Perché Trump è più popolare di quanto si pensi?

Donald Trump rappresenta una grande anomalia nella politica americana: nell’ultimo anno e mezzo, durante la corsa alle presidenziali, si è trasformato dall’iniziale personaggio oscuro a leader delle primarie, innescando ondate di ‘campagne anti-Trump’ in tutti gli Stati Uniti. Questo miliardario, che promette di essere il presidente degli Stati Uniti, sta suscitando sempre più interesse nella scena mondiale.

I discorsi impudenti di Trump, che abbattono quelli ‘politically correct’ che le élite americane hanno utilizzato per quattro o cinque decenni, calmano i nervi di un gran numero di americani scontenti: Trump è contro l’immigrazione, l’Islam e il commercio globale, chiede di ridurre drasticamente gli scambi con la Cina e vuole costruire la ‘Grande Muraglia’ degli Stati Uniti per fermare i clandestini dal Messico. Il miliardario americano non ha peli sulla lingua, al punto che si è attirato, tra le tante critiche ed etichette, quelle di razzista, sessista, nazista e populista. Recentemente ha dichiarato pubblicamente che il Giappone e la Corea del Sud dovrebbero possedere armi nucleari per proteggere la propria sicurezza.

A ogni modo, Trump non solo rimane avanti in vari sondaggi ma ha effettivamente ricevuto più di 700 voti dal Partito repubblicano, avvicinandosi ai fatidici 1.200 voti per ricevere la candidatura dal partito. È veramente possibile che Trump diventi candidato alla presidenza degli Stati Uniti e alcune persone hanno previsto, non senza pessimismo, che solo un presidente folle può portare gli Stati Uniti in una nuova era.

A mio avviso, il fenomeno Trump è in relazione agli ultimi due decenni di globalizzazione; rappresenta un nativo diffidente che non si fida del mondo esterno sconosciuto.

Negli ultimi dieci anni, ho vissuto in una piccola città nella parte orientale degli Stati Uniti, con una popolazione di soli 50-60 mila persone. Circa tre anni fa, gli abitanti di questa piccola città hanno dato inizio a un movimento per sostenere le imprese locali e i negozi: i residenti si ricordavano l’un l’altro di acquistare dai piccoli negozi locali e di proteggere i ristoranti gestiti dalla gente del posto. L’effetto è stato evidente: catene di negozi come McDonald e Walmart hanno accusato una stagnazione delle vendite, mentre le aziende dei piccoli negozi locali hanno prosperato. Questa tendenza pare evidente non solo nella piccola città in cui vivo; anche nelle grandi città, le situazioni sono simili.

In realtà, questo si è verificato anche negli ultimi tre decenni in Europa, soprattutto nella parte occidentale. Gli europei ricordano il passato; soprattutto quando non riescono a sentire il ‘battito del futuro’, il complesso dei ‘nativi’ insorge. Da questo punto di vista, Trump può infatti essere visto come il ‘nativista radicale’ americano, che è molto simile al nativismo (o al nativismo radicale) di Hong Kong, Giappone, Taiwan, Germania e Francia.

Tuttavia, la situazione negli Stati Uniti è probabilmente la più preoccupante di tutto il mondo, poiché gli Usa sono più di un Paese: rappresentano anche la moderna polizia internazionale e l’unica superpotenza. Viene quindi da domandarsi cosa ne sarà del mondo se gli Stati Uniti ritorneranno all’era della Dottrina Monroe o a quella isolazionista, che era in vigore durante i primi decenni del XX secolo. Nessuno lo sa, ma una cosa è certa: è possibile che sorga il caos in alcune regioni del mondo.

Il mondo è sia materiale, che spirituale. La prima fase della globalizzazione è ora più o meno terminata. Se il genere umano vuole muoversi verso l’integrazione del futuro, il mondo sperimenterà di nuovo una grande convergenza di valori e ideologie.
L’auto-cognizione dell’uomo ha bisogno di elevare, per tutta l’umanità, la formazione di veri e propri ‘valori universali’ riconosciuti da tutti. In questa seconda fase, i partecipanti attivi saranno i decisori, mentre quelli che resistono rischiano di diventare le isole del futuro nuovo mondo.

Forse la creazione di un nuovo mondo deve prima vedere il crollo del vecchio ordine. Trump svolgerà il ruolo di sollecitare il crollo del vecchio ordine?
Nessuno è profeta. Il cambiamento è sempre doloroso, e passare attraverso un processo doloroso è inevitabile, sia che riguardi la moralità umana che la democrazia e la libertà. Solo quelli che superano la prova possono veramente diventare i nuovi principi universali dei valori umani.

A cura di Sally Appert. 

Zang Shan è un’analista di business internazionale specializzata in affari tra Stati Uniti e Cina. 

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non riflettono necessariamente il punto di vista di Epoch Times. 

      Per saperne di più:


Articolo in inglese:’ Why is Trump More Popular than we Thought?

 
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