Ridurre i danni degli antibiotici con l’omeopatia

Durante i miei primi due anni di pratica come omeopata, avevo l’abitudine di fare un semplice audit clinico. Tenendo sotto controllo le condizioni che mi si chiedeva di trattare e i progressi dei miei pazienti, ho rapidamente costruito un profilo della mia pratica, cosa che al tempo mi ha aiutata ad anticipare e a comprendere meglio i loro diversi bisogni.

Venticinque anni dopo, mi sembra di non avere più il tempo di registrare le cose così meticolosamente, nonostante abbia continuato a promettermi omeche “un giorno” organizzerò i dati dei miei pazienti in un’utile archivio cui fare riferimento. Posso comunque, senza bisogno di accedere ad alcun dato precedente, prevedere una cosa; dalla fine di ottobre comincerò a visitare i primi bambini “malaticci” di quest’anno.

Quando ero agli inizi, ricordo di aver commentato con incredulità il numero di nuovi pazienti che ricevevo ogni anno mentre si avvicinava l’inverno. Un esempio tipico è il bambino o l’adolescente che si presenta con l’ennesima tosse, raffreddore o infezione all’orecchio. Mi viene detto che l’inverno precedente era stato un incubo, con il bambino che sembra raccogliere ogni microbo in circolazione, nonostante abbia preso molti antibiotici.

Questo inverno sembra andare nella stessa direzione, con il bambino al suo secondo giro di antibiotici. Può l’omeopatia essere d’aiuto?

Fortunatamente, l’omeopatia è senza dubbio efficace nel trattamento dei disturbi comuni e dato che le medicine che usiamo sono sicure e facili da somministrare, il genitore ansioso può imparare molto rapidamente come riconoscere quale medicina funzionerà al meglio per trattare i bisogni specifici del suo bambino.

Ho sempre incoraggiato i miei pazienti a scoprire come usare appropriatamente i farmaci omeopatici basilari per trattare i loro bambini o per auto medicarli e negli anni ho osservato che anche una piccola conoscenza può aiutare a migliorare il livello di benessere di un’intera famiglia. Spesso la risoluzione dei problemi come tosse e raffreddori ricorrenti porta al fatto che il resto della famiglia sceglie di usare l’omeopatia per loro stessi.

Uso eccessivo di antibiotici

Mentre ci avviciniamo ad un altro inverno, mi preparo a trattare il gruppo di bambini vulnerabili di quest’anno, ma ora c’è una nuova urgenza: aiutare questi bambini a ridurre la loro dipendenza dagli antibiotici. È ufficiale. Abbiamo usato in modo eccessivo gli antibiotici per decenni e se ora non riusciamo ad affrontare il problema, avrà gravi conseguenze.

La dipendenza da antibiotici sta diventando rapidamente un grande problema globale, perché l’uso eccessivo o improprio di essi ha portato allo sviluppo di nuovi ceppi di microrganismi, come l’MRSA e il Clostridium difficile, che si stanno dimostrando letali.

Ad aprile del 2011, l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha emanato un forte avvertimento sui pericoli imminenti da resistenza ad antibiotici. Infatti in una scheda interattiva intitolata “Resistenza agli antibiotici. Nessuna azione oggi, nessuna cura domani” l’OMS dipinge un’immagine desolata.

Nell’Unione Europea, nella Norvegia e nell’Islanda, una stima di venticinquemila persone muoiono ogni anno a causa di comuni infezioni di batteri resistenti. Questa cifra proviene da circa metà dei 53 Stati membri della OMS per la Regione Europea e il bilancio dei morti di tutta l’Europa è sconosciuto, ma senza dubbio la resistenza agli antibiotici sta crescendo con una velocità allarmante.

Tutto questo ha dei costi finanziari, così come umani; l’Unione Europea da sola sta pagando, secondo le stime, 1 miliardo e mezzo di euro per affrontare le conseguenze degli organismi resistenti agli antibiotici.

