Cina, produttore tibetano arrestato, picchiato e ricoverato in ospedale

Pema Tseden, un pluripremiato produttore cinematografico tibetano, è stato vittima di maltrattamenti da parte delle autorità cinesi in seguito a un arresto causato da un battibecco sul proprio bagaglio in aeroporto. Il produttore è stato trattenuto all’Aeroporto Xining Cao Jiabao il 25 giugno, dopo aver provato a recuperare il proprio zainetto che aveva dimenticato sopra il trolley. Tseden è stato ricoverato all’ospedale il 27 giugno, dopo aver lamentato dolore al petto, pressione alta e altri disturbi fisici.

Lo staff dell’aeroporto aveva negato la possibilità di recuperare la borsa e, quando Tseden aveva provato a persuaderli, gli addetti alla sicurezza lo avevano improvvisamente ammanettato. È stato interrogato per tutta la notte e trattenuto in detenzione per cinque giorni per ‘disturbo all’ordine sociale’.

Tseden, uno dei paladini della difesa della cultura tibetana, era in viaggio per Xining, la capitale della provincia di Qinghai nel sudovest della Cina, per promuovere la sua ultima pellicola, Tharlo. Il film è un adattamento di un proprio libro che analizza il danno che la modernizzazione ha portato alla vita rurale tradizionale tibetana. Il film ha vinto il Golden Horse 2015, il più importante riconoscimento cinematografico cinese, per miglior adattamento della sceneggiatura.

I maltrattamenti subiti da Tseden durante la detenzione hanno suscitato un’ondata di indignazione dopo che su Sina, uno dei più grandi portali web, sono state pubblicate le fotografie che mostravano i polsi del produttore ricoperti dai segni lasciati dalle manette. La polizia ha dichiarato che i segni sono dovuti alla resistenza opposta da Tseden.

Le notizie dell’arresto sono diventate pubbliche solo tre giorni dopo, quando il tecnico del suono che lo accompagnava le ha postate su Sina Weibo, una popolare piattaforma sociale. Molti famosi registi cinesi, incluso Jia Zhangke, hanno espresso sincera preoccupazione sulla sua pagina Weibo.

Keke, un amico di Tseden che gli ha fatto visita durante la sua detenzione, ha dichiarato a Sina Entertainment che hanno preferito non pubblicizzare l’incidente per paura di essere accusati di «fare ingigantire la questione».

Keke, alludendo alla paura che le autorità politicizzino il caso ha commentato: «Eccetto per i pochi che conoscono la questione, non abbiamo divulgato la notizia a nessuno: temevamo che questa vicenda avrebbe ancor più messo nel mirino Tseden e che l’incidente sarebbe stato stravolto».

Molti amici stretti di Tseden dell’industria cinematografica hanno dubitato della versione ufficiale fornita dalle autorità per la sua detenzione. Hao Jian, un suo insegnante dell’Accademia del Cinema di Pechino ha infatti commentato su Caixin.com: «Tseden è un produttore molto cortese, è sempre sorridente. Non alza mai la voce quando parla». Dan Zhengjia, editore capo di Zhangqiaer, una rivista in lingua tibetana, ha commentato dicendo che è una persona «umile» e «modesta».

Il famoso scrittore Tsering Woeser ha descritto quello che è successo a Tseden come un’altra versione di ‘Tharlo’, la novella che è stata raccontata nella pellicola. Tsering, citando la polizia, ha scritto sul suo profilo Twitter: «Le persone come te che conoscono la situazione e non fanno quello che viene loro detto, sono esattamente quelle che prendiamo di mira».

L’associazione dei registi cinematografici cinesi ha rilasciato una comunicazione esprimendo «forte preoccupazione» riguardo l’incidente. Nella comunicazione è stato infatti dichiarato: «Noi esortiamo le amministrazioni responsabili di rispondere rapidamente alle preoccupazioni della società e di rendere pubblici tutti i dettagli, includendo le misure di forza messe in atto dalla polizia».

Quella tibetana è una questione delicata per la dittatura cinese, che governa la regione con il pugno di ferro e sopprime la cultura locale. Recentemente, per esempio, le autorità hanno ordinato un completo bando dalla regione all’icona pop Lady Gaga, dopo che il 26 giugno ha incontrato il Dalai Lama, il leader spirituale tibetano: le sue apparizioni televisive e radiofoniche sono state censurate e i suoi prodotti sono stati ritirati dai siti di vendita online.

 

Articolo in inglese: Tibetan Filmmaker Is Hospitalized After Abuse in Detention

 
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