di prendere opinioni in affitto?» Il testo è una critica agli estroversi, che parlano – secondo la cantante – senza dire nulla che valga la pena dire. Voto: 6++

Cecile (N.E.G.R.A.): pezzo che voleva essere antirazzismo, ma risulta piuttosto aggressivo e soprattutto volgare. Voto: 4-
Cecile è stata eliminata contro Chiara dello Iacovo.

Irama (Cosa Resterà): Canzone cantata all’acceleratore. Un tempo la musica era una cosa seria, ricordate? Voto: 4+

Ermal Meta (Odio le favole): Creando un’atmosfera psichedelica tra musica, effetti scenici e movimenti del corpo, il cantante – che pure ha qualche merito, avendo composto una canzone tutto sommato carina – non riesce a nascondere qualche difetto di intonazione sistematico. Deve migliorare. Voto: 5,5

Tra i due ha vinto Ermal Meta.

I CANTANTI – CAMPIONI

Dolcenera (Ora o mai più): sicuramente è una dimostrazione di classe suonare il pianoforte cantando al contempo così bene, ma la canzone non si impone più di tanto. Voto: 6
È tra i cantanti a rischio di eliminazione.

Clementino (Quando sono lontano): rap tra italiano e dialetto. Risulta colorito, ma niente di speciale. Voto: 6

Patty Pravo (Cieli immensi): cantante storica, ma, appunto, la Storia va avanti. E Patty Pravo rimane nei cuori solo di chi l’ha amata fin dall’inizio. Non è eterna come la musica classica o la musica etnica, né durevole come Frank Sinatra e Mina. È il 2016, e il suo stile sembra fuori posto. Voto: 5-

Valerio Scanu (Finalmente piove): vanno premiati più composizione e arrangiamento, che non sono male nel ritornello; mentre Scanu si sforza troppo sugli acuti e non rende giustizia alla canzone. Comunque, la scelta della tonalità la deve pur aver fatta qualcuno. Voto: 5-

Francesca Michelin (Nessun grado di separazione): la composizione banalotta non rende giustizia al testo, che comunque è per metà profondo e per metà banale. Voto: 5+

Alessio Barnabei (Noi siamo infinito): Altra canzone trita e ritrita. Voto: 5-
È a rischio di eliminazione.

Elio e le storie tese (Vincere l’odio): Nel loro classico stile, mostrano una performance musicalmente ineccepibile, ricca di cambi di ritmo e con una struttura frammentata. Come al solito il testo è demenziale, ma allo stesso tempo ha un messaggio sociale. È interessante che il pubblico li abbia riempiti di applausi più volte durante l’esibizione stessa. La canzone in teoria non dovrebbe vincere, perché è troppo complessa e priva di un unico ritornello, ma è stata molto apprezzata dal pubblico e sicuramente lo sarà anche dalla critica. Voto: 7

Neffa (Sogni e nostalgia): carina, anche se forse sarebbe risultata più incisiva se resa leggermente più veloce. Rischia di annoiare. Voto: 6+
È tra i cantanti a rischio di eliminazione.

Annalisa (Il diluvio universale): canta molto bene, anche se ricorda abbastanza Ivano Fossati per certi aspetti dello stile. Tuttavia, al contrario delle canzoni di Fossati, questa è troppo scontata. Del resto capita spesso, quando i cantanti non sono cantautori. Voto: 6

Zero Assoluto (Di me e di te): Se dev’essere banale, dev’essere almeno ‘catchy‘. E non lo è. Voto: 4,5
Sono a rischio di eliminazione.

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