L’orgoglio rischia di affossare Grecia ed Europa

Negli ultimi giorni la possibilità di un’uscita della Grecia dell’euro si è fatta sempre più probabile, con il governo di Atene che fatica a trovare un accordo con i leader europei.

Lo scoglio è il programma con cui Syriza ha vinto le elezioni. Un programma di aiuti statali alle fasce della popolazione in difficoltà: idea popolare, ma economicamente poco efficiente e non di certo risolutrice della crisi. L’Europa invece offre la solita ricetta: tagli e austerità, specie in quelle zone dell’economia che non producono, come le pensioni.

È comprensibile che Tsipras non voglia rinnegare le promesse fatte in campagna elettorale, ma a questo punto è sempre più difficile che un accordo venga trovato. E in ballo non sono soltanto le conseguenze che ciò avrebbe sull’Europa e soprattutto sulla Grecia dal punto di vista economico, ma anche questioni sociopolitiche. Se la Grecia uscisse dall’euro, sotto quale area di influenza andrebbe a poggiare il capo? Con ogni probabilità rafforzerebbe i legami con la Russia, cosa che sta già facendo.

ALTRO:

La deadline per gli accordi è ormai molto vicina. Entro una settimana è possibile che avremo un’accordo o una importante decisione.

Secondo un articolo di commento del media greco Ekatherimini, lo scontro tra Grecia e Ue è una questione legata all’onore. L’analisi è molto interessante.

IL GIOCO DEL GUADAGANO

Immaginiamo questo gioco: potete ricevere 100 euro soltanto se convincete un’altra persona a prendersi una parte qualsiasi di questa somma. Se i due giocatori fossero dei computer, il primo offrirebbe all’altro una cifra bassissima e l’altro finirebbe per accettarla, perché guadagnarci qualcosa è sempre meglio di non guadagnarci niente.

Ma tra esseri umani la faccenda si complica: un essere umano probabilmente non accetterebbe solo 1 euro, perché il ricevere una cifra così piccola sarebbe un insulto al suo onore. Quindi sebbene entrambi i giocatori ci guadagnerebbero, il secondo spingerebbe per ottenere almeno 30 euro e preferirebbe una situazione in cui entrambi perdono, pur di evitare un guadagno così piccolo da essere visto come un insulto.

Secondo il media greco, che attualmente è critico nei confronti delle politiche di Tsipras, quello che succede tra Europa e Grecia è proprio questo.

«I creditori – sostiene Ekatherimini – pensano che la Grecia, che è in una posizione debole, dovrebbe essere grata dell’aiuto che loro offrono e andare avanti con le riforme economiche».

«Ma la Grecia, pur riconoscendo il bisogno delle riforme, vede che i creditori possono permettersi di fare di più e si sente insultata dalla sofferenza che è costretta a sostenere. Se necessario, i Greci sono pronti al rischio di far saltare l’euro, pur di preservare la loro indipendenza e dignità».

 
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