Mais messicano, tre anni di battaglie legali contro l’Ogm

Il Dodicesimo Tribunale Federale specializzato in ambito civile, nel Distretto Federale del Messico, ha dichiarato tre anni fa: «Il rischio imminente di danni all’ambiente, in attesa che si risolva l’azione legale collettiva, impedisce a imprese internazionali come Monsanto e Pioneer di fornire mais transgenico nelle campagne messicane».

Oggi questa misura è ancora vigente, tuttavia gli stessi richiedenti hanno fatto sapere che il governo e le industrie internazionali si stanno servendo di «sotterfugi legali» che potrebbero alterare i risultati.

Nel luglio 2013 è stata presentata a livello mondiale un’azione legale collettiva per la preservazione del mais, alimento di importanza globale: gruppi di investigatori, contadini, accademici, apicoltori, rappresentanti di organizzazioni civili, difensori dei diritti umani e dell’ambiente, e anche artisti di fama, si sono rivolti ai ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente (Sagarpa e Semarnat) e alle imprese internazionali come Monsanto, Phi Dupont, Dow Agrosciences e Syngenta, affinché smettano di distribuire prodotti transgenici e pesticidi nelle campagne dove crescono i semi, patrimonio di tutti i popoli.

Il 6 luglio l’organizzazione Semillas de Vida, che partecipa all’azione legale, ha riferito che il processo continua e nel mese scorso ha raggiunto «26 ricorsi per cassazione, 16 per revisione delle risorse, 15 reclami, 9 incidenti nei ricorsi per cassazione, 9 discrepanze, 7 revoche, 7 obiezioni contro l’ammissione della domanda, 6 appelli, 4 sollecitazioni di annullamento dei ricorsi, una opposizione, un annullamento delle iniziative e una ricusazione: in totale, 102 azioni legali poste dalle parti coinvolte».

Examen científico de maíz. (Echo)

Esame scientifico del mais. (Echo)

«La collettività — spiega l’organizzazione — vuole tutelare le varietà locali di mais che vengono piantate sul 75 percento della superficie coltivata in Messico, proteggere i contadini che forniscono i prodotti alimentari e sostenere il 70 percento della popolazione che vive in condizioni di povertà. Ma tutelare anche la salute di tutti i messicani: il mais è l’alimento principale, e se coltivato in maniera massiccia (con metodi transgenici) tutte queste persone ingerirebbero residui di pesticidi e Dna transgenico, insieme agli alimenti a base di mais, e in bevande e prodotti di consumo comune, il tutto senza neanche una dicitura di avvertimento sulle etichette».

L’8 marzo le organizzazioni contrarie agli Ogm hanno vinto una battaglia: il magistrato federale Benjamín Soto Sánchez ha deciso di prolungare la sospensione della vendita degli organismi geneticamente modificati, fino alla risoluzione del processo. Inoltre, da ora in avanti Sagarpa dovrà informare le aziende che vogliono usare quei semi in via sperimentale, del fatto che è in corso sulla questione un processo federale.

Científico extrayendo un grano de maíz para su análisis. (Adam Gault)

Scienziato estrae un chicco di mais per analizzarlo. (Adam Gault)

Tuttavia, secondo l’appello dei richiedenti, le industrie internazionali di Ogm nel mondo, dopo aver perso la battaglia starebbero ricorrendo a ‘sotterfugi legali’, attuabili nella giustizia messicana. In questi casi la legge prevede un processo civile federale, dove le parti coinvolte possono ricorrere contro le decisioni del giudice e i decreti non appellabili. Eppure, in un processo che ormai va avanti da anni, viene precisato che se Sagarpa e Monsanto dovessero presentare un ricorso, si hanno a disposizione solo 24 ore di tempo per l’appello di revoca.

Ma in realtà neanche queste 24 ore vengono concesse: ad esempio, se oggi in Messico si vuole presentare ricorso alle decisioni emesse dal giudice alle nove del mattino, risulta difficile farlo, poiché la documentazione consultabile è solo una sintesi della sentenza e in più non viene registrata l’ora in cui è stata emessa.

