Cina, rilasciata prigioniera di coscienza dopo intervento di senatore Usa

In Cina una prigioniera di coscienza è stata rilasciata dopo che la sua famiglia, residente negli Stati Uniti, ha contattato un senatore del Texas.

La 29enne Han Xuejiao, è stata detenuta per un mese ingiustamente per volere di funzionari del Partito Comunista Cinese.

Han, dipendente in una società di revisione a Shanghai, era stata arrestata dalla polizia perché pratica la disciplina meditativa conosciuta con il nome di Falun Gong o Falun Dafa. I praticanti di questa disciplina, duramente perseguitati da parte del Pcc dal 20 luglio 1999, subiscono incarcerazioni, torture, esecuzioni illegali e anche il prelievo forzato dei loro organi.

Secondo il centro di raccolta di notizie sulla persecuzione del Falun Gong, Minghui.org, la casa di Han è stata anche perquisita dalla polizia, che poi ha costretto il locatore a sigillare l’appartamento e ad annullarle il contratto d’affitto. Casi simili, in cui viene ordinato alla polizia di molestare e incriminare i praticanti, sono comuni in tutta la Cina.

La signora Li Lianrong, zia di Xuejiao e cittadina statunitense che vive in Texas, si è appellata al ??senatore repubblicano degli Stati Uniti John Cornyn, il quale le ha risposto che il suo ufficio avrebbe informato il Dipartimento di Stato sul caso. In seguito si è tenuta per Han anche una conferenza stampa davanti al consolato cinese.
Secondo Minghui, infatti, funzionari del consolato cinese avevano dichiarato di non poter essere d’aiuto. Al contrario, il personale del membro del Congresso e del senatore, oltre ad accettare di incontrarla, si sono attivati per aiutarla. Entro pochi giorni, la signora Li ha ricevuto una lettera dal senatore John Cornyn che la informava di aver segnalato il suo caso al Dipartimento di Stato tramite il suo ufficio e che l’avrebbe aggiornata sugli sviluppi.

I funzionari di Shanghai – riporta sempre Minghui –  hanno tentato di nuovo di far tornare Han alla sua città di residenza, anche dopo la pressione internazionale, in modo da poterla imprigionare. Ma, la richiesta è stata negata e la scorsa settimana Han Xuejiao è stata rilasciata.

Da tempo vengono trascritte le cronache sugli abusi subiti dai praticanti del Falun Gong, ma la Ong statunitense dei diritti umani Freedom House ha recentemente pubblicato un resoconto dettagliato sulla persecuzione, in cui si sottolinea come la persecuzione sia stata redditizia per i funzionari comunisti, attraverso pratiche di estorsione, schiavizzazione, il prelievo forzato di organi (poi rivenduti sul mercato nero internazionale). Ricercatori indipendenti, in un’inchiesta dello scorso anno, hanno infatti confermato l’esistenza in Cina di un vasto sistema statale degli ospedali utilizzati nel prelievo coatto d’organi: «I dati disponibili suggeriscono che l’estrazione forzata di organi da prigionieri del Falun Gong a fini commerciali nelle operazioni di trapianto, sia un fenomeno su larga scala che potrebbe essere ancora in corso», ha concluso Freedom House.

«Con la persecuzione contro il Falun Gong, [Il Partito Comunista Cinese ha avviato, ndr] la peggior fattispecie di persecuzione religiosa dalla Rivoluzione Culturale», si osserva nel rapporto citato André Laliberté, eminente studioso sulla religione in Cina dall’università di Ottawa, riferendosi alla campagna di ‘rieducazione’ voluta da Mao tra 1966 il 1976 e che provocò milioni di vittime.

Secondo Freedom House, le organizzazioni per i diritti umani hanno concluso che un numero significativo di funzionari comunisti del partito, giudici, pubblici ministeri e la polizia svolgono un ruolo attivo nell’arresto, la detenzione e la tortura di persone cinesi che praticano il Falun Gong.

Articolo in inglese: Chinese Woman Released From Detention After US Senator Contacted

Traduzione di Massimo Marcon

 
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