L’OMS critica anche l’uso eccessivo di antibiotici nella produzione animale, avvertendo che il batterio resistente può facilmente diffondersi tramite la catena alimentare. Sembra che fuori dall’Europa basse dosi di antibiotici vengano usate di routine per aiutare la promozione della crescita, una pratica che ha implicazioni sanitarie per tutti noi. Secondo l’OMS, il non riuscire ad intraprendere azioni positive e a coordinare i nostri sforzi per ridurre l’uso degli antibiotici, può riportarci all’era pre-antibiotica; proprio ora ci troviamo dinanzi ad una nuova generazione di “super” agenti patogeni con cui dover combattere.

Minaccia al benessere?

È interessante osservare che un prodotto promosso e consigliato ad ogni occasione, per decenni, che ha offerto considerabili guadagni finanziari all’industria farmaceutica, è diventato, a lungo termine, una grave minaccia al nostro benessere. D’altro canto, l’agricoltura biologica è stata inclusa nel Piano di Lavoro 2012 dell’Unione Europea, cosa che ha uno sviluppo positivo.

L’omeopatia gioca una parte integrante nel mantenere la salute degli animali nella gestione biologica del bestiame. Quando viene usata bene, l’omeopatia può migliorare il benessere complessivo di ogni singolo animale e quindi ridurre la dipendenza dagli antibiotici o da altri farmaci.

Per decenni gli omeopati hanno aiutato i loro pazienti ad ottenere una salute migliore allo scopo di ridurre il loro bisogno di ricorrere agli antibiotici o ad altri prodotti farmaceutici. Adesso sono disponibili delle ricerche che confermano che l’omeopatia può servire come un’efficace alternativa agli antibiotici e ad altre medicine per varie condizioni infettive.

Soluzione omeopatica

In uno studio portato avanti in Francia e pubblicato dalla rivista Disease Management and Health Outcomes nel 2004, un gruppo di 499 bambini che soffrivano di raffreddori ricorrenti sono stati divisi in due gruppi. 231 bambini hanno ricevuto il trattamento convenzionale e 268 bambini sono stati trattati da medici di famiglia che usavano l’omeopatia assieme ai farmaci convenzionali.

I risultati sono stati stimolanti: i medici di famiglia “omeopatici” hanno iniziato un trattamento preventivo nell’82,2% dei pazienti, rispetto al 43,3% di trattamenti preventivi del gruppo non omeopatico, cosa che è in accordo con l’approccio omeopatico di concentrarsi in primo luogo nel ridurre la vulnerabilità verso la malattia per prevenire che appaia, piuttosto che “lottare” contro la malattia una volta che è apparsa.

Inoltre, solo il 20,9% del gruppo di bambini “omeopatico”, ha ricevuto antibiotici come parte del loro trattamento, rispetto ad uno sbalorditivo 89,9% del gruppo non omeopatico. Ci sono state varie altre prove che mostrano che i pazienti che ricevono un trattamento omeopatico hanno, meno spesso, bisogno di usare antibiotici. Inoltre questi pazienti non sviluppano complicazioni legate a farmaci come risultato del trattamento.

Da quando sono stati scoperti, gli antibiotici hanno senza dubbio salvato molte vite. Tuttavia, sono sempre stati inefficaci nel trattare le malattie virali e vengono spesso usati in modo eccessivo o sbagliato nel trattare le infezioni batteriche. Come risultato gli agenti patogeni resistenti agli antibiotici sono diventati sempre più comuni.

L’omeopatia offre un efficace trattamento per numerose infezioni virali, cosa che può aiutare a ridurre la formazione di nuovi agenti patogeni resistenti agli antibiotici.

Secondo la mia esperienza, l’omeopatia è efficace nel trattare le malattie infettive per lo meno quanto la medicina convenzionale e le ricerche sostengono la mia osservazione. Sembra quindi logico che l’omeopatia dovrebbe essere applicata normalmente come un’opzione di prima linea nel trattamento della maggior parte delle malattie infettive virali e di quelle batteriche lievi. Questo porterebbe ad una significativa riduzione dell’uso di antibiotici, cosa che potrebbe aiutare a preservarne la loro efficacia, così che possano essere utilizzati nelle circostanze in cui davvero sono necessari.

Karin Mont è co-fondatrice e presidente dell’Alliance of Registered Homeopaths (ARH). Ha praticato l’omeopatia ad East Sussex per oltre venticinque anni – email: karin@a-r-h.org

Articolo in inglese: Reducing Antibiotic Harm with Homeopathy

 
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