Quattro scrittori famosi che hanno tratto ispirazione dai sogni

L’ispirazione, i sogni e la fantasia sembrano tutti provenire dallo stessa dimensione eterea accessibile a chi non appartiene a questo mondo pratico e prosaico.

Questi autori, però, non sono stati semplicemente ispirati nel senso più comune del termine, ma le loro visioni oniriche sono state più chiare del solito e almeno uno di loro ha avuto la sensazione che la sua famosa opera fosse stata in parte scritta da qualcun altro.

ROBERT LOUIS STEVENSON, LO STRANO CASO DEL DOTT. JEKYLL E MR. HIDE

Stevenson (1859-1894) ha raccontato che, in un periodo in cui aveva il ‘blocco dello scrittore’ ha sognato alcune scene molto vivide che sono poi diventate la base de Lo strano caso del dott. Jekyll e mr. Hide. È interessante notare come Stevenson pensasse che ciò che aveva scritto quando era cosciente fosse opera sua, mentre ciò che ‘aveva scritto’ in sogno fosse opera di un ‘collaboratore invisibile’.

Stevenson ha descritto il processo nel Capitolo sui sogni:

«Avevo cercato a lungo di scrivere una storia su questo argomento, di trovare una forma, un veicolo per esprimere la forte sensazione che la natura dell’uomo è duplice e che a volte deve mostrarsi e sopraffare la mente di ogni essere pensante…».

«Per due giorni mi sono spremuto il cervello per trovare una trama di qualunque tipo; la seconda notte ho sognato la scena della finestra e poi una scena divisa in due, in cui Hyde, inseguito per qualche crimine, prende la polvere e si trasforma in presenza dei sui inseguitori. Il resto l’ho composto da sveglio, coscientemente…».

«Il significato della storia è quindi mio, è esistito a lungo nella mia immaginazione e ho provato [a usare, ndt] una forma dopo l’altra, invano… Miei sono anche l’ambientazione e i personaggi. Tutto quello che mi è stato dato sono tre scene e l’idea centrale di un cambiamento volontario che diventa involontario».

Una delle scene è stata molto criticata e Stevenson ha scritto che «la scena, e sono sollevato nel dirlo, non è assolutamente mia».

MARY SHELLEY, FRANKENSTEIN

Shelley (1797-1851) ha descritto due sogni, uno dei quali potrebbe aver influenzato la scrittura di Frankenstein, mentre l’altro ha certamente ispirato il suo famoso romanzo.

Il 19 marzo 1815, ha annotato sul suo diario un sogno sul suo bambino morto, secondo la biografia della Brandeis Univeristy: «Ho sognato che il mio bambino tornava in vita, era semplicemente freddo e noi lo strofinavamo davanti al fuoco, era vivo».

L’altro sogno lo ha fatto quando stava cercando di inventarsi una storia horror per una gara tra amici con pochi altri scrittori. Di solito, le esperienze come la sua vengono descritte come un ‘sogno a occhi aperti’.

L’autrice lo descrive nell’introduzione del suo romanzo: «La mia immaginazione, spontaneamente, mi ha posseduta e mi ha guidata, donandomi le successive immagini che sono sorte nella mia mente con una chiarezza che era ben oltre i consueti limiti della fantasia».

Vide «il pallido studente di arti profane inginocchiato vicino alla cosa che aveva messo insieme». Lo studente aveva tentato di «imitare il meraviglioso meccanismo del Creatore del mondo» dando la «scintilla della vita» ad un «cadavere orribile».

STEPHEN KING, L’ACCHIAPPASOGNI

Nel 1999 King è stato investito da una macchina e ha impiegato dei mesi per riprendersi. Durante un’intervista con SFGate, ha detto che l’idea del romanzoL’acchiappasogni gli è venuta da un sogno che aveva avuto in quel periodo.

«La prima buona idea che mi è venuta dopo l’incidente era questa: quattro ragazzi in una capanna nel bosco», ha detto King. «Poi si presenta un ragazzo che barcolla in un campo che dice “Non mi sento bene” e porta con sé questo terribile autostoppista. Ho sognato molto quella capanna e quei ragazzi al suo interno».

STEPHENIE MEYER, TWILIGHT

Meyer ha immaginato Bella e Edward durante una breve scena in un sogno nella quale un vampiro e una ragazza si incontrano in una foresta e parlano del loro amore e dei suoi ostacoli.

Meyer ha descritto il sogno che ha fatto nel 2003, sul suo sito: «Mi sono svegliata (era il 2 giugno) da un sogno molto vivido. Due persone avevano un’intensa conversazione nella radura di un bosco. Una di queste persone era una semplice ragazza. L’altra persona era meravigliosamente bella, luminosa ed era un vampiro».

«Stavano discutendo delle difficoltà inerenti al fatto che A) si stavano innamorando e B) il vampiro era particolarmente attratto dall’odore del suo sangue e stava facendo molta fatica per trattenersi dall’ucciderla immediatamente. Il capitolo 13 (Confessioni) del libro è sostanzialmente una trascrizione del mio sogno».

La Meyer, prima di alzarsi a preparare i suoi bambini per la lezione di nuoto, è rimasta a letto per un po’ pensando al sogno. Più tardi si è seduta a scrivere per la prima volta dopo molto tempo e Twilight ha iniziato a prendere forma.

Articolo in inglese: 4 Famous Authors Who Got Their Stories in Dreams: Stephen King, Stephenie Meyer, More

 
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