Stoccolma, manifestazione chiede la fine della persecuzione in Cina

STOCCOLMA— Nel sedicesimo anniversario dall’inizio di una brutale persecuzione in Cina, un gruppo di meditatori si è riunito nella capitale svedese e ha svolto semplici ma importanti attività per raccogliere sostegno per porre fine a questa brutalità.

Davanti all’ambasciata cinese a Lindovägen e al parlamento svedese a Mynttorget, più di una dozzina di praticanti del Falun Gong hanno allestito degli stand che mostravano la repressione della loro fede da parte del Partito Comunista Cinese. Hanno anche raccolto le firme per una petizione che chiede di mettere fine al presunto prelievo forzato di organi in Cina. Per terra alcuni praticanti hanno i movimenti lenti e circolare dei cinque esercizi del Falun Gong.

La piccola istallazione ha attirato una folla vivace e internazionale. A Mynttorget, un uomo tedesco due ragazzi eritrei, una donna finlandese e vari svedesi si sono fermati per osservare gli esercizi e fare domande sulla pratica. Vicino all’ambasciata cinese, un ragazzo svedese ha augurato buona fortuna ai praticanti del Falun Gong dopo aver saputo della persecuzione.

Le cose non sono state sempre pacifiche. Zhou Xiuhua, 62 anni, ha detto che lo staff dell’ambasciata cinese in Svezia era solito attaccarla quando cercava di distribuire volantini sul Falun Gong ai passanti.

«Mi urlavano», racconta Zhou. «Ci sentivamo davvero minacciati».

L’ex leader cinese Jiang Zemin ha ordinato la repressione del Falun Gong il 20 luglio 1999, dichiarando che avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per «sconfiggere il Falun Gong». Con questo scopo, Jiang ha utilizzato le forze di sicurezza di stato e ha creato l’Ufficio 610, un’organizzazione simile alla Gestapo, il cui obiettivo era lo sradicamento del Falun Gong.

Fino ad oggi, più di 3800 praticanti sono stati perseguitati a morte, secondo quanto affermato da Minghui, un sito web che fornisce informazioni di prima mano sulla persecuzione del Falun Gong. Molti altri sono stati imprigionati e condotti nei campi di lavoro, dove hanno subito torture e abusi, affermano i ricercatori, che hanno anche collazionato prove a sostegno dell’accusa di prelievo forzato di organi dei praticanti del Falun Gong da parte di ospedali pubblici e militari cinesi.

I praticanti del Falun Gong chiedono da tempo che Jiang venga portato davanti alla legge per aver dato inizio alle atrocità. Da qualche mese, grazie a un recente cambiamento nel sistema legale cinese, sempre più denunce vengono presentati nei confronti di Jiang.

Le più alte autorità giudiziarie del Partito devono ora accettare tutte le cause penali o le questioni legali, scrivendo la ragione del rigetto. Dopo che il cambiamento è entrato in vigore, più di 80 mila praticanti del Falun Gong hanno presentato cause penali contro Jiang dalla fine di maggio. In passato queste cause non sarebbero mai state riconosciute dalla corte e i praticanti che le avrebbero presentate sarebbero stati arrestati e perseguitati.

«Jiang Zemin è il colpevole della persecuzione, ha infranto la legge e ha fatto le cose a modo suo», afferma Li Zhile, 57 anni, praticante del Falun Gong che vive a Stoccolma.

«A causa della persecuzione, abbiamo perso i nostri lavori, la nostra casa», aggiunge Li. Trasferirsi in Russia non ha aiutato la sua famiglia perché l’Ambasciata cinese del posto aveva mandato del personale per intimidirli. Alla fine, la famiglia Li è scappata in Svezia.

Li, Zhou e almeno altri otto praticanti del Falun Gong in Svezia hanno spedito le loro cause contro Jiang.

«Il Partito Comunista ha ucciso molti praticanti del Falun Gong e ha prelevato forzatamente i loro organi; queste atrocità segnano il prossimo collasso del comunismo», ha detto Li.

Articolo in inglese: ‘Meditators in Stockholm Petition for Persecution to End

 
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