La scoperta dell’America, migliaia di anni fa

Il 1492 è una delle date storiche più note: la scoperta dell’America. Tuttavia il Nuovo Mondo potrebbe essere stato già noto nell’antichità, secondo un libro, pubblicato da Mondadori Università, del fisico e filologo italiano Lucio Russo, L’America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo.

Era già accertato che i Vichinghi arrivarono in America, ma si riteneva fossero viaggi isolati. L’autore elenca una serie di prove che mostrano come non sia necessariamente così, e come Greci e altri popoli avrebbero avuto vari contatti con il Nuovo Mondo.

CURIOSI INDIZI

Tra i numerosi indizi di contatti tra il vecchio e il nuovo mondo, ci sono le poche fonti precolombiane rimaste indenni dalla distruzione spagnola.

In un libro che parla dell’origine del popolo Maya Quiché, si leggono alcuni passi interessanti. Tra i progenitori del popolo «vi erano in gran numero uomini neri e uomini bianchi, uomini di molte classi, di molte lingue, che destava meraviglia ascoltare», venuti da Oriente. «Non è chiaro però come essi passassero il mare: lo attraversarono e giunsero da questa parte, come se non fosse stato mare».

Tuttavia gli studiosi hanno in seguito tradotto la parola che significa solitamente ‘mare’ con ‘lago’. Ci sono varie raffigurazioni e testi Maya che parlano di uomini barbuti, mentre i popoli americani erano glabri. Ci sono delle raffigurazioni romane antiche che mostrano inoltre degli ananas.

MODI DI PENSARE

Secondo l’autore, il motivo per cui si crede che l’America non fosse nota ai Greci, non è dovuto a una mancanza di prove, ma a un modo di pensare cristallizzato.

Da anni è dominante la teoria per cui le civiltà si evolvono secondo determinate tappe. Una società è primitiva, poi inventa il fuoco, la ruota, la scrittura, fino a sviluppare la tecnologia moderna e la democrazia. Le varie civiltà percorrerebbero tutte le stesse tappe e, implicitamente, possono essere suddivise secondo livelli di evoluzione.

L’autore mostra un quadro differente: le varie invenzioni, come la scrittura o l’allevamento, non si sono sviluppate autonomamente in ogni civiltà, ma sono filtrate tra i popoli.

Non sarebbe vero nemmeno che la scienza si sviluppa sempre più. Ci sono stati, invece, vari momenti di decadimento culturale e scientifico, come la distruzione diCartagine e il crollo della civiltà greca, del cui sapere i Romani hanno ereditato solo una piccola parte.

Tra le conoscenze che i Romani non hanno ereditato c’è la capacità di navigare gli oceani.

Basti pensare che «la dimensione delle navi ellenistiche è stata superata solo nel periodo napoleonico» e che Colombo aveva basato il suo viaggio su un recupero parziale di conoscenze matematiche ellenistiche, secondo quanto spiega Lucio Russo nel libro. Erano stati i Greci, tra l’altro, l’unico popolo a comprendere la sfericità della Terra, in seguito ‘dimenticata’.

Anche oggi siamo in un’epoca di «crisi della scienza», secondo Russo, intervistato da Epoch Times. Ma di tipo diverso rispetto alla crisi dei tempi dei Romani. Il declino odierno è mascherato dallo sviluppo tecnologico, e consisterebbe nel restringersi della conoscenza a pochi.

L’ERRORE DI TOLOMEO

Allora come si è persa la memoria dell’America, che era nota nell’antichità? L’errore, per l’autore, è principalmente imputabile a Tolomeo, che ha sviluppato una carta geografica del mondo «cercando di mettere d’accordo tutti», cioè trovando un punto medio tra le affermazioni di varie fonti antiche.

Il problema chiave è l’identificazione delle Isole Fortunate, di cui parlavano gli antichi Greci, con le Canarie (vicine alla costa occidentale dell’Africa). I Greci si riferivano in realtà alle Antille (vicine all’America centrale), dice Russo. Ma a causa dell’incredulità e dell’incapacità di navigare gli oceani da parte dei Romani, si è commesso questo errore.

Con una serie di ragionamenti filologici e matematici, l’autore riesce a comprendere il significato di tutti gli errori di Tolomeo, mostrando come la conoscenza della Terra da parte dei Greci e di Eratostene in particolare fosse piuttosto precisa. Tolomeo, invece, sbaglia di 15 gradi la latitudine delle Canarie, posizionandole proprio dove sono le Antille. Naturalmente, l’America non era presente sulla sua cartina.

REAZIONI

Secondo Russo, il libro ha dato luogo a due tipi di reazioni estreme. Le persone di estrazione scientifica e filologica hanno mostrato entusiasmo, mentre le reazioni negative sono venute da specialisti di storia e geografia, che spesso non hanno compreso alcuni aspetti logici del suo lavoro.

Russo ritiene che abbiamo «molto da imparare» dagli antichi Greci. Per esempio dovremmo «cercare di limitare l’eccessivo specialismo», perché le cose più interessanti possono essere comprese solo da chi comprende più aspetti del sapere.

 
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