‘Norma 1984’, la segreta regolamentazione cinese sul prelievo d’organi da prigionieri giustiziati

PRIGIONIERI GIUSTIZIATI

Prima del 2012, il fatto che gli organi per i trapianti in Cina provenissero da detenuti giustiziati era solo una diceria. Ma di recente, dopo l’esecuzione di Xia Junfeng – venditore ambulante cinese – c’è stata molta speculazione da parte degli utenti di microblog sul fatto se i suoi organi siano stati rubati o meno.

Cito tre tipici commenti degli utenti della rete:

FifthDimen: «Xia è stato condannato a morte nel mese di aprile, ma l’esecuzione è avvenuta all’improvviso, dopo cinque mesi. La sua famiglia è stata avvertita solo successivamente di raccogliere le sue ceneri e nessuno ha mai visto il suo corpo».

Miaojue12 ha ipotizzato: «I cinque mesi di periodo di attesa erano in realtà intesi a preparare il ricevente dell’organo, non vi è stato alcun interesse nel lasciare a Xia qualche mese in più da vivere».

Aiww ha commentato: «Utilizzare persone vive come deposito di organi… solo loro osano farlo».

Le notizie cinesi hanno confermato che tali ipotesi sono plausibili.

L’utente di Internet truth&justice ha citato un resoconto dei media: «Quando Zhang Jing, la moglie di Xia, ha ricevuto gli effetti personali di Xia alla prigione, ha scoperto che ivestiti che Xia ha indossato al loro ultimo incontro sono stati inclusi nella scatola. Zhang si è chiesta cosa stesse indossando quando è morto. Poi improvvisamente è scoppiata in lacrime».

Ho cercato online e ho trovato che sia il Beijing News che l’Apple Daily di Hong Kong avevano riferito tale situazione. Le speculazioni degli utenti di Internet non sono inverosimili; solo quando una persona viene giustiziata su un tavolo chirurgico – in altre parole, viene uccisa da un espianto forzato d’organi – non vi è alcun bisogno di vestiti.

Molti cinesi sono furiosi quando scoprono che i prigionieri in Cina devono dare il loro ultimo contributo economico allo speciale gruppo di interesse legislativo cinese. Mi sento triste e impotente.

TRASFORMARE I RIFIUTI IN RICCHEZZA

So che molti anni fa esisteva un regolamento che legalizza l’uso di organi da prigionieri giustiziati per scopi di ricerca. Tale documento – la Norma 1984 – era top secret e io l’ho vista. Circa due anni fa, mi sono imbattuta nel documento online. Il nome completo è: «Norme provvisorie per quanto riguarda l’uso di cadaveri e di organi da prigionieri giustiziati dalla Corte Suprema del Popolo, dalla Procura Suprema del popolo, dal Ministero della Pubblica Sicurezza, dal Ministero della Giustizia, dal Ministero della Salute e dal Ministero degli Affari civili». È stato rilasciato il 9 ottobre 1984 ed è in vigore da allora.

Un regolamento è stato in vigore in Cina per quasi trenta anni, ma il popolo non ne sa nulla a causa della capacità del regime di tenere nascosti i segreti.

La sezione 4, n° 4 della norma dice: «L’uso di cadaveri e di organi dai prigionieri giustiziati deve essere tenuto segreto e la sua influenza sul popolo deve essere tenuta in considerazione. Si raccomanda che questa [estrazione d’organi] venga eseguita nella stessa unità. Se necessario, dopo il rilascio dell’autorizzazione dal tribunale che emette la pena di morte, un equipe medica può dirigersi al luogo di esecuzione eprelevare gli organi in loco. Non è autorizzato alcun segno medico sul camion e nessuna uniforme medica bianca. Il coprifuoco presso il luogo di esecuzione non può essere violato fino al completamento della rimozione degli organi».

Possiamo dire che l’accusa che ha avuto inizio alla fine degli anni 80, secondo la quale le autorità cinesi prendono organi dai prigionieri giustiziati, sia vera. Il regime sta mantenendo top secret la questione e gli estranei non conoscono i dettagli. Inoltre, i Cinesi di allora non sapevano molto di diritti umani e tanto meno che i prigionieri nel braccio della morte avessero dei diritti umani. Inoltre a quel tempo il regime ha promosso la donazione di organi nella società, il che è stato definito come «cambiare abitudine».

Una volta ho discusso questo argomento con diversi professionisti del diritto ed erano del parere che le persone condannate a morte devono comunque morire, quindi i loro organi possono essere utilizzati da altri. Viene definito «trasformare i rifiuti in ricchezza».

ESPIANTO FORZATO D’ORGANI SU PERSONE VIVE

La Norma 1984 stabilisce due principi. Uno dei principi stabilisce che l’esecuzionedebba essere eseguita da un plotone, seguendo le disposizioni del Codice penale, e gli organi devono essere rimossi dopo l’esecuzione.

Tuttavia la pratica dell’espianto forzato d’organi in Cina, che ha avuto inizio più tardi e che ha innescato una forte condanna da parte della comunità internazionale, ha suscitato domande sul fatto se l’uso degli organi da parte della Cina dai prigionieri giustiziati sia in conformità con gli standard etici internazionali.

