Perché Pechino non è una gran scelta per le Olimpiadi invernali del 2022

Quando nel 2001 Pechino è stata selezionata per ospitare le Olimpiadi estive del 2008, in tutto il Paese sono scoppiati euforici applausi e febbrili festeggiamenti. Invece la recente nomina per le Olimpiadi invernali del 2022 ha suscitato solo una tiepida reazione nella Cina continentale. Il fatto non è sorprendente, dal momento che i cittadini di Pechino sono in genere poco interessati agli sport invernali. Inoltre per molte persone, i Giochi Olimpici del 2008 si sono rivelati costosi e seccanti, con spese stravaganti per realizzare le diverse strutture e divieti di circolazione in tutta la città per ridurre l’inquinamento atmosferico.

Quando oltre un decennio fa la Cina si è aggiudicata il diritto di ospitare le Olimpiadi estive, la comunità internazionale sperava che l’evento sarebbe servito da stimolo al regime cinese per migliorare la spaventosa situazione dei diritti umani nel Paese. Invece, nei mesi precedenti e durante il loro svolgimento, le Olimpiadi estive cinesi si sono rivelate una silenziosa convalida della repressione della Cina nei confronti dei dissidenti e della stampa avversa.

Di seguito sono illustrate cinque ragioni che rendono inappropriata la scelta di Pechino come città ospitante delle Olimpiadi invernali del 2022.

1. LA MANCANZA DI NEVE VERA

Nel corso dell’inverno, a Pechino e nelle città di Zhangjiakou e Yanqing, che insieme alla capitale cinese ospiteranno gli eventi, nevica raramente, mentre la città concorrente kazaka, Almaty, nel suo video promozionale vantava il contrario: «neve vera, una reale atmosfera invernale e degli autentici giochi invernali».

Pertanto, affinché i giochi possano svolgersi, Pechino dovrà creare artificialmente enormi quantità di neve, un’impresa costosa per una città che già soffre di scarsità d’acqua. Il fiume Yongding, un tempo il più grande tra quelli che scorrono attraverso la municipalità di Pechino, è ora in gran parte asciutto. Per combattere il problema, il regime cinese ha investito 72 miliardi di euro nel ‘Progetto di trasferimento dell’acqua da Sud a Nord’, tuttavia, a causa del flusso lento e di altre questioni strutturali, il canale trasporta meno del 5 per cento dei previsti dieci miliardi di tonnellate di acqua all’anno. I funzionari cinesi affermano, tuttavia, di avere a disposizione acqua a sufficienza per creare la neve artificiale necessaria.

2. GRAVE INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Lo smog, una combinazione di fumo e nebbia dovuta alla rapida e in gran parte non regolamentata espansione industriale della Cina, soffoca le principali città del Paese, in particolare Pechino. Nel marzo del 2014, l’ambasciata americana di Pechino ha pubblicato uno studio sulla qualità dell’aria nel 2008, dove si riscontrava un livello di Pm2,5 (particolato fine), quelle particelle abbastanza piccole da entrare nei polmoni e causare gravi problemi di salute, fino a 400 microgrammi per metro cubo. Un livello di Pm2,5 nell’indice della qualità dell’aria (Aqi) superiore a 200 microgrammi per metro cubo è considerato molto insalubre, potenzialmente dannoso per il sistema respiratorio e causa di un crescente aggravamento delle malattie cardiache e polmonari.

Per purificare l’aria in vista delle Olimpiadi del 2008, Pechino ha vietato la circolazione per le strade a oltre un milione di automobili e ha fatto chiudere le principali fabbriche della città. Il piano provvisorio aveva migliorato la qualità dell’aria in modo significativo, tuttavia Greenpeace ha riferito che la concentrazione media di particolato atmosferico a Pechino era ancora due volte il livello considerato sicuro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nella prima metà del 2015, il regime cinese ha fatto qualche progresso nella riduzione dello smog, ma il problema persiste.

3. IL DENARO SPRECATO DEI CONTRIBUENTI

Ospitare le Olimpiadi costa una fortuna e questo è il motivo per cui alcuni Paesi non vogliono farlo più. Le Olimpiadi estive del 2008 sono costate alla Cina 36 miliardi di euro, mentre hanno fruttato solamente un reddito di tre miliardi di euro, secondo il quotidiano statale China Daily. Tuttavia, in considerazione della pubblicità e della gloria che le Olimpiadi porteranno al regime cinese, il Partito Comunista è comunque ansioso di ospitare le Olimpiadi invernali del 2022 a prescindere dal loro costo esagerato.

