Neuroscienziata indaga sulle premonizioni

Ci sono leggi del mondo fisico inapplicabili a quello mentale: si può sognare di volare; immaginare uno scoiattolo che parla; ma, solitamente il regno dei sogni e dell’immaginazione è considerato indipendente e completamente scollegato dal mondo ‘reale’.

In ogni caso, la dottoressa Julia Mossbridge valuta i sogni premonitori in modo diverso. «Penso che queste premonizioni siano un tipo di viaggio mentale nel futuro – sostiene – per ottenere delle informazioni”. «Si è talmente abituati ad applicare le regole del mondo fisico a quello mentale, da non rendersi conto che sono diverse. Sono due realtà differenti», e aggiunge: «Chi ci dice che la separazione spaziale, percepita tra le persone, e quella temporale, tra gli eventi nel mondo fisico, dovrebbe essere applicata anche al mondo mentale?»

I SOGNI PREMONITORI INDICANO CHE LA MENTE NON SEGUE LE STESSE REGOLE APPLICATE AL MONDO FISICO

La dottoressa Mossbridge è una neuroscienziata cognitiva e ha lavorato con fisici e psicologi per scoprire le regole dei viaggi mentali nel tempo. Il suo libro ‘Transcendent Mind (Mente trascendente)’, scritto a quattro mani con il dottor Imants Barušs, è stato pubblicato lo scorso anno dall’American Psychological Association: la pubblicazione di questo libro da parte di un’istituzione scientifica autorevole significa un grande passo in avanti per molti scienziati fortemente impegnati nello studio di precognizione, ‘mente condivisa’, e altri fenomeni che testimoniano l’esistenza di una mente al di là del cervello.

È stata anche una tappa importante del percorso di ricerca della dottoressa Mossbridge, iniziato dopo che ha sperimentato personalmente dei sogni premonitori: e uno di questi sogni in particolare, dice, «mi ha impressionata».

UN SOGNO PREMONITORI RICCO DI DETTAGLI

La neuroscienziata Mossbridge ha sognato un evento futuro nei minimi dettagli quando si trovava nel bel mezzo del suo divorzio; in quel periodo, non sapendo dove sarebbe andata a vivere con suo figlio di cinque anni, ha pensato che fosse una buona soluzione quella di cercare un’abitazione in una località dove aveva già vissuto in passato.

Nel suo sogno, aveva telefonato alla proprietaria di un immobile di quel posto, la quale le ha risposto di avere una casa di due piani da affittare e che avrebbe potuto visionare quello superiore – ristrutturato di recente, ma già occupato – per farsi un’idea di come sarebbe venuto quello inferiore dopo il completamento dei lavori; aggiungendo che, se avesse sottoscritto il contratto d’affitto in quel momento, avrebbe anche potuto scegliere il colore con cui dipingerne le stanze.

Dopo essersi svegliata dal sogno, però – invece di fare quella chiamata – è corsa ad incontrare di persona quella proprietaria. Ma comunque, ogni altro minimo dettaglio del suo sogno si è rivelato vero: l’immobile di due piani, la ristrutturazione, i due mesi per finire il piano inferiore, la scelta del colore; insomma, tutto quello che aveva sognato.

«Le persone, nelle loro vite, hanno sia sogni che sembrano banali e sia sogni che sembrano realmente importanti. Le premonizioni lavorano in questo modo», afferma la dottoressa Mossbridge. «Ma inizio a convincermi che le cose che sembrano banali, non lo siano. Che sono più simili a dei segnali stradali dentro la propria vita. Non vengono riconosciuti come eventi importanti, solo dopo si dice, “Oh certo!”».

Ad esempio, il primo sogno premonitore che ricorda è di quando era bambina. Ha sognato che la sua amica aveva perso il suo orologio giocando e, il giorno dopo, è successo per davvero. Si è trattato di un evento banale, ma ripensandoci su, alla dottoressa Mossbridge è sembrato importante. L’orologio rappresentava il tempo, un tema che, quando è diventata adulta, è risultato di importanza centrale nei suoi studi.

Come scienziata, comunque, la dottoressa Mossbridge si chiede se potrebbe essersi trattato di un ‘bias di conferma’, ossia, come viene definito a livello scientifico, l’interpretare un’informazione in un modo che verrà confermeta una propria convinzione preesistente: un sogno senza senso che può diventare ‘premonitore’, se guardato a posteriori con l’intenzione di cercare dei collegamenti ad eventi della vita reale.

Ed è per questo che preferisce testare questi eventi scientificamente.

