M5S, libertà di voto sul ddl Cirinnà. 71% italiani contrari all’adozione

Il dibattito sui diritti civili e sulla cosiddetta ‘stepchild adoption’ divampa più che mai in Italia. Il fronte del no ha di recente guadagnato qualche punto nei sondaggi, mentre il Movimento 5 Stelle ha deciso – a sorpresa – di dare libertà di coscienza ai parlamentari sulla questione.

La possibilità di adottare il figlio del partner nato durante un’altra relazione è «il punto in cui le sensibilità degli elettori, degli iscritti e dei portavoce MoVimento 5 Stelle sono varie per questioni di coscienza», si afferma sul blog di Grillo. La questione non sarà messa al voto nel portale, perché ai parlamentari sarà concesso di scegliere cosa votare, indipendentemente dal parere della maggioranza degli iscritti.

Secondo i critici, la stepchild adoption sarebbe l’anticamera all’utero in affitto: un uomo potrebbe pagare una donna per fare un figlio, che poi verrebbe adottato dal vero/a compagno/a dell’uomo. In questo modo si potrebbe dare origine a una nuova forma di sfruttamento del corpo della donna.

Secondo i più recenti sondaggi di Ixé condotti per Rai3 e pubblicati dal Fatto Quotidiano, il 50 per cento degli italiani voterebbe sì al Ddl Cirinnà se fosse un parlamentare (una settimana fa la percentuale era del 53 per cento). Il 43 per cento voterebbe no, e il 7 per cento non sa. Tuttavia, se si parla di adozioni per gli omosessuali, ben il 73 per cento dice no (una settimana fa era il 67 per cento), e solo il 20 per cento dice sì, con il 7 per cento che non sa.

Quanto alle intenzioni di voto, il Pd sembra attestarsi, in salutare crescita, al 34,1 per cento (rispetto al 33,9 di gennaio), mentre il M5S perde lo 0,6 per cento attestandosi al 24,7%. Lega Nord scende a 14,2 da 14,6 e Forza Italia sale a 11,2 da 11. Sinistra Italiana scambia la sua posizione con Fratelli d’Italia, salendo al 4,2 per cento, mentre, infine, Fdi scende al 4 per cento.

 
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