Per questi Giochi Olimpici, le autorità hanno stimato un budget di tre miliardi e mezzo di euro, ma è quasi certo che per costruire i nuovi impianti sportivi invernali se ne spenderanno molti di più.

La Cina dovrà anche costruire un costoso treno ad alta velocità per collegare Pechino e Zhangjiakou, che sono separate da circa 150 chilometri. Anche la città di Yanqing, dove saranno tenuti alcuni eventi, si trova a oltre ottanta chilometri di distanza dal centro di Pechino. Almaty, d’altro canto, aveva sottolineato come tutti gli eventi si sarebbero tenuti entro un raggio di trenta chilometri circa dalla città.

4. MEDIA CENSURATI

Nell’estate del 2008, il latte artificiale contaminato con la melammina, che era stata aggiunta per aumentare artificialmente il livello di proteine presenti nel latte quando veniva testato, ha fatto star male centinaia di migliaia di bambini in tutta la Cina. Tuttavia, con l’imminente inizio delle Olimpiadi, il regime cinese ha frettolosamente soppresso l’indagine di un giornalista del quotidiano Southern Weekend di Guangdong e ha impedito una conferenza stampa dei genitori colpiti dal problema. Il latte in polvere ha in definitiva avvelenato 300 mila bambini e ne ha uccisi almeno sei.

Le autorità hanno anche soppresso tutti gli articoli dei media stranieri inerenti le violazioni dei diritti umani. Un giornalista britannico è stato maltrattato e arrestato dopo aver riportato di una protesta in favore della liberazione del Tibet che si è tenuta nei pressi della zona olimpica.

Come ha fatto per le Olimpiadi estive del 2008, il regime cinese censurerà probabilmente i media – persino di più di quanto non faccia già – così da nascondere qualsiasi notizia sconvolgente che attiri l’attenzione internazionale.

5. INTENSIFICAZIONE DELLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI

Sebbene la comunità internazionale sperasse che le Olimpiadi del 2008 avrebbero incoraggiato il regime cinese a fermare le sue dilaganti violazioni dei diritti umani, le autorità cinesi hanno invece intensificato i loro abusi. Le autorità hanno sfruttato i lavoratori migranti per costruire gli impianti olimpici, hanno sfrattato con un minimo d’indennizzo i proprietari delle abitazioni collocate nei luoghi predisposti per le strutture e hanno demolito le loro case, hanno incarcerato ed espulso numerosi giornalisti, e hanno rafforzato il firewall di internet, secondo quanto riferisce Amnesty International.

Migliaia di dissidenti e manifestanti sono stati soppressi con l’intimidazione, la sorveglianza, l’arresto domiciliare o la detenzione. Per esempio, l’attivista Ye Guozhu di Pechino, è stato arrestato con la polivalente accusa di ‘disturbo dell’ordine pubblico’. Non sono state risparmiate persino le famiglie dei principali dissidenti. Yuan Weijing, moglie dell’attivista cieco Chen Guangcheng, ha detto che il numero di agenti che tenevano sotto sorveglianza la sua casa nella provincia dello Shandong era aumentato da dieci a oltre quaranta.

Naturalmente, anche il Kazakistan è uno Stato autoritario e non è molto meglio. Tuttavia, il regime cinese ha già dimostrato con le Olimpiadi di Pechino del 2008 che nonostante le pressioni internazionali non fermerà le sue violazioni dei diritti umani. E proprio nelle ultime settimane, le autorità cinesi hanno fatto una retata di oltre duecento avvocati attivisti dei diritti umani, attuando uno dei più grandi giri di vite mai effettuati in una società civile e rendendo il fatto che Pechino ospiterà le Olimpiadi invernali del 2022 altamente preoccupante.

Per saperne di più:

 

Articolo in inglese: http://www.theepochtimes.com/n3/1703578-5-reasons-why-beijing-is-a-bad-choice-for-the-2022-winter-olympics/

 
Articoli correlati