Mangiare per dimagrire (10 chili al mese)

Tutti sanno che quando si tratta di perdere peso, la strada ovvia e assodata è la riduzione quantitativa dei cibi e magari un miglioramento della loro qualità. Ma c’è chi non la pensa in questo modo. Da qualche tempo Alberico Lemme, farmacista che svolge l’attività di consulente alimentare, è diventato famoso in televisione dopo aver fatto delle affermazioni in controtendenza con la dietologia tradizionale e per questo è diventato anche un personaggio televisivo, spesso contestato, e ospite di vari programmi di talk show. Epoch Times lo ha intervistato per conoscere a grandi linee il suo pensiero in tema di nutrizione e dimagrimento.

Dottor Lemme, in che cosa consiste la sua dieta?

Insegno alle persone a curarsi con il cibo (l’uso del cibo come farmaco), le educo a mangiare secondo i principi della biochimica alimentare. Faccio presente, per chi ancora non lo sapesse, che esiste una interazione tra le molecole del cibo che noi introduciamo e la stimolazione di determinati ormoni ed enzimi nel nostro corpo. Lavorando attraverso il cibo comune sull’equilibrio ormonale, si riesce non solo a dimagrire mangiando a sazietà, ma anche a guarire dal diabete di tipo 2, dall’ipertensione e da tutte le patologie legate a una scorretta alimentazione, compresa la bulimia che nasce proprio da uno squilibrio ormonale e non psicologico. A breve uscirà il mio nuovo libro con cui regalo all’umanità ricette in chiave biochimica per perdere peso e non solo.

Come è arrivato alla sua formulazione?

Ho iniziato i miei studi in materia nel 1990. Per dieci anni, fino al 2000, ho effettuato le mie ricerche utilizzando me stesso come cavia, arrivando a pesare fino a 140 kg per poi perderli rapidamente mangiando secondo i principi della biochimica alimentare. Dal 2000 a oggi ho fatto dimagrire in salute quindicimila ‘cadetti’, al ritmo di dieci chili al mese, tutti con successo, senza nessun effetto collaterale. Sono numeri che la classe medica non può continuare a ignorare raccontando frottole su questo percorso educativo alimentare che può essere onnivoro, vegetariano e anche vegano e che, ad oggi, non ha mai fatto star male nessuno.

Per chi è adatto il suo approccio alimentare?

Per tutti: maschi, femmine, adulti, anziani, giovani, futuri nascituri, mamme in gravidanza, bambini e, scherzando, sto studiando anche una dieta per chi è passato a miglior vita.

Ha affermato che per dimagrire bisogna mangiare. Può spiegare meglio questo concetto?

Innanzitutto dovete capire che la caloria è una bufala. La caloria è l’unità di misura dell’energia termica, non ha nulla a che vedere con l’alimentazione. Sapete come vengono calcolate le calorie di un alimento? Bruciandolo a cielo aperto e misurando l’aumento di temperatura che genera la sua combustione. Ma all’interno del nostro corpo non c’è nessun inceneritore. Il corpo umano non brucia, metabolizza. Il calcolo delle calorie costringe a limitare la quantità e non serve a nulla. Io, che sono un genio, ho dimostrato, con la teoria e i fatti, che non c’è nessun rapporto tra le calorie, le quantità e il dimagrimento. Il nuovo paradigma tiene conto del rapporto tra cibo e ormoni. Nel mio percorso educativo alimentare si mangia a sazietà e si dimagrisce. C’è chi si prende la briga di calcolare l’equivalente in calorie di quello che mangia, scoprendo così di ingerire seimila calorie in un giorno e di pesarsi il giorno dopo e leggere nella bilancia di aver perso un chilo. Un chilo di ciccia. Tutto questo non è fantascienza, ma scienza e l’ho dettagliatamente spiegato in termini comprensibili a chiunque nel mio penultimo libro.

Come mai non fa praticare attività fisica?

L’attività fisica blocca il dimagrimento poiché porta alla produzione di acido lattico che viene poi metabolizzato dal fegato e convertito in glucosio (zucchero). Il glucosio, una volta in circolo, stimola l’insulina. L’insulina è un ormone che blocca il dimagrimento e attiva la produzione di grasso e quindi l’aumento di peso. Il tutto a prescindere dalle calorie che il tapis roulant vi dice di aver ‘bruciato’. Tenendo conto dell’effetto biochimico del cibo potete dimagrire mangiando spaparanzati sul divano.

Esistono alimenti non permessi?

No, nell’ottica della mia filosofia alimentare tutti gli alimenti sono permessi, ma in funzione delle reazioni metaboliche individuali, che variano in rapporto all’età, al sesso, all’ora in cui si consumano i pasti, eccetera. Tutti hanno un’amica/o che detestano perché dimagriscono pur mangiando lo stesso cibo che a noi fa ingrassare. In questo percorso educativo alimentare si apprende un’alimentazione personalizzata, in funzione, non ultimo, anche del proprio gusto.

