Al via il 100esimo Giro d’Italia

Venerdi 5 Maggio partirà la 100esima edizione della Corsa Rosa. I corridori delle 22 squadre partecipanti percorreranno oltre tremilaseicento chilometri, toccando 16 regioni italiane: inizieranno a pedalare accanto al mare azzurro della Costa Smeralda e, dopo essere passati tra le nevi bianco candido in cima allo Stelvio, finiranno la loro corsa domenica 28 maggio sotto le guglie del Duomo di Milano.

IL PERCORSO

Tutte italiane le 21 tappe che sanciranno il destinatario del ‘trofeo senza fine’: cinque di alta montagna, due crono individuali, otto di media montagna e sei adatte ai velocisti. Il Giro partirà dalla Sardegna per la terza volta, le altre due nel 1991 e nel 2007. Quindi, le prime tre frazioni saranno caratterizate dagli scenari mozzafiato che quest’isola sa offrire, ma nei primi due traguardi anche da alcune insidie che potrebbero complicare la vita degli sprinter; mentre per il terzo arrivo, a Cagliari, sembra scontato lo sprint di gruppo.

Lunedi ci sarà già il primo dei tre giorni di riposo, quello strategico, per consentire alla carovana di trasferirsi in Sicilia, a Cefalù, dove martedì riprenderà il cammino verso Milano. Lì la strada inizierà già a farsi impervia, perchè i ciclisti affrontaranno anche il primo arrivo in salita: i quasi 20 km che porteranno fino ai 1.892 metri del traguardo della quarta tappa, in cima all’Etna. La scalata del vulcano darà il primo serio scossone alla classifica generale.

Dopo l’arrivo di Messina, di mercoledì, il Giro tornerà sulla Penisola con una tappa interamente calabrese da Reggio Calabria alle Terme Luigiane.

Poi toccherà alla Puglia: i corridori arriveranno venerdì ad Alberobello e sabato a Peschici. E il giorno dopo, il 14 Maggio, il via sarà dato dal Molise per giungere sullo storico arrivo del Blockhaus, che consacrò un giovane Eddy Merckx nel 1967: la difficile salita abbruzese – 13,6 km all’8 per cento di pendenza media con punte del 14 – dirà quali saranno i corridori che potranno veramente ambire a indossare la maglia rosa a Milano e quelli che, invece, dovranno rinunciare ai sogni di gloria.

Dunque, una prima settimana impegnativa che potrebbe presentare un conto salato a chi non fosse già nella condizione migliore alla partenza. Dopo il secondo giorno di riposo, la corsa ripartirà con un’importante cronometro individuale in Umbria: 40 km ondulati ma tutto sommato adatti agli specialisti, da Foligno a Montefalco.

L’indomani, dopo un lungo trasferimento, i corridori affronteranno l’Appenino Tosco-Emiliano per giungere a Bagno di Romagna in una tappa insidiosa, ma probabilmente più adatta a fughe da lontanto che non a chiamare in causa i big in prima persona. Seguiranno due giorni senza particolari asperità: gli arrivi di Reggio Emilia e Tortona, forse le ultime possibilità per gli sprinter.

Sabato 20, la 14esima tappa aprirà il terzo week-end di gara: partenza da Castellania, città natale del campionissimo Fausto Coppi, e arrivo in salita a Oropa. Sarà una frazione di solo 130 km, con un solo gran premio della montagna: gli 11 chilometri con pendenza media del 7 per cento dell’erta finale che porteranno al santuario, ricordata dagli appassionati soprattutto per l’impresa di Marco Pantani nel 1999. E domenica, l’arrivo a Bergamo con un finale che ricalcherà il percorso dell’ultimo Giro di Lombardia.

Dopo il terzo e ultimo giorno di riposo, la tappa regina del Giro, i 222 km da Rovetta a Bormio, dove i corridori passeranno una prima volta dopo aver affrontato il Passo del Mortirolo e prima di iniziare l’interminabile ascesa verso i 2.758 metri del mitico Passo dello Stelvio, la ‘Cima Coppi’ di questo Giro; e una volta scollinati li attenderà una discesa tecnica verso Prato allo Stelvio; quindi, dopo un breve sconfinamento in Svizzera, rientreranno in Italia pedalando attraverso i 2.502 dell’Umbrail Pass. Di qui picchiata verso l’arrivo di Bormio, ripercorrendo in senso inverso la strada affrontata in precedenza per salire verso lo Stelvio.
Sarà una tappa congeniale agli scalatori puri, che con gambe e coraggio avranno la possibilità di scavare differenze importanti in classifica; mentre la frazione del giorno dopo, quella che si concluderà a Canazei, potrebbe essere il terreno fertile per una fuga a lunga gittata.

Poi, ancora spazio agli scalatori nell’ultimo trittico alpino tra Trentino, Friuli e Veneto: giovedì il tappone dolomitico con Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei e la salita di Pontives che porterà al traguardo di Ortisei; venerdi l’impegnativo arrivo a Piancavallo, una scalata di 14 km all’ 8 per cento di pendenza media; e sabato l’arrivo di Asiago, passando prima per la lunga ascesa al Monte Grappa e per la salita di Foza.

Però non sarà finita qui per i corridori: quest’anno a Milano al posto della consueta passerella finale, li attenderà una cronometro individuale di 30 km che, nel caso la classifica generale sia ancora in bilico, sarà giudice inappellabile del Giro numero 100.

 

 
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