Parata del Falun Gong, per le strade di Parigi un messaggio di benevolenza

Sabato 30 settembre una parata piena di colori composta da 1.500 praticanti del Falun Gong ha sfilato nelle vie di Parigi. Col loro messaggio di pace, sono arrivati da tutta Europa nella capitale francese fanfare, dragoni, fate celesti e bande di tamburi.

Per Ling, studentessa vietnamita, la sfilata ha un doppio obiettivo: «ll Falun Gong è una pratica meravigliosa, tutti possono beneficiare dei valori che trasmette: Verità, Compassione, Tolleranza. Ma è in atto una brutale persecuzione in Cina, un genocidio che come esseri umani non deve lasciarci indifferenti». Con la sua amica Tran, darà in regalo agli spettatori per strada dei luminosi piccoli fiori di loto.

Tran e Ling, due studentesse vietnamiti che praticano il Falun Gong (David Vives/Epoch Times)

Il Falun Gong è una disciplina cinese di meditazione resa pubblica nel 1992 da Li Hongzhi, suo fondatore. Ha avuto subito grande popolarità e in pochi anni le cifre ufficiali parlavano di 70 milioni di praticanti. Oggi è praticata in tutto il mondo tranne in Cina, poiché nel 1999 hanno avuto inizio arresti, torture e diverse forme di persecuzione nei confronti dei praticanti. L’ex capo del Partito Comunista Cinese Jiang Zemin, per motivi politici, ha infatti ordinato una vasta campagna di repressione che prosegue ancora oggi, in cui si contano centinaia di migliaia (se non milioni) di vittime.

Numerose personalità politiche hanno espresso il loro sostegno al movimento, altre hanno rilasciato dichiarazioni in Place de la Bourse, prima della sfilata. Il deputato Jean Marie Sermier ha accolto di buon grado questo «movimento di pace» e ha invitato i praticanti a «portare alla luce questa bella resistenza pacifica». Èric Alauzet, deputato dei Verdi Europei, ha denunciato il traffico illegale di organi perpetrato dal regime cinese dai danni dei praticanti del Falun Gong, e ha invitato le autorità francesi ed europee a condannare e a perseguire penalmente tutti i responsabili.

Il deputato ed ex segretario di Stato Françoise Hostalier condanna questa «forma di genocidio» da parte delle autorità cinesi, e si chiede: «Perché agli inizi degli anni ’90, quando ha iniziato a diffondersi in Cina, il Falun Gong era sostenuto dalle autorità e perché, dopo qualche anno, è stato brutalmente proibito?». E prosegue: «In realtà, tutto il mondo sa che questa pratica è stata vietata da Jiang Zemin per ragioni puramente personali, e che anche i dirigenti del Partito all’epoca hanno tentato di farlo ragionare. Ma la ‘macchina’ si è inceppata nel luglio del 1999 e la repressione da allora non ha mai avuto fine».

Françoise Hostalier (Epoch Times)

Il Falun Gong contiene molti riferimenti alla cultura cinese e alle sue influenze buddiste e taoiste. Ha proseguito Françoise Hostalier: «In Francia noi abbiamo un certo numero di geni storici. Il Falun Gong fa riferimento al passato storico che ogni cinese porta in sé: sono valori positivi per gli esseri umani, che permettono agli individui di essere in sintonia con sé stessi, di trovare la padronanza di sé e la serenità».

Dopo gli interventi, la parata ha lasciato la Place de la Bourse per sfilare nei grandi viali parigini. Molti passanti si fermavano per guardare o per ascoltare le informazioni dei praticanti che distribuivano i volantini.
Bwisah e Rim, due studenti di Los Angeles in visita a Parigi, si sono fermati a lungo a osservare, all’arrivo nella piazza del Louvre. Dice Bwisah, stupito: «Il governo cinese fa di tutto perché nessuno venga a sapere quello che succede, noi viviamo a Los Angeles e non abbiamo mai sentito parlare di questo, abbiamo dovuto venire a Parigi per essere informati!». Prosegue Rim: «Quello che è incredibile è il modo di presentare la loro cultura: mentre molte persone andrebbero a gridare degli slogan, loro mostrano tranquillamente quello che sono e dicono: “noi dobbiamo mantenere tutto questo. Invece di togliercelo, lasciatecelo salvare”». Rim conclude con la speranza che «molte persone vengano qui e siano informate di quello che succede».

Sylvie, un’altra passante, aggiunge: «Penso che sia importante che la gente sappia quello che sta succedendo in Cina, della persecuzione e di questo messaggio di tolleranza. Bisogna placare le persone, evitare che cadano nella logica dell’aggressività. Verità, Compassione, Tolleranza sono valori umani molto semplici, naturali, è importante trasmetterli e conservarli».

«IL FALUN GONG HA PORTATO CHIAREZZA NELLA MIA VITA»

Davide Giannotti, giovane milanese che ha cominciato a praticare nel 2014, spiega come il Falun Gong abbia portato «chiarezza» nella sua vita: «Per molti anni ho cercato un modo per trovare me stesso, per capirmi e per capire l’universo intorno a me. Ho praticato le arti marziali, la meditazione, poi ho scoperto il Falun Gong. Ho cominciato a capire quello che bisogna fare: cercare dentro di noi e migliorare sé stessi. Ho sempre condiviso questa idea, ma non avevo una via da seguire, sentivo il bisogno di cambiare ma non ne trovavo la forza, il bisogno di credere, senza trovare una strada per arrivarci. Il Falun Gong ha portato chiarezza nella mia vita. Leggendo lo Zhuan Falun [il libro fondamentale della pratica, ndr], ho subito capito che era quello che cercavo».
Il giorno dopo, Davide farà parte di quei praticanti che condivideranno la loro esperienza alla Conferenza europea, e spiega: «È un’opportunità, è sempre importante riuscire a capire che cosa bisogna cercare e trovare in sé, e che cosa bisogna migliorare. Così, noi possiamo cogliere altri aspetti positivi della pratica».

La sfilata è stata chiusa da una veglia con le candele davanti al Trocadero.

Davide Giannotti, giovane milanese (David Vives/Epoch Times)

 

Articolo in francese: Parade européenne du Falun Gong : un message de bienveillance dans les rues de Paris

Traduzione di Francesca Saba

 
Articoli correlati