Il suo approccio è noto poiché non conteggia le calorie. Ma per dimagrire una dieta non deve essere ipocalorica, e quindi non è necessario il conteggio calorico?

No, il corpo umano non brucia, metabolizza, non evacua ‘ceneri’ ma sostanza organica, gli escrementi. Ho azzerato gli ultimi cento anni di dietologia medica classica basata sul concetto errato della caloria. Ho dato inizio a una vera e propria rivoluzione alimentare. Per questo quando ho dovuto dare un nome alla mia ultima invenzione, un’applicazione da scaricare sul telefono per ricevere menu personalizzati, l’ho chiamata ‘Rivoluzione dimagrante’. Non ci sono più scuse.

Ha detto che l’uomo non è una stufa che brucia il cibo, ma lo metabolizza. Può spiegare questo concetto?

Il corpo umano non è una centrale termica, per questo non ha senso far riferimento alla caloria e cioè all’energia termica che genera la combustione del cibo; il nostro corpo è un laboratorio chimico, risponde alle leggi della biochimica. Bisogna quindi valutare l’energia chimica degli alimenti. In quest’ottica scoprirete che noi ci nutriamo di luce.

Può parlarmi dei suoi migliori casi di successo?

Nel mio sito, c’è una sezione dove ho pubblicato alcune fotografie di ‘cadetti’ che hanno voluto far vedere i loro risultati. Fabio Parma ha perso 90 kg in nove mesi.

Quali personaggi di successo seguono la sua dieta?

Seguire la mia filosofia alimentare può rendere una persona di successo e non solo perché migliora l’aspetto fisico, ma anche e soprattutto perché mangiare in chiave biochimica riempie di energia, migliora l’umore e risveglia l’attività cerebrale anestetizzata da una alimentazione scorretta perché concepita in chiave calorica.

La sua dieta è adatta a sportivi?

Sì, ho messo a punto una fase dedicata proprio a loro.

Molti dietologi non concordano sull’efficacia o sulla salubrità della sua dieta. Come mai secondo lei?

Perché sono ignoranti in materia, non sanno nulla di biochimica alimentare, sono tenuti a seguire protocolli basati su concetti obsoleti ed errati come le quantità e le calorie. Se approvassero il mio metodo dovrebbero subito chiudere bottega, per loro è più facile attaccarmi accusandomi di volta in volta di falsità, dicendo ad esempio che la mia è un’alimentazione iperproteica o che i chili persi ritornano subito o che i miei ‘cadetti’ stanno male. Approfitto della sua intervista per sfidarli tutti pubblicamente, sono pronto a un confronto in qualunque luogo, televisione, radio, palco o pianeta.

Quali sono secondo lei i miti dietetici più duri a morire?

La Dieta Mediterranea, montatura creata ad arte per una finalità commerciale, quella di propagandare i prodotti agricoli del mediterraneo. Nel mio libro ho svelato i retroscena grotteschi, documentandoli. Sappiate che non ha nessun fondamento scientifico. Il fallimento è sotto gli occhi di tutti, basta guardare quante persone, pur seguendola, facendo regolare attività sportiva e senza toccare merendine, producono ciccia.

Concludo l’intervista precisando che ad oggi sono il primo e unico al mondo a esercitare la professione di ‘farmacista consulente alimentare’, riconosciuta dallo Stato italiano che mi ha assolto da tutte le accuse, compresa quella di abuso di professione medica. Ho avanzato in tal senso una proposta al Ministero della Pubblica Istruzione e una al Ministero della Salute, mettendo a disposizione gratuitamente la mia conoscenza in materia di Biochimica alimentare, per permettere ai laureati in farmacia di esercitare la professione del ‘consulente alimentare’ a beneficio della popolazione, che oggi, è afflitta da sovrappeso e obesità, anche per ignoranza della classe dei medici dietologi e dei biologi nutrizionisti che non conoscono e non applicano i principi della Biochimica alimentare. Grazie al sottoscritto, lo Stato italiano potrebbe risparmiare 22 miliardi di euro all’anno, tanto gravano alle sue casse le patologie legate all’alimentazione come obesità, ipertensione e diabete 2, ottenendone tra l’altro non solo la cura, ma la completa guarigione e prevenzione. Tali proposte le ho pubblicate nel mio libro uscito nel 2006.

L’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, interpellata da Epoch Times per conoscere il suo punto di vista sulla dieta Lemme, ha ribadito la propria posizione espressa in un comunicato stampa, denunciando la «pericolosità per la salute che si nasconde dietro prodotti e diete incongrue che fanno parte del cosiddetto fenomeno delle popular diet, ovvero quel genere di diete che godono di un successo mediatico e di pubblico, per lo più temporaneo, in virtù di benefici poco credibili e rafforzati dalla testimonianza di personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport».

 
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