Nel luglio 2006, David Kilgour, ex segretario di Stato canadese per l’Asia-Pacifico eDavid Matas, avvocato per i diritti umani, hanno pubblicato il resoconto della loro indagine indipendente Bloody Harvest: la sottrazione degli organi ai praticanti del Falun Gong in Cina. Il resoconto presenta molti elementi di prova che puntano a un espianto forzato di organi su larga scala in Cina e lo definiscono «un nuova forma di atrocità nel mondo». Nel corso degli anni, sono state raccolte ulteriori prove e aggiunte a questo resoconto, che è giunto alla sua terza edizione. Ha stimolato una forte preoccupazione da parte della comunità internazionale.

Nel novembre 2005, Caijing Magazine ha pubblicato l’articolo Accelerare la normativa sui trapianti d’organi. L’articolo ha sollevato la pesante tenda nera su quest’area inaccessibile ai media. L’occasione è giunta quando Huang Jiefu, a quel tempo vice ministro cinese della Sanità, ha pubblicamente ammesso alla riunione dell’Organizzazione mondiale della sanità a Manila che i donatori per i trapianti di organi in Cina sono principalmente prigionieri giustiziati.

Caijing ha inoltre citato il dottor Chen Zhonghua, vice direttore del Comitato della Divisione Trapianti Organi appartenente all’Associazione Medica Cinese, il quale ha detto che dal 2003 al maggio 2009 solo 130 cittadini cinesi della Cina continentale hanno donato i loro organi dopo la morte. L’elenco annuale di 1,5 milioni di pazienti cinesi in attesa di trapianti di organi, ha dato vita a un indizio che porta al cruento traffico di organi umani da parte del Partito Comunista Cinese.

Da allora, i media cinesi hanno effettuato occasionalmente dei reportage sul commercio di organi umani. Ma l’espianto forzato di organi di prigionieri giustiziati è sempre rimasto un argomento limitato fino al marzo 2013, quando al Congresso nazionale del PopoloHuang Jiefu ha nuovamente proposto di regolamentare il trapianto di organi in Cina il più rapidamente possibile.

I media cinesi hanno riferito ampiamente sul caso. Sohu Watch, nel suo articoloDonazione di organi: Il tuo corpo dopo la morte ti appartiene ancora?, ha dichiarato nelle prime parole «perché ai prigionieri giustiziati vengono prelevati gli organi mentre sono ancora in vita».

Il secondo principio presente nella Norma 1984 è la volontarietà. Questo regolamento stabilisce chiaramente che i trapianti di organi possono avvenire solamente nelle seguenti situazioni: i corpi non reclamati o rifiutati dalle loro famiglie; prigionieri giustiziati che donano i loro corpi perché vengano usati da unità mediche; corpi utilizzati con il permesso dai parenti.

Ma a giudicare dalla realtà, queste sono fondamentalmente parole al vento. Sohu Watch ha sottolineato che l’abuso del principio della donazione volontaria per rimuovere gli organi dai prigionieri giustiziati giovani e sani è stata a lungo una regola nascosta all’interno degli uffici giudiziari della Cina. Negli ultimi anni, molte famiglie hanno ricevuto solo una scatola con cenere al suo interno, ma non hanno mai visto i resti dei loro cari giustiziati.

Qu Xinjiu, professore di Diritto penale alla China University of Political Science and Law ha detto: «C’è un conflitto insormontabile tra lo status di un prigionierocondannato e la sua libertà di prendere una decisione. Nonostante uno svantaggiato prigioniero condannato abbia espresso la volontà di donare i propri organi, potrebbe non essere il suo vero desiderio. Anche se le autorità di regolamentazione e la magistratura non avessero compiuto alcuna persuasione o coercizione, lo stato giuridico del condannato non permette di stabilire se la sua intenzione di donare il suo organo sia vera e volontaria». Pertanto, il principio di volontarietà nella Norma 1984 è del tutto inaffidabile.

L’utilizzo di organi dei prigionieri giustiziati per il trapianto di organi è solo una parte del problema per quanto riguarda la dignità dei detenuti condannati in Cina. Alcune persone potrebbero pensare che in un Paese che non riesce nemmeno a mantenere la dignità della vita, il discutere la dignità dei prigionieri giustiziati è un lusso. Tuttavia quando pensiamo alla mancanza di sicurezza politica e sociale in Cina e su ciò che è successo a Zeng Chengjie e a Xia Junfeng, preoccuparsi della dignità delle morti dei prigionieri condannati è in realtà strettamente legato a ogni persona vivente.

He Qinglian, una famosa economista e scrittrice. Attualmente vive negli stati Uniti e ha scritto China’s Pitfalls [Le trappole della Cina, ndt], in cui parla della corruzione nelle riforme economiche cinese degli anni novanta, e The Fog of Censorship: Media Control in China [La nebbia dei censori: il controllo dei media in Cina, ndt], in cui parla della manipolazione e delle restrizioni della libertà di stampa.

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Articolo in inglese: China’s Secret ‘Regulation 1984′ on Prisoner Organ Extraction
 
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