Le proprietà dei 7 uomini più potenti della Cina

Per il terzo anno consecutivo le sette autorità più potenti della Cina hanno reso pubblico il valore dei loro beni personali, la maggior parte dei quali appare in calo. D’altra parte, se si considera che i dati non sono stati rilasciati da una delle agenzie del regime cinese o da un mass media controllato dallo Stato, le rivelazioni potrebbero essere il risultato di un disegno politico contro il funzionario comunista Liu Yunshan, i cui beni risultano aumentati.

Si tratta in effetti di affermazioni da prendere con le pinze, visto che provengono da The Trend, un giornale di Hong Kong che regolarmente diffonde pettegolezzi politici dal continente: sembra, infatti, che questa pubblicazione sia spesso utilizzata dai membri dell’amministrazione Xi Jinping, quando vogliono far trapelare una fuga di notizie o mandare un messaggio al mondo esterno. Ma nonostante l’improbabile veridicità e l’inaffidabilità dei numeri, la documentazione è comunque rappresentativa della direzione in cui tirano i venti della politica cinese.

L’Accademia Cinese di Scienze Sociali ha pubblicato un rapporto sullo sviluppo dello stato di diritto in Cina il 18 marzo, dichiarando che circa 500 funzionari del Partito sono stati quotidianamente sotto indagine nel 2014. La sua nuova edizione riporta informazioni sui presunti risparmi e sulle proprietà dei sette uomini più potenti della Cina: i membri del Comitato Permanente del Politburo Centrale, l’organo che dirige il Partito Comunista Cinese. The Trend non rivela, ovviamente, come abbia avuto accesso a informazioni così riservate, ma i lettori disposti a concedere per un momento il beneficio del dubbio, possono continuare a leggere.

L’attuale segretario generale del Partito Comunista, Xi Jinping, ha risparmi del valore di 1,6 milioni di yuan (circa 257 mila dollari Usa) e una proprietà immobiliare a suo nome, secondo The Trend, rispetto ai 2,3 milioni di yuan e alle tre proprietà del 2012.

Wang Qishan, che presiede l’agenzia anti-corruzione del Partito Comunista, nell’arco di tre anni ha visto la sua ricchezza diminuire da 4,8 milioni di yuan (circa 773 mila dollari Usa) e due proprietà, a 1,28 milioni di yuan.

Questa divulgazione di notizie, secondo quanto afferma The Trend, rappresenta un tentativo da parte dei leader del regime cinese di dare un esempio ai colleghi funzionari di Partito, per far sì che confessino anch’essi la disponibilità dei loro beni personali. Ma ai burocrati non è piaciuto: secondo The Trend, ad esempio, Zeng Qinghong – un funzionario in pensione del Politburo – avrebbe risposto in malo modo agli agenti anti corruzione, quando, nel mese di gennaio gli hanno chiesto di dichiarare i beni controllati da lui e dai suoi familiari.

Una sorta di corruzione sistemica e radicata, è un fenomeno molto diffuso in Cina. L’Accademia Cinese di Scienze Sociali, il 18 marzo ha pubblicato un rapporto sullo sviluppo dello stato di diritto in Cina, dichiarando che circa 500 funzionari del Partito erano sotto sorveglianza quotidiana nel 2014.

UN COLPO PER IL CAPO DELLA PROPAGANDA CINESE

I beni immobili e la liquidità di un funzionario in particolare, Liu Yunshan, hanno raggiunto quest’anno un picco decisamente vistoso: Liu, che fra le altre cose, ricopre la carica di direttore dei mass media e della propaganda ufficiale del regime cinese, ha visto i suoi risparmi aumentare in un anno da 1,7 milioni e una proprietà immobiliare a 2,6 milioni di yuan (circa 418 mila dollari Usa) e due proprietà, come riportato su Sina, un importante portale web cinese.

The Trend, in un altro articolo, ha riportato che i reporter più esperti a Pechino stanno già raccogliendo del materiale su Liu, per essere pronti al momento della rimozione dalla sua attuale carica. Queste accuse dovrebbero includere quella di corruzione nel provveditorato cinese che coopera strettamente con il Dipartimento Centrale di Propaganda diretto da Liu. L’attuale tenore di vita di Liu Yunshan, è in effetti molto al di sopra delle due proprietà immobiliari e delle centinaia di migliaia di dollari dichiarate.

Secondo un rapporto del 2012 dell’agenzia di stampa New-Way Monthly, Liu ha costruito un impero che vale più di dieci miliardi di yuan (1,6 miliardi USD). Suo figlio – il trentunenne Liu Lefei – ricopre la carica di direttore generale del Dipartimento investimenti della China Life Insurance Company dal 2006, e gestisce beni societari per oltre 500 miliardi di yuan (circa 80,5 miliardi di dollari Usa). Secondo quanto affermato nell’inchiesta, Liu avrebbe esercitato la sua influenza per far ottenere al figlio una posizione nella compagnia assicurativa.

Articolo in inglese: Hong Kong Reports: Asset Disclosure by Top Chinese Officials Spells Trouble for Propaganda Chief

 

 
Articoli correlati