Visita di Xi Jinping nel Regno Unito, segnali di sottomissione da Londra

Dal suo arrivo nel Regno Unito martedì scorso, il presidente cinese Xi Jinping è stato festeggiato come un re in visita: dal benvenuto della cavalleria e l’onore di camminare accanto alla regina sul tappeto rosso, fino alla sontuosa cena di Stato.

Il messaggio che il primo ministro David Cameron e il cancelliere dello Scacchiere George Osborne hanno voluto mandare, è che gli investimenti dalla Cina vengono prima di qualsiasi altra cosa: prima dei diritti umani, e persino prima delle considerazioni sulla sicurezza nazionale. Investimenti e accordi commerciali, come il permesso alle compagnie di Stato cinesi di contribuire a costruire centrali nucleari nel Regno Unito, diventano ora una realtà, e ogni preoccupazione da parte dei servizi di intelligence non ha più ragione d’esistere.

In tutto questo, il Regno Unito è stato fortemente rimproverato dagli analisti esperti per eccesso di adulazione e mancanza di principi nel prostrarsi ai piedi del denaro cinese. James McGregor, noto consulente aziendale e autore, ha paragonato l’approccio britannico al comportamento di un ‘cucciolo ansimante’. In un’intervista alla Bbc ha aggiunto: «La Cina non rispetta le persone che condiscendono troppo». La Cina potrebbe finire per non rispettare il Regno Unito e, secondo le analisi di giornali ufficiali, il sentirsi adulata è proprio quello che vuole.

APPROVAZIONE STRANIERA

I giornali ufficiali e semi-ufficiali cinesi si compiacciono a seguito delle politiche adottate dal Regno Unito verso la Cina nel corso degli ultimi giorni.

La China News Service, portavoce del regime per la propaganda esterna, ha consigliato ai parlamentari britannici di «continuare questo approccio di lunga veduta, e di continuare a essere vigorosi promotori delle relazioni Cina-Regno Unito, e contribuire a rafforzare l’amicizia, sostenere la cooperazione».

L’agenzia di Stato ufficiale Xinhua, ha composto quel che sembra essere un poema d’amore di 1.300 caratteri, rivolto alla relazione con il Regno Unito: «da Buckingham Palace al Parlamento Inglese, il suono dell’amichevole cooperazione ha risuonato in tutto il Regno Unito; dalla vivace “età dell’oro” per le relazioni tra i due Paesi, al saluto con l’Ak-103 per la Cina, questo entusiasmo nelle relazioni bilaterali sarà indimenticabile».

Persino il ministro della difesa britannico ha adottato un simile tono in questa dichiarazione: «per questo evento sono servite settimane di preparazione, sono state coinvolte sette bande militari e dieci unità militari». La nota proseguiva risaltando «l’impeccabile» tempistica con la quale l’arma ha sparato i colpi di saluto, «nel preciso momento in cui il presidente [cinese, ndr]è sceso dalla sua auto e ha posato per la prima volta il suo piede al Royal Pavilion durante la parata delle guardie a cavallo».

Christopher Ford, studioso e autore di due libri sul pensiero cinese in politica estera, ha riferito che il comportamento britannico è completamente in linea alla visione dello Stato cinese, in merito a come gli altri Stati dovrebbero trattarlo. «L’approvazione dei Paesi stranieri è proprio quel che il regime cinese cerca avidamente. Ogni minima deferenza anche ambigua da parte dell’occidente è immediatamente inserita nella macchina di propaganda».

«I leader cinesi si sentono chiaramente compiaciuti nel vedere la potenza che nel 1842 ha sconfitto così facilmente la Dinastia Qing con i suoi cannonieri, ora inciampare su se stessa in una corsa diplomatica per abbracciare il Regno di Mezzo», continua Ford.

Uno degli slogan ricorrenti nel reportage ufficiale era che le relazioni con il Regno Unito sono ora un esemplare di una controversa idea di come la Cina si debba rapportare al mondo esterno. L’idea, definita il ‘nuovo modello di relazioni con i grandi Paesi’, è guardata con diffidenza dall’amministrazione Obama. Gli esperti dicono che la sua vaghezza di superficie smentisce una domanda che gli altri Paesi rinviano invece agli interessi che la Cina ha per le aree strategiche, come le rivendicazioni territoriali nel Mar cinese meridionale, persino a scapito dei loro valori fondamentali.

