Province cinesi riducono le previsioni del Pil per il 2015

Anche la Cina è concorde sulle sue attuali prospettive economiche: alcune cifre provinciali recentemente rilasciate segnalano che ci sarà una crescita lenta, facendo eco ad altre stime economiche.

Il 9 febbraio il China Economic Weekly ha riferito che le previsioni per 22 province e sette regioni o città a livello provinciale per il 2015 sono quelle di una minore crescita del Prodotto interno lordo, rispetto alle previsioni per il 2015 fatte lo scorso anno. Shanghai non ha riferito alcun Pil e la regione autonoma del Tibet ha mantenuto le previsioni del Pil al 12 per cento.

Le cifre provinciali contraenti fanno seguito a basse cifre ufficiali del Pil cinese per il 2014. Queste cifre, riferite a gennaio, mostravano come l’economia fosse inferiore all’obiettivo di crescita per la prima volta dal 1998. La Cina ha dichiarato il 7,4 per cento di crescita per il 2014, rispetto al 7,5 per cento previsto.

Il Centro d’informazione dello Stato, una politica di stato che fornisce i gruppi di esperti in Cina, ha ridotto le previsioni di crescita dell’economia nazionale per il 2015 al 7,1 per cento, con un calo dello 0,4 per cento dal tasso previsto di 7,5 del 2014, ha riferito il portale Sina il 9 febbraio.

Gli economisti fuori dalla Cina sono più pessimisti. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha inoltre modificato le previsioni di crescita per l’economia cinese: dal 7,4 al 6,8 per cento per l’anno 2015 e dal 7,1 al 6,3 per cento per l’anno 2016.

Gli obiettivi di crescita per l’economia cinese sono politicamente importanti. Nel 2013 il premier Li Keqiang ha dichiarato che la Cina avrebbe bisogno di una crescita del 7,2 per cento per mantenere un adeguato numero di impieghi, necessari alla stabilità sociale.

Yuan Gangming, ricercatore del Centro per la Cina nell’economia mondiale all’Università Tsinghua, ha commentato le previsioni provinciali recentemente rilasciate in un’intervista con China Economic Weekly.

«Ridurre gli obiettivi del Pil è del tutto inevitabile, dal momento che le aspettative precedenti non erano assolutamente realizzabili», ha dichiarato Yuan. «Sarebbe un grosso errore se [le provincie] tentassero di mantenere i propri obiettivi originali».

Shanghai, ricca di carbone, è stata tra le province che hanno ricevuto il colpo maggiore sul Pil, dovendo ridurre le previsioni del 3 per cento.

«La crescita inferiore è attribuita principalmente all’eccedenza di carbone e al calo dei prezzi, giacché l’industria del carbone è fondamentale per la provincia di Shanxi», ha riferito Li Xiaopeng, governatore della provincia di Shanxi nel nord della Cina, secondo il China Economic Weekly.

«Per di più le risorse industriali in metallo, elettricità, coke di lignite e ingegneria chimica stanno tutte lavorando con difficoltà», ha detto Li.

Articolo in inglese: ‘Provincial GDP Numbers Signal Slower Growth for China

 
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