L’intensità emotiva e la complessità dei bambini prodigio

L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Ai confini della realtà: Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, sei tu a deciderlo.

David Henry Feldman, ricercatore dell’Università di Tufts, racconta aneddoti molto strani riferiti dai genitori dei bambini prodigio. Questi racconti possono essere letti suNature’s gambit [Lo stratagemma della natura, ndt], una sua illuminante ed estesa ricerca.

Uno di loro, Adam (sono stati utilizzati degli pseudonimi per mantenere la riservatezza) è collegato a quelli che sembravano essere i ricordi della sua nascita, tra cui la reazione alle luci della sala parto e l’inserimento di una peretta di aspirazione nel suo naso. È anche collegato a dei ricordi apparentemente prenatali, come il suono del canto di sua madre e «le pareti che mi circondano – mi fanno male». Ciò che rende quest’ultimo punto così straordinario è che la gravidanza di sua madre è stata afflitta da numerose complicanze, tra cui le contrazioni uterine che dal quarto mese in poi hanno minacciato un’interruzione di gravidanza.

Tra i bambini prodigio c’è un elevato numero di rappresentazioni riguardanti gravidanze complicate e parti prematuri.

Per esempio la mamma di Jake Barnett (un rinomato prodigio della matematica e della fisica) è stata ricoverata più volte prima del parto. In un altro caso rilevante, la madre di un futuro genio ha avuto un incidente durante la gravidanza, ma non un incidente qualsiasi – è caduta mentre stava aiutando il marito a combattere contro un intruso che avevano sorpreso mentre cercava di introdursi nella loro casa. Parliamo di un’esperienza terrificante!

La paura – e l’amplificata reazione del corpo e della mente a un’imminente minaccia – è un argomento sul quale ho investigato in precedenza. Ho esaminato la prova secondo cui le paure specifiche possono essere trasferite per almeno due generazioni (nei topi, tuttavia) e ho ipotizzato che, in particolare quando il feto è idoneo a essere altamente reattivo e sensibile all’ambiente, una terrificante esperienza della madre può ‘imprimere’ nel bambino in via di sviluppo una reale foto istantanea delle sensazioni di quel momento.

Tra le madri dei bambini prodigi si è riscontrato anche un aumento dell’affezione da preeclampsia, una condizione caratterizzata da un improvviso aumento della pressione sanguigna e dal gonfiore di viso, mani e piedi. La preeclampsia si manifesta in genere durante la fine del secondo o del terzo trimestre di gravidanza, e può essere causata da uno sviluppo incompleto della placenta, che a sua volta potrebbe essere generato da un difetto genetico a causa del quale il sistema immunitario della madre considera la placenta come un invasore. Un altro studio ha rilevato che l’esposizione alle tossine ambientali aumenta il rischio sia di preeclampsia che di nascita prematura. Chiaramente, il ruolo del sistema immunitario in condizioni segnate dalla sensibilità ambientale non può essere trascurato.

Proprio come la preeclampsia è associata a buona parte dei bambini prodigio, è anche significativamente collegata allo sviluppo dell’autismo. La placenta infatti può essere un ‘biomarcatore’ per l’autismo. I ricercatori hanno scoperto che più anomali sono le pieghe della placenta della madre, più è probabile che il bambino sarà affetto da autismo e più gravi saranno le condizioni. Queste pieghe sembrano essere il modo con il quale la placenta risponde a una serie di fattori di stress – le pieghe placentari sono simili a una spia del motore, un indicatore che qualcosa da qualche parte non sta funzionando bene.

Sebbene sembri che il conservare i ricordi delle esperienze vissute dall’interno dell’utero non sia qualcosa che tutti bambini prodigio condividono, potenzialmente tutti loro hanno un’affinata sensibilità alle emozioni – alle proprie e a quelle degli altri.

Da un lato, le loro emozioni sono intense. Come per molti bambini affetti da autismo o da disordine sensoriale, i loro scoppi emotivi possono essere troppo forti da gestire. La madre di un bambino prodigio considera che suo figlio «è semplicemente più sensibile da quando è nato. Ha semplicemente dentro di sé una forte carica emotiva e sentimentale».

Claudio all’età di due anni piangeva senza controllo quando sentiva suo padre cantare la ‘Stabat Mater dolorosa’ di Rossini. Anni dopo, Claudio ha raccontato che fin dalla tenera età si sentiva collegato a ogni nota musicale che udiva e semplicemente sapeva che la musica era l’espressione della sua anima.

