No Expo, black bloc nel corteo: è guerriglia

Il corteo del movimento No Expo inizia in modo pacifico ma finisce lasciando le strade di Milano sconvolte. Auto e cassonetti in fiamme, petardi, sassi e lacrimogeni in pieno centro, per l’azione di un centinaio di ‘tute nere’ all’interno delle migliaia di manifestanti. Almeno quattro gli arresti, smentita la perquisizione all’interno del campeggio degli organizzatori del No Expo.

Il rischio di infiltrazioni di estremisti violenti si è concretizzato: dopo le manifestazioni dei giorni scorsi che già avevano allertato le Forze dell’ordine – ma che si erano risolte con scritte sui muri delle sedi degli sponsor della kermesse – la MayDay parade nel giorno dell’inaugurazione è stata funestata da molotov e vandalismi gratuiti tra corso Magenta, zona Cadorna e via Carducci.

IL CONTO DEI DANNI

Assieme alla consueta ‘battaglia’ sui numeri – 10 mila per la Questura, 70 mila per i No Expo – parte anche il rimpallo di responsabilità. Il M5S e la Lega chiedono la testa del ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Arrivano black bloc a Milano da fuori Italia, la mettono a ferro e fuoco e nessuno sapeva che centinaia di vandali fossero in città? – le parole di Luigi di Maio su Facebook – Il dispositivo di sicurezza in Italia fa acqua da tutte le parti, non perché abbiamo pochi poliziotti, ma perché c’è un ministro del’Interno che non è capace di coordinarli».

Matteo Salvini ha prontamente cambiato la sua immagine di copertina su Facebook con gli scontri di oggi contornati da due giganteschi hashtag che chiedono le dimissioni di Alfano e del premier Matteo Renzi. Il leader della Lega si domanda chi pagherà i danni.

Non piace al popolo della rete la mancanza di dichiarazioni ufficiali da parte del movimento No Expo per prendere le distanze dalla violenza. Esplode l’indignazione sul web, con decine di messaggi sui social che condannano e offendono questo silenzio.

LA CODA VIOLENTA

Il corteo è partito pacificamente, radunando anime antagoniste e di protesta, No Tav, Cobas, studenti. Protesta serena anche in mattinata durante il classico taglio del nastro a Rho. Alcuni manifestanti hanno esposto striscioni e volantini, ma non si sono registrati criticità degne di nota. Gli scontri veri e propri sono iniziati in coda al corteo, un’ora dopo la partenza, e hanno visto protagonisti i cosiddetti ‘black bloc’ tramite almeno tre azioni coordinate di guerriglia, con sassaiole e lancio di molotov verso la polizia. Almeno una decina gli agenti feriti, secondo la Questura.

«Isolare, individuare, punire senza se e senza ma i delinquenti che stanno devastando Milano», le parole del sindaco meneghino Giuliano Pisapia riprese da Rainews24. I cittadini delle zone colpite sono scesi in strada dopo la fine della marcia, verso le 18.30 circa, per iniziare a ripulire. Almeno 12 auto sono state bruciate assieme a una decina di cassonetti.

 
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