L’aceto migliora diabete e insulino-resistenza

L’aceto è un alimento unico: acido e aspro ma ha anche con una sottile dolcezza in grado di condire molto bene l’insalata. Ma non tutti sanno che può aiutare a ridurre i livelli di glucosio nel sangue e il diabete di tipo 2.

CONTROLLO GLICEMICO 

Una ricerca della Facoltà di medicina dell’Università di Atene ha testato 11 persone affette da diabete di tipo 2. Sono stati testati due volte, con un intervallo di una settimana. Prima dell’esperimento, sono stati valutati i livelli di glucosio plasmatico, insulina, trigliceridi, acidi grassi non esterificati e glicerolo.
Durante i pasti ciascun paziente ha bevuto 30 millilitri di aceto (con il sei per cento di acido acetico) oppure un placebo di acqua, e gli scienziati hanno poi testato i parametri ematici ogni 30/60 minuti nelle cinque ore successive al pasto.

I ricercatori hanno scoperto che nei pazienti diabetici l’aceto ha aumentato in modo significativo l’assorbimento del glucosio all’interno delle cellule e ha anche ridotto i livelli di zucchero nel sangue. Questo scoperta è stata fatta testando il sangue dall’arteria radiale e dalla vena dell’avambraccio. Lo studio ha anche appurato che l’aceto determina una riduzione dei livelli ematici di insulina e di trigliceridi.

«L’effetto dell’aceto sul metabolismo dei carboidrati può essere in parte dovuto all’aumento dell’assorbimento del glucosio; questo dimostra che esiste un miglioramento dell’azione dell’insulina nel muscolo scheletrico», hanno spiegato i ricercatori nello studio.
Questo punto è fondamentale. Livelli ridotti di insulina e glucosio nel sangue significano che l’aceto riduce la resistenza all’insulina. Inoltre l’effetto è stato immediato: quando i ricercatori hanno testato i pazienti la seconda volta, ma con persone diverse che assumevano aceto rispetto al placebo, hanno riscontrato gli stessi risultati.

ACETO E GLICEMIA 

Uno studio del 2010 della Facoltà di medicina dell’Università di Atene ha scoperto che aggiungere aceto in un pasto ad alto indice glicemico determina nei diabetici una riduzione dei livelli di zucchero e insulina nel sangue.

I ricercatori hanno diviso 16 pazienti affetti da diabete 2 in due gruppi. Il primo mangiava un pasto ad alto indice glicemico, costituito anche da patate e latte magro. Nel pasto del primo giorno è stato aggiunto aceto, mentre nel secondo no. Al secondo gruppo è stato dato invece un pasto dello stesso valore nutritivo, ma con un indice glicemico inferiore. Questo pasto era costituito da pane integrale, formaggio magro e lattuga. Ancora una volta il primo giorno con l’aceto, il secondo senza.
Dopo ogni pasto, a ogni soggetto sono stati misurati i livelli di glucosio nel sangue e l’insulina ogni trenta minuti per due ore.

Tra il primo gruppo, che mangiava pasti ad alto indice glicemico, i livelli di glucosio erano significativamente inferiori (42 per cento) dopo i pasti con l’aceto e lo stesso anche per l’insulina. Tuttavia, la differenza tra i livelli di zucchero nel sangue e livelli di insulina nel secondo gruppo, che mangiava pasti a basso indice glicemico con e senza non aceto, non sono risultati significativamente differenti.

«Aggiungere aceto ha ridotto la glicemia post-prandiale dopo un pasto ad alto contenuto glicemico nei pazienti diabetici», hanno concluso i ricercatori dello studio. Anche altre ricerche hanno confermato risultati simili con l’aceto.

Questa ricerca ha inoltre mostrato chiaramente il beneficio di aggiungere aceto nei pasti. Per esempio, molti esperti decantano l’aceto di sidro di mela cruda. L’aceto è un toccasana poiché è stato fermentato dai batteri probiotici.
Articolo in inglese: ‘Vinegar Improves Type 2 Diabetes and Insulin Resistance

Traduzione di Massimiliano Russano

 
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