L’uomo ha eroso il suolo 100 volte più velocemente della natura

Gli scienziati hanno sempre collegato la deforestazione e la coltura intensiva all’aumento dell’erosione della terra, ma non hanno ancora quantificato il tasso di erosione causato dalle attività umane. Tuttavia alcuni nuovi studi dimostrano che il tasso di erosione negli Stati Uniti sudorientali è aumentato di cento volte dopo l’arrivo dei coloni europei nel Settecento.

Uno dei ricercatori, Paul Biermann, un geologo dell’università del Vermont, ha dichiarato a mongbay.com di aver cominciato a studiare il tasso di erosione e i cambiamenti del paesaggio quando è arrivato in Vermont e ha visto le drammatiche impronte lasciate dall’uomo sull’ambiente.

Biermann ha spiegato che ci sono due tipi principali di attività dell’uomo responsabili dell’aumento dell’erosione del suolo negli Stati Uniti sudorientali: «La rimozione degli alberi, e quindi del loro sistema di radici che stabilizza il terreno nei declivi, e il dissodamento che ammorbidisce il terreno e lo rende sensibile all’erosione dell’acqua e del vento».

Per determinare l’impatto delle attività umane sul tasso di erosione, i geologi hanno prima dovuto stabilire il contesto geologico del tasso di erosione. Hanno svolto delle ricerche in dieci grandi bacini fluviali (diecimila – centomila chilometri quadrati) nella regione degli Appalachi dalla Virginia all’Alabama.Questi dieci bacini fluviali hanno un passato di deforestazioni su larga scala e di agricoltura intensiva a partire dal Settecento, e sono stati intensamente sfruttati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Gli scienziati hanno raccolto 24 campioni di sedimenti dai dieci bacini fluviali e poi hanno usato il quarzo presente in essi per estrarre una forma rara del berillio, un isotopo chiamato berillio 10. Prodotto dai raggi cosmici, questo isotopo si accumula nello strato superiore del suolo. Maggiore è la quantità di berillio 10, più lento è il processo di erosione, poiché il terreno è stato esposto sulla superficie della Terra per un periodo di tempo più lungo.

«Il berillio 10 ci permette di guardare indietro nel tempo, più in là dell’impatto umano sul naturale processo di cambiamento paesaggistico», ha affermato Biermann. «Ci fornisce un termine di paragone con cui confrontare l’attuale velocità di erosione».

La squadra ha misurato la quantità di berillio 10 nei campioni di sedimenti per quantificare l’erosione geologica prima dell’inizio delle attività umane sul terreno.

Lo studio ha dimostrato che il paesaggio in questi dieci bacini fluviali prima degli insediamenti europei (inizio del Settecento) aveva un tasso di erosione del pendio collinare di circa otto metri ogni milione di anni, e di circa 950 metri ogni milione di anni dopo la massima interferenza umana nei primi anni del Novecento, con un incremento centinaia di volte maggiore rispetto al ritmo naturale. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che la produzione di sedimenti è aumentata del dieci per cento rispetto ai livelli precedenti alla presenza dell’uomo e che i fiumi trasportavano a valle solamente il sei per cento circa del suolo eroso, lasciando il resto alla base dei pendii collinari e alla fine delle vallate.

Purtroppo un simile aumento del tasso di erosione causa un gran numero di conseguenze ambientali ed economiche.

Secondo Biermann, l’aumento del processo di erosione può dare origine «a una canalizzazione del paesaggio, dovuta alle acque torbide e al trasporto di metalli e di sostanze nutritive legate alle particelle dei sedimenti». Inoltre l’impatto economico include «la necessità di modifiche del suolo, ad esempio con fertilizzanti e con la perdita della terra da utilizzare».

Fortunatamente l’erosione e la produzione di sedimenti hanno smesso di aumentare nelle aree studiate da Biermann, grazie al «miglioramento delle moderne tecniche di agricoltura e di conservazione del terreno, tra cui il sod seeding, il girapoggio, la rotazione delle colture, e le cover crop, che hanno sensibilmente ridotto il tasso di erosione».

Dal 1967 al 1972 la quantità di deposito dei sedimenti nei bacini idrici studiati è scesa al tasso di erosione di circa dieci metri ogni milione di anni. Poiché questo tasso di erosione è in linea con il naturale tasso di erosione stimato (cioè indicato dai risultati del berillio 10) per la zona, si pensa che le pratiche di conservazione del suolo siano efficaci nel rallentamento dell’erosione.

Biermann ha dichiarato che questo studio è importante per le autorità perché «guida le politiche e le norme ambientali con riferimento alla conservazione del suolo e alla pianificazione dell’utilizzo delle terre». Usando i tassi di erosione mostrati dal berillio 10 come un obiettivo per delle strategie di successo per la conservazione delle risorse, Bierman afferma: «Abbiamo stabilito un tasso di erosione standard con cui gli enti di vigilanza possono comparare gli attuali livelli di perdita del terreno e questo permette una valutazione razionale delle politiche e delle regolamentazioni, per vedere se sono in grado di ridurre l’attuale tasso di erosione fino al tasso caratteristico dell’area presa in considerazione».

Citazioni:

Reusser, Paul, Bierman, Paul and Rood, Dylan 2015. Quantifying human impacts on rates of erosion and sediment transport at a landscape scale. pubblicato online; doi: 10.1130/G36272.1

Questo articolo è stato scritto da Alexander Montoro, uno scrittore che collabora con news.mongabay.com. Questo articolo è stato ripubblicato con l’autorizzazione dell’autore, qui l’articolo originale.

Articolo in inglese: ‘Humans Cause Erosion 100x’s Faster Than Normal

 
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