DEGLI ESPERIMENTI DIMOSTRANO CHE LE PERSONE SANNO INCONSAPEVOLMENTE COSA ACCADRÀ IN FUTURO

Fotografia di un uomo che indossa una cuffia per elettroencefalogramma (Eeg) (Ulrich W.)

Ad esempio, ha condotto una meta-analisi di esperimenti da sette laboratori indipendenti che dimostrano come il corpo umano reagisca a stimoli futuri. Quando qualcosa sta per accadere, una persona inconsciamente lo sa già in anticipo. E questa risposta incosciente può essere testata in laboratorio testando le reazioni del sistema nervoso, delle ghiandole sudoripare o della frequenza cardiaca.

La ricercatrice spiega come questo presentimento lavora similmente a un bastoncino trascinato attraverso l’acqua. Il bastoncino rappresenta l’evento. Le increspature che si formano ad entrambi i suoi lati rappresentano i disturbi emozionali che avvertiamo dall’evento: mentre le increspature davanti al bastoncino non sono molto pronunciate, quelle dietro sono più grandi; così le risposte emozionali ad un evento sono più impercettibili prima che accada di quando è passato.

Ha anche lavorato su un altro esperimento per dimostrare che le persone possono usare la visione remota e i sogni premonitori per predire eventi del mercato azionario.

CHE COSA ACCADREBBE SE SI POTESSERO PREDIRE ATTACCHI TERRORISTICI?

Immagine di attacco suicida con auto bomba attuato dallo Stato Islamico (Is) a Kobani, in Syria. (Gokhan Sahin/Getty Images)

Predire una sparatoria o degli attentati dinamitardi potrebbe aiutare soprattutto le persone.

Nel 2015, la dottoressa Mossbridge ha avuto un sogno premonitore sull’attentato eseguito dallo stato islamico in Kuwait: ha sognato l’evento nella stessa notte in cui è successo e molti dettagli combaciavano; l’ha visto succedere durante la preghiera di mezzogiorno; ha visto il numero 27, che corrispondeva al numero delle persone rimaste uccise, e aveva visto le lettere ‘Is’. Alcuni dettagli non combaciavano, come il fatto che pensava fosse in Israele, non in Kuwait.

Il diario della dottoressa Julia Mossbridge, dove ha riportato di un probabile sogno premonitore di un attentato, il 26 luglio 2015. (Screenshot/Skype)

Nondimeno, la dottoressa Mossbridge pensa che se le persone potessero condividere le loro premonizioni su un registro online, potrebbero essere loro di aiuto. Se il registro raccogliesse dozzine di resoconti su delle premonizioni, tutti corrispondenti a specifici eventi, potrebbero indicare che tali eventi stanno per verificarsi.

Le persone potrebbero evitare di frequentare certe località, se un certo numero premonizioni indicassero che quei posti, in un dato periodo, ci sarà un attentato.

IMMAGINARE UN FUTURO CON UN REGISTRO DELLE PREMONIZIONI CENTRALE

Sebbene ci siano stati dei tentativi per creare un registro premonizioni, «sembra che la gente non voglia prendere in considerazione questa opportunità – afferma la dottoressa Mossbridge – perché non può uscire allo scoperto con queste storie. La gente è spaventata. Se parlassi con qualcuno di aver sognato l’attentato – dice – se fosse troppo dettagliato, qualcuno potrebbe precipitarsi a casa mia e dirmi: “Allora hai fabbricato tu questa bomba”».

Siccome non si sa come gestire questa informazione, secondo quanto afferma, si dice che le persone che hanno dei sogni premonitori sono pazze, «o più bonariamente, che quelle persone vedono delle coincidenze come un qualcosa ricco di significato, in realtà sono solo coincidenze».

Mentre pensiamo che il tempo e le abilità mentali trascendentali siano una delle occupazioni preferite della dottoressa Mossbridge, lei lavora anche su progetti interessantissimi di tutti i tipi; e, inoltre, ricopre i ruoli di direttore della ricerca al Mossbridge Institute, direttore dell’Innovation Lab all’ Institute of Noetic Sciences e di ricercatrice esterna alla Northwestern University.

Il suo lavoro quotidiano comprende anche l’uso di robot compassionevoli per rendere le persone felici, lo sviluppo di applicazioni per assistere individui che hanno intuizioni e anche per testare le loro abilità psichiche, e la formazione di programmatori della Silicon Valley per prendersi cura delle loro menti.

Articolo in inglese ‘Neuroscientist discusses precognition—or ‘mental time travel’

Traduzione di Massimo Marcon

 
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