Maestro di arti marziali: Shen Yun «ha una cultura umanistica»

VANCOUVER— Il 17 gennaio il premiato insegnante di taekwondo Steven Lovett ha assistito a Shen Yun Performing Arts presso il Queen Elizabeth Theatre di Vancouver. Ha avuto modo di apprezzare la profondità e l’autenticità dello spettacolo.

«Mi è piaciuto il messaggio. Ho percepito il messaggio sulla libertà di pensiero», ha detto il signor Lovett. «Ha una cultura umanistica. Mi è piaciuto molto».

Shen Yun, con sede a New York, è una compagnia di fama mondiale di danza classica cinese la cui missione è quella di far rivivere i cinquemila anni di cultura cinese, che tradizionalmente viene considerata una cultura divinamente ispirata. L’essenza di questa cultura è stata completamente distrutta dalle varie politiche comuniste distruttive che si sono susseguite, come ad esempio la decennale Rivoluzione Culturale.

Il sito web di Shen Yun afferma: «Dal momento che il Pcc è ufficialmente un regime ateo, ha paura della libertà di espressione che questa compagnia gode in Occidente».

Lovett ha apprezzato anche le similitudini tra la danza classica cinese, marchio di garanzia di Shen Yun, e le arti marziali. «Riescono a essere una cosa sola con i movimenti e la forma d’arte. Diverse applicazioni, stessi movimenti».

Il sito spiega la relazione tra danza classica cinese e arti marziali.

«Si può pensare alle arti marziali cinesi e alla danza classica cinese come gemelli concepiti cinquemila anni fa dai primi progenitori della cultura cinese», si legge sul sito.

«Sebbene si siano generati dalle stesse radici, questi fratelli con personalità assai contrastanti hanno avuto scopi molto diversi. Mentre le arti marziali cinesi realizzavano lo scopo pratico di combattere e difendere, la danza classica cinese intratteneva i dignitari della corte imperiale come arte dello spettacolo».

Ad accompagnare il signor Lovett c’era Elsa Brink, marketing manager di un motore di ricerca. La signora Brink ha notato quanto fosse importante l’orchestra dal vivo nello spettacolo.

«Mi è piaciuta l’impostazione e quel tipo di sensazione. Si percepisce l’autenticità quando si ha l’orchestra lì davanti», ha detto.

L’orchestra dal vivo ha un suono unico che armonizza strumenti classici orientali e occidentali, unicità che ha attirato l’attenzione del signor Lovett.

«L’integrazione delle culture occidentali e orientali è stata davvero buona».

In aggiunta al suo apprezzamento per l’orchestra, la signora Brink ha menzionato la sua passione per la performance solista dell’erhu, uno strumento classico cinese a due corde.

«Bello, bello. Stavamo proprio parlando di lui. Ne avevamo sentito tanto parlare ma non avevo mai visto nessuno esibirsi dal vivo. È ottimo. È stata una gran bella esperienza».

Anche Lovett ha riconosciuto il suono unico dell’erhu. «Mi ha fatto subito pensare alla calligrafia e a quel tipo di melodia orientale», ha detto.

«Mi è piaciuto molto, un suono davvero unico».

Reporting di Ryan Moffatt e J.H. White

Shen Yun Performing Arts, con sede a New York, è formata da quattro compagnie che portano in scena lo spettacolo in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni visita il sito: it.ShenYun.com

Epoch Times considera Shen Yun Performing Arts l’evento culturale più significativo del nostro tempo. La tappa italiana del tour 2015 di Shen Yun sarà a Milano il 20,21,22 marzo. Clicca qui per maggiori informazioni.

 
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