Migranti, nuovo accordo Italia-Libia

Poche dichiarazioni e molti fatti: sembra proprio questa la strategia politica – o forse solo la disposizione d’animo – della coppia Minniti-Gentiloni, che di recente ha incassato un altro accordo con la Libia per il controllo dei migranti e lo smantellamento delle prigioni illegali. E se non lo avesse comunicato il Governo libico, in Italia non lo avrebbe saputo nessuno.

Il 9 dicembre, Rainews riportava di un «accordo sulla creazione di una sala comune» tra Italia e Libia, per la lotta «contro scafisti e trafficanti». L’accordo sarebbe stato raggiunto a Tripoli tra il premier libico Fayez al Sarraj e il ministro dell’Interno italiano Marco Minniti. Questa sala comune sarà composta da «rappresentanti di Guardia costiera, dipartimento dell’immigrazione clandestina, il procuratore generale libico, il servizio di intelligence libico e i loro omologhi italiani». La fonte dell’informazione è un comunicato del governo libico.

Secondo il Giornale di Sicilia, l’accordo prevedrebbe maggiori controlli delle frontiere nel deserto a sud della Libia e lo smantellamento di varie prigioni, quelle in cui le milizie libiche incarcerano migliaia di migranti, per impedire loro di partire per le coste dei Paesi europei. Le condizioni delle prigioni sono disumane e l’Italia è stata accusata di questo, in quanto sarebbe stato il presunto accordo tra autorità italiane e milizie libiche per fermare i migranti, ad aver condotto a questa situazione.

Intanto continuano gli sbarchi: secondo il Giornale di Sicilia, nelle scorse ore 500 profughi a bordo di cinque gommoni e una barca sono stati tratti in salvo dalle Ong e da navi militari, mentre il 9 dicembre, di mattina, 78 persone sono sbarcate nel porto di Pozzallo, a bordo di una nave di Frontex.

Ansa invece riporta che due motovedette della Guardia costiera libica hanno «potuto salvare» 209 migranti l’8 dicembre, a bordo di due gommoni nel mare vicino Tripoli. Normalmente i migranti dalla Libia partono, quindi non è possibile determinare se il ‘salvataggio’ sia stato voluto, o subìto dai migranti. La Libia sta quindi collaborando con l’Italia per impedire gli sbarchi verso il nostro Paese, e al contempo l’Italia afferma di starsi impegnando per ottenere questo nel modo più umano possibile.

 
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