Quattro anni fa, Gabi Lewis e Greg Sewitz, compagni di dormitorio al college, hanno ordinato due contenitori, grandi quanto scatole da scarpe, pieni zeppi di grilli vivi (2 mila esemplari). Il loro obiettivo? Creare barrette proteiche.
Dopo aver passato alcune ore a far ricerche su Google, avevano capito che era possibile trasformare i grilli in polvere usando il loro forno e un frullatore, per poi creare degli snack. Da lì è nato il loro primo prodotto. Sei mesi dopo, hanno lanciato una campagna di crowdfunding per creare la loro compagnia di barrette proteiche, la Exo: «Abbiamo usato Kickstarter per dimostrare a noi stessi e agli altri che la gente è disposta a spendere denaro per delle barrette al grillo – ha affermato Lewis – Ma non immaginavamo che avrebbero avuto un successo del genere». In sole 72 ore hanno raggiunto il loro obiettivo di 20 mila dollari.
Exo, con sede a New York, produce barre proteiche combinando il macinato di grilli con cacao, datteri, burro di mandorle e noce di cocco, tra gli altri ingredienti. Queste barrette vengono vendute nelle palestre, nei negozi specializzati in cibi salutari, nei mercati contadini e online.
Tre anni dopo il lancio, la compagnia ha ottenuto 5 milioni e 200 mila dollari dai capitalisti di ventura: «Penso che un sacco d i investitori siano entusiasti dell’idea di introdurre una fonte alimentare del tutto nuova ai consumatori in America e Europa», ha dichiarato Lewis.
Exo è una delle poche compagnie che abbia concepito l’idea di un macinato di grilli da destinare al consumo umano, e ora decine di startup stanno producendo barrette energetiche, biscotti, patatine, pasta, salse e panini fatti con la polvere di grillo. E il numero di allevamenti di grilli in Nord America è in crescita per rispondere alla domanda del mercato.
Entomo Farms, il più grande allevamento di grilli in Nord America ha ottenuto 2 milioni e 200 mila dollari dagli investitori negli ultimi 3 anni e ha usato i fondi per espandere la sua sede da 464 metri quadri a 5.574 metri quadri: «Gli affari vanno a gonfie vele – ha affermato Jarrod Goldin, co-fondatore della compagnia con sede in Ontario, Canada – La domanda sta crescendo a livello globale e gli Stati Uniti sono il nostro principale acquirente».
Oltre alle startup, anche le grandi multinazionali come Pepsi, Kellogg, Cargill e Disney stanno acquistando polveri di grillo per i loro progetti: «Guardano avanti – dichiara Goldin – Pensando al futuro, stanno facendo delle prove su che tipo di proteine alternative andranno nei loro cibi».
All’evento Net/Net della Borsa di New York a ottobre, l’amministratore delegato di Pepsi, Indra Nooyi, ha affermato che gli insetti costituiranno gli snack del futuro.
Secondo la Exo, il peso a secco dei grilli è costituito per il 65 per cento da proteine, e quindi questi animaletti se la cavano bene nel confronto con le fonti proteiche tradizionali come carne rossa, pollo e uova. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, inoltre, l’allevamento di grilli è 12 volte più efficiente rispetto ai bovini, in quanto richiede quantità minime di cibo, acqua e spazio.
Nonostante questo, mangiare insetti è ancora visto come un tabù in Occidente, e questa rimane la più grande sfida a livello di marketing per startup come Exo. Ma Lewis ritiene che l’introduzione degli insetti nella dieta sarà simile all’esperienza che gli americani hanno avuto col sushi: «Trent’anni fa, l’idea di mangiare pesce crudo risultava piuttosto disgustosa alla maggior parte degli Occidentali […] È diventata più normale grazie all’invenzione del California roll a Hollywood, in cui uno chef in pratica rimpiazzava il tonno con l’avocado nascondendo del pesce crudo, in modo che non fosse così evidente». E per Lewis è la stessa cosa: «Noi abbiamo dovuto creare un tipo di California roll per gli insetti: ecco da dove spuntano le nostre barre proteiche».
Articolo in inglese: Insects Are Making Their Way Into the American Diet
Traduzione di Vincenzo Cassano
