Sfregio a Jiang Zemin: una sua dedica a una scuola divelta da una ruspa

Una pietra, su cui era stato inciso in cinese ‘Scuola Centrale di Partito del Partito Comunista Cinese’, probabilmente dall’ex segretario generale Jiang Zemin, è stata rimossa senza troppe cerimonie dalla scuola il 21 agosto, lasciando una grossa chiazza sporca. Voci sulla rimozione della scritta si erano diffuse già il 21 agosto, ma non erano state confermate fino al 22, quando degli importanti portali dell’internet cinese hanno pubblicato diverse fotografie.

La grande pietra era poggiata su una piattaforma levigata, con otto fari che la illuminavano anche di notte. L’intera struttura è stata abbattuta da una ruspa: l’erba verde lucente ha lasciato il posto allo sporco, e le pietre intagliate sono state distrutte dai mezzi di scavo in ritirata da un cantiere. La pietra doveva essere vicina al cancello sud della scuola. La Scuola Centrale del Partito nel distretto Haidian di Pechino, è il principale centro di addestramento professionale e indottrinamento ideologico dei quadri del Partito Comunista.

Secondo vari media e l’opinione diffusa degli utenti della rete, i caratteri sulla pietra erano una ‘dedica’ (‘tici’ in cinese mandarino) di Jiang Zemin, leader del Partito comunista cinese dal 1989 al 2002, nonché principale rivale politico di Xi Jinping da quando quest’ultimo è al potere (2012).

Lo strappare le sue parole – dato che Jiang amava lasciare dediche e scrivere poesie mentre viaggiava con il suo entourage per tutto il Paese – è sembrato a molti un gesto pieno di significato: uno schiaffo in faccia all’ex leader, oltre che un presagio della sua imminente epurazione politica.

La notizia fa seguito anche al recente articolo di Epoch Times, in cui si era parlato di una fonte di alto livello a Pechino secondo cui Xi avrebbe messo Jiang e i suoi due figli sotto una sorta di «controllo» temporaneo limitandone i movimenti; mentre il suo braccio destro Zeng Qinghong è stato messo agli arresti domiciliari.

Da quando è salito al potere a novembre del 2012, Xi sta guidando una campagna anti corruzione che è ancora in corso, e nella quale sono stati indagati decine di migliaia di membri del Partito. Gran parte delle epurazioni di Xi hanno colpito la rete di consiglieri e fedelissimi di Jiang. Un recente editoriale del Quotidiano del Popolo, portavoce del Partito, ha affermato che i funzionari che lasciano il potere non dovrebbero cercare di interferire con gli affari dei loro successori. La cosa è stata interpretata da tutti come un primo colpo diretto contro Jiang.

REAZIONI

Gli articoli dei media cinesi non hanno approfondito più di tanto la notizia della rimozione della pietra, ma non hanno nemmeno spiegato perché una tale notizia – apparentemente insignificante – fosse stata data, o fatta circolare così ampiamente. Senza contare che molti degli articoli sono stati rapidamente cancellati dai popolari portali web dove erano stati pubblicati.

Che la rimozione della pietra sia un atto politico, e non una mera pubblicità delle pulizie estive per la Scuola del Partito, è un’idea ampiamente condivisa su internet.

In una delle prime menzioni del fatto registrate su Weibo, un utente affermava: «Ho sentito da un amico che è appena passato dal cancello sud della scuola del Partito, che l’iscrizione ‘Scuola Centrale di Partito del Partito Comunista Cinese’ del ‘Rospo’ è stata sradicata. Che divertimento. Interessante. Troppo bello» (l’epiteto ‘Rospo’ è spesso usato per indicare Jiang Zemin online, in riferimento al suo aspetto fisico, che spesso comprende dei pantaloni alzati fino a superare il suo corpulento girovita e dei grandi occhiali). «Una sua dedica in un’azienda nel centro della nostra città è stata tirata giù di recente», ha scritto un altro comune cittadino/utente internet cinese.

Le autorità della censura di internet sembrano essersi impegnate per impedire che le idee del pubblico sulla questione vengano lette: le sezioni di commento che hanno seguito le gallerie fotografiche sono state chiuse, i commenti sono stati resi invisibili o cancellati e i messaggi su Sina Weibo sono stati censurati.

Non solo: cinque pagine di commenti sotto l’articolo di Sina sono state eliminate e circa 85 commenti su una galleria fotografia di NetEase, un popolare portale web, erano già inaccessibili a sole due ore dopo la pubblicazione della galleria stessa.

Anche i commenti sul portale Sohu sono stati cancellati, sebbene Epoch Times ne abbia salvato una parte prima della loro scomparsa. Non è chiaro se chi ha ordinato la rimozione della dedica e chi ha ordinato la censura dei commenti si rifacciano alla stessa fazione del Partito.

«Perché non spiegano il motivo della ‘rimozione’? C’è qualche giochetto dietro questa cosa!», ha commentato un utente internet. «Perché nella pubblicazione di questa notizia ‘vogliono dire qualcosa ma poi si fermano’? Che trucco c’è qui?», chiede un altro, utilizzando un modo di dire cinese. Un altro ha semplicemente scritto «Vecchia zia rana!», e un altro ancora: «Una volta che si sa chi l’ha scritta, la situazione è cristallina».

Che i caratteri sulla pietra fossero realmente di Jiang è difficile da verificare, sebbene questa sia un’idea ampiamente condivisa. Una censura talmente stretta e chirurgica – con la notizia che viene riportata, ma i commenti cancellati – viene applicata di solito per articoli che coinvolgono affari politici piuttosto sensibili. La Scuola Centrale del Partito non sembra avere un ufficio stampa, e un’e-mail inviata per chiedere chiarimenti non ha ricevuto subito risposte. E Jiang, d’altra parte, è noto per le dediche e le poesie che lascia in tutta la Cina durante i suoi viaggi, in ospedali, scuole, aeroporti, ponti e ovunque.

Secondo un articolo sulla Scuola del Partito di Shanghai di Émilie Tran, un docente presso l’Università di Saint Joseph a Macau, a settembre 2001 quando gli studenti sono tornati a scuola, l’hanno trovata decorata con «striscioni rossi giganti» che esortavano a studiare e applicare il contributo teorico di Jiang al canone comunista cinese, cioè il principio dei Tre Rappresentanti.

Il più potente e noto alleato di Jiang, spesso definito il suo sicario, Zeng Qinghong, è stato capo della Scuola Centrale del Partito dal 2002 al 2007.

In un articolo del Wall Street Journal del 2002, Charles Hutzler, in seguito divenuto capo d’ufficio per Associated Press in Cina, ha messo a confronto lo stile di Jiang Zemin con quello del suo successore Hu Jintao. «[Hu, ndr] non scrive dediche o incisioni sui monumenti pubblici come piace invece fare al presidente Jiang e ad altri nella leadership. È la grafia di Jiang, non quella di Hu, che adorna una pietra di fronte alla scuola del partito».

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