Allo stesso modo la sensazione di connessione con le altre persone e con la vita in generale induce questi bambini a essere «gli individui più moralmente sensibili e generosi che abbia mai incontrato», afferma il dottor Joanne Ruthsatz dell’Università di Stato dell’Ohio, che nel corso degli ultimi 15 anni ha studiato i bambini prodigio. Questa sensazione globale di responsabilità e di altruismo comincia presto. A esempio Rachel, che all’età di otto anni ha affermato di poter comunicare con gli animali. «Io posso!», ha detto con aria di sfida. «Io posso vedere nei loro occhi e loro avvertono la mia premura».

I bambini prodigio – e del resto altri bambini di grande talento – sono nello stesso modo protettivi degli altri e hanno un profonda percezione del senso di giustizia. Possono rimanere terribilmente turbati se un compagno di classe viene offeso e prendono molto a cuore la guerra, la povertà, l’essere senza fissa dimora, il riscaldamento globale e il degrado ambientale. Potrebbero persino piangere per la violenza nei cartoni animati.

Inoltre i bambini dotati tendono a investigare prematuramente sulle questioni esistenziali e ciò indica una comprensione intuitiva del fatto che si trovano in un mondo molto più grande di loro. Potrebbero inoltre riferire di esperienze trascendentali e spirituali.

Ad esempio Elizabeth, mentre era seduta su una scogliera che si affaccia sul Pacifico, ha sentito la sua mente trasportata al di là dell’oceano, oltre la Terra, e ha scorto quello che ha descritto come «la totale intercomunicabilità dell’universo». E Ian ha detto di sentire la mancanza nella fabbrica dell’universo ogni qualvolta si estingue una specie. Stiamo parlando di empatia! (Nota: la migliore collezione di tali aneddoti è Visions of Innocence [La visione dell’innocenza, ndt] di Edward Hoffman).

Lisa Simpson, del cartone animato televisivo ‘I Simpsons’, è curiosamente il volto pubblico di tutte queste qualità.

Tuttavia, venti anni prima dei Simpson, il pionieristico psichiatra polacco Kazimierz Dabrowski ha catalogato questi tratti della personalità in un gruppo che si traduce dal polacco come ‘ipereccitabilità’. I cinque tratti che ha identificato sono: abbondanza di energia fisica, iperattività sensoriale, distinta immaginazione, curiosità intellettuale e spirito d’iniziativa e profonda capacità di prendere a cuore le cose. La combinazione di tutti e cinque i tratti rivelano una complessità e un’intensità emozionale. È stato descritto come un modo totalmente diverso di vivere la vita: «Intenso, avvincente, indagatore, avvolgente, complesso, autorevole – un modo di essere ferventemente vivo».

Chiaramente, questi bambini particolarmente dotati sono benedetti in molti modi. La loro intelligenza penetrante, la loro acuta e prodigiosa memoria, la loro riserva di energia, la loro passione e spirito d’iniziativa, il loro abbraccio empatico nei confronti degli altri – tutto questo distingue loro. Anche gli autistici si distinguono, tuttavia lo fanno attraverso le loro abilità particolari e spesso bizzarre. Anche i sinestetici sono una curiosità, mostrano le meraviglie dell’elevata connettività tra le regioni del cervello.

Se tutte queste condizioni si sviluppano nel grembo materno, questi bambini sono in un certo senso regressi a quelle capacità che tutti noi potremmo avere se il nostro sviluppo prenatale fosse stato in maggior modo svantaggiato o ostacolato. Ci sono ancora altre capacità alle quali solo in pochi hanno accesso? Credo di sì e presenterò le prove nei prossimi articoli.

Michael Jawer negli ultimi 15 anni ha indagato sui fondamenti della personalità e della salute nella mente e nel corpo. I suoi articoli e saggi sono apparsi su Spirituality & Health, Explore: The journal of journal of science and healing, Noetic now e Science & consciousness review. Jawer ha tenuto un discorso davanti all’American Psychological Association ed è stato intervistato da numerose riviste. Il suo ultimo libro, scritto con il dottor Marc Micozzi, è ‘Your emotional type’ [Il tuo genere emozionale, ndt]. Il suo sito è www.youremotionaltype.com. Il suo precedente libro è intitolato ‘The Spiritual Anatomy of Emotion’ (L’anatomia spirituale dell’emozione), il suo sito web è www.emotiongateway.com. Jawer può essere contattato all’indirizzo mail mjawer@emotiongateway.com.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente da Psychology Today.

Articolo in inglese: The Emotional Intensity and Complexity of Child Prodigies

 
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