Espulso dal Pcc dirigente implicato nella persecuzione del Falun Gong

Nie Dangguan, personaggio politico di grande rilevanza nella Cina meridionale, è stato espulso dal Partito Comunista Cinese e rimosso dal suo incarico pubblico; la notizia è stata pubblicata il 5 aprile dal sito dell’agenzia investigativa interna del Partito.
Le accuse contro Nie sono quelle tipiche dei funzionari cinesi purgati: appropriazione indebita di fondi statali, illecito arricchimento a vantaggio di propri complici, frequentazione di prostitute e altri misfatti. Ma queste accuse celano crimini ben più gravi: Nie ricopriva infatti la funzione di supervisore dell’esecuzione degli ordini di tortura e lavori forzati ai danni dei praticanti della pratica spirituale tradizionale del Falun Gong.

Il Falun Gong è stato dichiarato nemico del Partito Comunista nel 1999, dopo anni di tacito appoggio da parte del regime: ad alcuni anni dalla sua diffusione pubblica, questa disciplina tradizionale di autocoltivazione (composta da una serie di esercizi fisici e ispirata agli insegnamenti morali di vita di Verità, Compassione e Tolleranza) era divenuta troppo popolare; per questo motivo Jiang Zemin, allora leader del Partito,ha tentato di estirpare questa pratica ordinando una persecuzione senza precedenti nella Storia. Le organizzazioni di Partito come il Comitato agli Affari politici e legali (dove Nie Dang occupava una posizione importante) hanno ordinato alcune delle peggiori malefatte durante la persecuzione. Questa organizzazione controlla infatti la polizia segreta, la polizia ordinaria e i sistemi giudiziario e carcerario del regime cinese; ma può anche emettere arbitraramente mandati di arresto, con lavori forzati e torture per chiunque sia ritenuto una minaccia per il regime.

In precedenza Nie era stato vice sindaco, vicesegretario di Partito e capo della Commissione agli Affari politici e legali di Jiangmen, una città nella provincia del Guangdong. Secondo l’Organizzazione mondiale di indagine sulla persecuzione del Falun Gong (una rete di ricercatori volontari), Nie, essendo a capo degli apparati di sicurezza di Jiangmen, è direttamente responsabile della brutale peresecuzione inflitta nello specifico a due praticanti del Falun Gong: Feng Qifeng e Li Aiqun.

PERSECUZIONE DI DUE PRATICANTI

Nel mese di ottobre 2012 Feng Qifeng e Li Aiqun, residenti a Jiangmen, sono stati incarcerati in quanto praticanti del Falun Gong. Sono stati inoltre vittime di torture e lavori forzati.

Feng, ex dipendente della filiale cinese di Dascom (una società internazionale di stampa, telecomunicazioni e illuminazione) e Li, pensionato, sono stati arrestati dagli agenti locali dell’Ufficio 610, un’organizzazione al di fuori della legge che opera alle dipendenze del Comitato agli Affari politici e legali, e creata appositamente per la persecuzione del Falun Gong. In seguito Minghui.org (un sito web che raccoglie informazioni di prima mano sulla persecuzione) ha riportato che i due sono inviati nel centro di detenzione di Jiangmen senza processo né indagini formali.

Feng e Li, mentre erano in carcere, sono stati costretti a produrre fiori di plastica e maschere cosmetiche dalle 7 del mattino fino alle 23:30 di sera; l’assemblaggio dei fiori di plastica è un lavoro straziante: le mani sanguinano e vengono distrutte dalla fatica e dai collanti, mentre le ferite fresche a contatto con la colla provocano dolori atroci; se i lavoratori nel centro di detenzione di Jiangmen non riescono a rispettare la produzione giornaliera per tre giorni di fila, vengono forzati a stare assolutamente immobili per tre ore; se invece si rifiutano di lavorare, vengono legati a un letto per un giorno intero senza poter usare il bagno.

Il 9 dicembre 2013 un tribunale di Jiangmen, in collaborazione con l’Ufficio 610, aveva condannato Li e Feng rispettivamente a otto e tre anni di carcere; secondo Minghui i due non erano riusciti a informare i loro familiari né gli avvocati. Il 22 ottobre 2015 Feng Qifeng è stato rilasciato dalla prigione di Sihui nel Guangdong. Li Aiqun invece risulta tuttora irrintracciabile.

Articolo in inglese: ‘Chinese Provincial Chief, Implicated in Brutal Persecution, is Purged

 
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