Granjero Blake Hurst en campo de maíz en su granja de maíz y soja de 1.200 hectáreas (comercio agrícola mundial). (Foto por Steve Liss la vida imágenes colección/Getty Images)

Coltivatore in un campo di mais. (Steve Liss la vida imágenes colección/Getty Images)

A questo fatto si aggiunga che «nel tribunale non sono esposti né orari né condizioni con i quali le parti possano presentare ricorsi. Per questo motivo — purtroppo ricorrente secondo Semillas de Vida — il 28 giugno è stato impedito a un nostro socio di presentare una contestazione, il che contraddice l’articolo 17 della Costituzione».

L’organizzazione ha dichiarato che oggi in Messico «è impossibile presentare una dichiarazione scritta entro le 08:59 del giorno successivo, e tanto meno alle 9.00, dal momento che per entrare nel tribunale si devono prima passare i controlli di sicurezza, che aprono alle 9.00, quindi identificarsi e registrarsi e poi raggiungere gli uffici preposti».

«Non c’è nessuna disposizione del Governo che garantisca un meccanismo capace di rimediare a quanto descritto, in modo che le parti possano esercitare il loro diritto nelle 24 ore di tempo a disposizione, per contestare un decreto o un ordine non appellabile».

CONTAMINAZIONE

La Commissione Internazionale per i Diritti Umani (Cidh) ha denunciato la piantagione illegale di prodotti transgenici nel Campeche e nello Yucatan, e, per quanto riguarda le colture sperimentali precedentemente autorizzate, i querelanti hanno esposto al giudice la loro preoccupazione per le evidenti contaminazioni ambientali.

Adelita San Vicente Tello, direttrice di Semillas de Vida, in un’intervista a Contralínea nel 2014, aveva riferito in proposito che «esiste evidenza scientifica del flusso di transgeni (contaminazione da Ogm) nel mais di Oaxaca, Sinaloa, Chihuahua, Veracruz e Guanajuato». Per questo motivo, ha spiegato, «è stato chiesto ai tribunali di dichiarare che i limiti e le restrizioni stabiliti dalla legge sulla biosicurezza degli organismi geneticamente modificati (Lbogm) sono inefficienti».

Un técnico examinando maíz. (endopack/iStock)

Un tecnico esamina il mais. (endopack/iStock)

PREOCCUPAZIONE PER LA SALUTE

Nelle manifestazioni precedenti più di 24 mila scienziati e cittadini hanno firmato contro l’uso del mais transgenico in Messico. Gli effetti dei cibi transgenici sono stati denunciati soprattutto in uno studio sulla tossicità del mais geneticamente modificato, realizzato da un gruppo di esperti guidato dal francese Gilles Eric Séralini. Esistono anche numerosi studi dai quali emerge come gli animali si ammalino dopo aver mangiato mais o soia geneticamente modificati. D’altra parte, ci sono gruppi di biotecnologi, anche premi Nobel, che hanno approvato l’attività di monocoltura, la creazione e la vendita di prodotti geneticamente modificati, i quali crescono necessariamente attraverso l’utilizzo di erbicidi a base di glifosate.

Il 17 febbraio, un gruppo di scienziati ha a sua volta presentato uno studio dal titolo ‘Salute ambientale nel 2016‘, nel quale manifestano la loro preoccupazione per il glifosate, il mais e la soia transgenici, sottolineando che si tratta di prodotti classificati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come probabilmente cancerogeni.

El estudio Enviroment health 2016 pone en manifiesto la preocupación que genera el herbicida Glifosato, asociado al maíz y soja transgénicos. (www.diarriohoy.net)

Il glifosate è stato classificato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come un probabile cancerogeno (www.diarriohoy.net)

Nella loro analisi riferiscono che «i livelli regolamentari della dose giornaliera tollerabile di glifosato, per quanto riguarda gli Stati Uniti e l’Unione europea, si basano su dati scientifici obsoleti». Fanno anche notare che nel decretare questi valori, non sono stati considerati gli effetti tossicologici endocrini cui si accenna nelle risoluzioni ufficiali.

Aggiungono infine, che il glifosato è l’erbicida più diffuso e il suo utilizzo continua a crescere: in tutto il mondo, spesso contamina fonti di acqua potabile, precipitazioni e aria, soprattutto nelle regioni agricole. La vita media del glifosato in acqua e nel suolo è più lunga di quello che si pensava in passato, e sia l’erbicida che i suoi metaboliti sono stati ampiamente rilevati negli alimenti geneticamente modificati.

Articolo in spagnolo: Maíz mexicano: tres años de resistencia legal contra transgénicos

 
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