L’arma ‘segreta’ americana per vincere la guerra industriale globale

Una delle più grandi minacce per le aziende occidentali sono i Paesi che non giocano con le stesse regole. Ma esiste un nuovo sistema – che ha già cambiato la cultura aziendale nel Regno Unito ed è stato recentemente introdotto negli Usa – che potrebbe rappresentare la svolta.

Tutto è cominciato nel 2005, quando il governo britannico è andato alla ricerca di un programma di formazione che potesse aiutare le società britanniche a migliorare. Secondo John Bradley, che al tempo lavorava presso la National Skills Academy del governo britannico, «Stavamo aiutando le società a diventare competitive a livello globale tramite l’apprendimento di nuove abilità».

È stato allora che Bradley è stato avvicinato da Amar Manzoor, fondatore di 7Tao, una compagnia britannica che forma le aziende nell’arte della ‘guerra industriale’. Bradley ha deciso di dare una possibilità al programma di Amar, e ha commentato: «È stata una vera e propria trasformazione per le aziende». 

Il 7Tao è stato creato per rimpiazzare e superare Six Sigma, un set di tecniche e strumenti per il miglioramento aziendale. Questo sistema, creato nel 1986, è usato dalla maggior parte delle società occidentali.

Molte aziende stanno riscontrando problemi con Six Sigma perché il modo di competere a livello globale è cambiato molto dal 1986. 7Tao «può battere Six Sigma, sotto tutti i punti di vista – sostiene Bradley – perché guarda a tutti gli elementi interni ed esterni di un’impresa. Non penso esista qualcosa che gli si avvicini minimamente».

«La maggior parte delle persone non pensano nemmeno di essere parte di un gioco, figuriamoci di una guerra strategica», afferma Bradley.

Manzoor e il suo team hanno creato 7Tao, per permettere alle compagnie occidentali di restare in gioco senza rinunciare ai propri valori, in un ambiente aziendale caratterizzato dalla minaccia dello spionaggio, degli attacchi hacker e dei prodotti a basso costo cinesi. «Siamo al centro di una guerra: la guerra per la supremazia industriale», ha dichiarato Manzoor in un’intervista telefonica.

IL SOGNO ECONOMICO

L’economia globale è rimasta in uno stato strano per decenni, secondo Fred Harrison, autore e commentatore di economia. E questo stato cambierà presto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’economia occidentale ha potuto dominare il mercato globale perché «non c’era nessuna reale competizione», sostiene Harrison. Era un’economia globale che escludeva la Russia e l’Europa dell’Est, che allora erano nell’Unione Sovietica, così come la Cina comunista. Africa, Sud Amerca e Asia dell’Est, invece, avevano dei mercati molto piccoli.

In questo ambiente, le società americane e dell’Europa occidentale, poteano avanzare «senza nessuna reale competizione», dice Harrison. «Oggi siamo in una situazione molto diversa: le economie occidentali sono sotto una minaccia senza precedenti da parte di Cina e India».

Le compagnie occidentali affrontano una nuova domanda, sostiene Harrison: «come ci difenderemo dalla produzione low-cost cinese?» Le aziende occidentali sono svantaggiate, dato che alti costi e bassa produzione difficilmente competono contro bassi costi e alta produzione, in un ambiente senza regole. Harrison sostiene però che 7Tao potrebbe cambiare questa dinamica: «basta rispettare le promesse, come si faceva una volta».

7Tao cambia la cultura aziendale e, pur essendo progettato per competere con le moderne pratiche aziendali cinesi, ironicamente prende ispirazione per i propri metodi di attacco e difesa dalle arti marziali cinesi. Il suo fondatore, Manzoor, ha quattro cinture nere, tra cui due in Wing Chun e Shaolin Kung Fu. Come molti che si sono ispirati all’Arte della Guerra, libro classico di strategia militare cinese, Manzoor ha usato la sua conoscenza nelle arti marziali tradizionali per costruire un sistema più profondo per la guerra industriale.

GUERRA INDUSTRIALE

Il mondo delle imprese è diventato un luogo ostile, e i direttori delle aziende affrontano normalmente una dura realtà. Gli Stati-nazione rubano le loro proprietà intellettuali, gli eserciti stranieri attaccano le loro reti e gli impiegati, e le compagnie statali, slegate dal diritto internazionale, stanno appropriandosi dei loro mercati su una scala senza precedenti.

I furti economici costano agli Stati Uniti 5 mila miliardi all’anno, se si conta il valore totale dell’innovazione e dei lavori persi, secondo Casey Fleming, Ceo di BlackOps Partners Corporation, che fornisce servizi di intelligence e strategia digitale alle aziende Fortune 500. «Ogni famiglia americana risente di questo effetto, che si manifesta in posti di lavoro persi, prezzi più alti, e quotazioni più basse. I Ceo e i dirigenti affrontano ora una crisi in crescita, della quale non hanno alcun precedente o esperienza», spiega Fleming. «È un ambiente totalmente ostile che permane da anni».