Ma, secondo un commento nella rivista teorica del Partito, Seeking Truth, «I rapporti Cina-Regno Unito sono diventati l’emblema del nuovo modello delle relazioni con grandi Paesi». Questo abbraccio al Regno Unito, il cui ruolo nel palcoscenico internazionale è ormai un’ombra di quel che è stato durante la Seconda guerra mondiale, sembra esser collegato al rifiuto degli Stati Uniti, secondo quanto sostiene Xia Yeliang, studioso di Cina al Cato Institute di Washington.

«La Cina ha sempre voluto stabilire un rapporto ‘importante’ con gli Usa. Questo significa che la Cina non si limiterà più semplicemente a seguire le regole, ma ne creerà di nuove. La Cina crede che solo i grandi Paesi possano dettare le regole, e avere l’ultima parola sugli altri», ha riferito Xia in un’intervista telefonica.

Quando Xi Jinping ha recentemente visitato gli Stati uniti, l’accoglienza non è stata proprio quel che la Cina si aspettava e sperava di vedere per creare una ‘relazione con un grande Paese’. L’amministrazione Obama aveva quasi annullato il meeting, secondo i media, a causa dell’esasperata vasta campagna di cyberspionaggio cinese.

C’erano state anche voci sulla piena libertà che la Marina americana si era presa nel condurre le operazioni di navigazione nel Mar cinese meridionale, proprio nel territorio che l’esercito cinese ha rivendicato costruendo isole e basi militari.

‘UVA ACERBA’

L’entourage di Xi è stato anche bersaglio di striscioni di protesta, che almeno una volta sono riusciti a fermarlo. «I cinesi l’hanno trovato imbarazzante», ha dichiarato Xia. L’accoglienza nel Regno Unito è stata dunque caratterizzata da un netto contrasto: mentre i manifestanti denunciavano a gran voce il tiro al bersaglio del governo cinese verso i suoi oppositori, il governo britannico usava un tono accondiscendente e cooperativo.

I funzionari americani, davanti a questo cambiamento repentino delle politiche britanniche, hanno reagito con turbamento e sorpresa: «La cosa che ci ha sconvolto è che tutto è stato fatto senza alcuna previa consultazione con gli Usa», ha riferito un ex funzionario dell’amministrazione al Financial Times. Gli Stati Uniti e il Regno Unito sono ancora principali alleati di intelligence e militari, ma esistono già indicazioni che questo possa anche cambiare.

E la Cina non aspetta altro. «Nelle politiche diplomatiche inglesi orientate verso la Cina, si intravede la riconfigurazione dell’ordine mondiale», ha dichiarato un editoriale della Phoenix Television, un media pro-Pechino con legami con l’intelligence cinese. «La struttura e le relazioni delle grandi potenze stanno attraversando un rimescolamento». Come conseguenza di questa vicenda, continua l’editoriale, il Regno Unito si è persino guadagnato il soprannome ‘Zhengyou’ della Cina.
Il termine è stato reso pubblico la prima volta da Kevin Rudd, un ex primo ministro australiano, e si riferisce a un’amicizia dove la franca condivisione dei pensieri e delle critiche è la componente più importante». A quel tempo tuttavia, alla Cina non piaceva molto l’idea che l’Australia potesse diventare un amico ‘critico’. Allo stesso tempo il Regno Unito non ha avanzato alcuna critica alla Cina. «È proprio perché non sollevano alcuna critica che possono esser chiamati zhengyou», ha detto Xia Yeliang.

Ma la Cina sembra riservare una diversa definizione del termine. «La fonte delle relazioni Cina-Regno Unito proviene dalla comprensione reciproca, supporto e amicizia tra le persone di due Paesi», scrive Xinhua. «Non c’è niente al mondo che sia più commovente di queste belle sensazioni». E per quelli che pensano che il Regno Unito stia solo spacciando una necessità di entrate cinesi a breve termine per degli interessi a lungo termine, Phoenix, l’emittente pro-Pechino, ha risposto: «Molti media hanno definito la diplomazia britannica con la Cina un ‘inginocchiarsi’, ma sembra stiano facendo come la volpe con l’uva».

 

Articolo in inglese ‘British Reception of Xi Jinping Sends Message of Submission, Analysts Say

 
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