Blackops utilizza gli esercizi di 7Tao nel suo programma Spectre, che fornisce ai direttori e ai dirigenti delle compagnie Fortune 1.000. Secondo la loro esperienza, 7Tao ha aumentato la produttività, l’empowerment degli impiegati, la costruzione di squadre e «fornisce una consapevolezza a 360 gradi».

Secondo Manzoor, la realtà nel commercio globale è che molti giocatori «non seguono alcuna regola, né regolamento o legge: sono lì per distruggere le transazioni dei loro competitor».

Manzoor fa notare che il regime cinese è uno dei giocatori che stanno vincendo di più, in questa guerra industriale. E il fatto che la Cina non segua le regole internazionali, mette le aziende impreparate in uno stato di precarietà.

D’altronde, una relazione della Commissione di Valutazione dell’Economia e della Sicurezza Usa-Cina afferma che «la Cina dipende dallo spionaggio industriale, dal trasferimento forzato di tecnologia, dalla pirateria e dall’emulazione di tecnologie straniere, come parte di un sistema di ‘mercantilismo dell’innovazione’». Utilizzando approcci non etici, secondo il rapporto, il regime cinese può «evitare le spese e le difficoltà della ricerca e dello sviluppo di un prodotto unico, ottenendo quello di cui ha bisogno in modo illegale».

Gli attacchi hacker sono gestiti da uno speciale reparto dell’esercito cinese, il Dipartimento Generale dello Staff; le sue operazioni sono guidate dalla politica statale, in particolare dal Project 863, che secondo un rapporto dell’Office for the National Counterintelligence Executive americano, «fornisce fondi e direzione, per le attività di spionaggio tecnologico contro gli Stati Uniti e per reperire informazioni economiche sensibili».

Secondo Naveed Aslam, il principale programmatore della Rolls Royce «ci siamo parecchio abituati alle regole del gioco leale, e a giocare in pianura»; il sistema 7Tao ha aiutato le compagnie a «vedere come si fanno gli affari nelle altre parti del mondo, dove le regole del commercio non si applicano più […] Dobbiamo conoscere le tecniche che gli altri potrebbero usare, anche se poi noi non le usiamo».

UNA NUOVA CULTURA

Secondo Greg Sneddon, un ex direttore del Johnson Matthey, 7Tao «sembra cambiare la cultura di tutto il mondo del business […] Molti di questi programmi sono legati ai soldi»

Prakash Patel, coordinatore della produzione snella per Altro Floors, ha detto che il sistema «prende l’opinione delle persone e, dal gradino più basso, la pone a quello più alto». Sotto questa nuova cultura, dice Pate, i lavoratori «si sentono apprezzati, perché stanno contribuendo […] La gente, in generale, ora fa progressi. È parte della cultura».

La differenza tra 7Tao e i sistemi usati dai cinesi (e persino da molte aziende nel mondo occidentale) sono simili alle differenze nelle strutture di comando usate dagli eserciti comunisti rispetto a quelli dei Paesi democratici. Una struttura di comando comunista va praticamente solo dall’alto in basso. Gli individui in basso non hanno quasi nessuna possibilità di iniziativa. Per fare una battuta, se a un soldato comunista venisse ordinato di marciare, e incontrasse un muro, continuerebbe a camminare contro il muro, fino all’arrivo dell’ordine di cambiare direzione.

Negli Stati Uniti, le strutture di comando militare sono molto diverse. Le informazioni raccolte sul terreno sono inviate al comando e queste informazioni sono utilizzate per dirigere la strategia complessiva. È un sistema che fa un uso maggiore dell’informazione, che altrimenti sarebbe nota solo al soldato sul campo di battaglia.

Molte aziende oggi usano la struttura di gestione in stile comunista, dove gli ordini vanno solo dall’alto verso il basso e l’informazione nota al livello base non viene considerata. Secondo Alex Hawkridge, presidente di Izone Drive Performance, la differenza che questa cultura crea nel mondo del business è profonda. Hawkridge ha utilizzato 7Tao per circa 10 anni. «Compro un’azienda che sta morendo, introduco 7Tao sul lato difensivo, e le cose migliorano enormemente nelle prime settimane» spiega, «la gente si rende conto di una grandissima quantità di sprechi che possono evitare. È stupefacente quanto velocemente il sistema funzioni […] Non è comunismo. È l’assoluto opposto. È democrazia. Con 7Tao si dà a tutti la possibilità di trovare quello di cui c’è bisogno».

Come parte della formazione per la guerra industriale di 7Tao, gli impiegati di ogni livello della compagnia vengono riuniti e portati a competere su un progetto finto. Vengono loro dati una serie di strumenti di attacco e difesa e questo permette loro di cominciare a pensare nel senso di una competizione economica globale.

Da questo consegue che, quando gli impiegati vedono dei problemi, possono usare il sistema 7Tao per «cercare loro stessi una soluzione, poiché loro hanno la soluzione», spiega Hawkridge. «Una cosa del genere non è mai esistita prima. Nessuno ha mai avuto una compagnia in cui a ogni impiegato è data la capacità di attaccare e difendere per conto della compagnia […] È stupefacente con quanta velocità questo funzioni, e non devi nemmeno licenziare nessuno».

 

Articolo in inglese: Faced With New Threats, Businesses Turn to Industrial Warfare

 
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