La tigre e il dragone, il sequel non sfugge alla censura di Pechino

‘La tigre e il dragone’ avrà un sequel. Il seguito del famoso film di arti marziali sarà rilasciato il prossimo anno, ma prima dovrà passare la censura del regime di Pechino, che setaccerà i temi politicamente sensibili, come quello delle rivolte settarie e dei cambiamenti dinastici. Uscito nel 2000, l’originale La tigre e il dragone, è stato diretto da Ang Lee, un regista americano nato a Taiwan. La lavorazione al sequel è iniziata nel 2013. Le riprese sono iniziate in Nuova Zelanda nel giugno 2014, sotto la direzione del regista Yuen Woo-Ping. 

Il 12 ottobre, Radio France Internationale (Rfi), ha riferito che l’Amministrazione statale di Stampa, Pubblicazione, Radio, Film e Televisione del regime cinese (Sapprft), aveva passato indicazioni alla società responsabile della co-produzione, per censurare il film ‘Crouching Tiger, Hidden Dragon II: The Green Legend‘.

The Green Legend sarà liberamente basato sul lavoro del romanziere di arti marziali Wang Dulu, che comprende rappresentazioni della ‘Società del loto bianco’, una setta buddista che si dice abbia ispirato una ribellione nel 19esimo secolo contro il dominio imperiale della Dinastia Qing.

Li Wei’ao, giornalista del Southern Weekly, ha postato su Weibo – popolare social network cinese – la prima pagina di un documento contenente le direttive Sapprft. Nel documento, la censura cinese ordinava alla China Film Co-Production Corporation di sostituire il nome della ‘Società del loto bianco’ con uno fittizio di arti marziali, e ha ‘consigliato’ all’azienda di ‘sminuire’ il contenuto che si riferiva all’opposizione ai Qing per ristabilire i Ming. Quest’ultimo si riferisce al desiderio dei ribelli di restaurare la Dinastia Ming, che era governata dai cinesi di etnia Han, ribaltando la Corte Manchu che aveva conquistato la Cina e stabilito i Qing nel 1644.

Mentre le ribellioni contro i Qing, come quella attribuita alla setta del loto bianco, venivano spesso ispirate dai gruppi nazionalistici o religiosi, l’agitazione affrontata dalla Dinastia Manchu nel suo ultimo secolo di dominazione, derivava dalla crisi economica, dall’incapacità di tenere il passo con il resto del mondo e dalla corruzione nella burocrazia imperiale.

Quest’ultimo punto non è stato dimenticato dagli utenti cinesi del web che hanno postato le loro reazioni all’ordine di censura. Un utente ha postato un dialogo satirico che si prende gioco del selettivo e contraddittorio trattamento della Storia da parte del Partito Comunista cinese:

Studente: Perché la Dinastia Qing è stata rovesciata?
Insegnante: Perché era corrotta.
Studente: Perché il Partito nazionalista è stato rovesciato dal Partito Comunista?
Insegnante: Sempre perché era corrotto.
Studente: Allora, quando il regime è troppo corrotto per gestire il Paese, deve essere rovesciato, giusto?
Insegnante: Giusto. La storia ci mostra che quelli che conquistano i cuori della gente governano il mondo.
Studente: Allora, parliamo della corruzione dei nostri giorni.
Insegnante: Fuori di qui!

Un altro utente, soprannominato ‘Darth Panda’, facendo un parallelo tra il regime cinese e la Dinastia Qing ha scritto: «Una volta pensavo che il regime attuale provenisse dalla Repubblica Sovietica cinese. Ora penso di essere stato troppo ingenuo. Proviene dalla grande dinastia Qing!»

«La Sapprft è stata premurosa», scrive un terzo utente prendendo in giro la storica amministrazione statale. «È veramente preoccupata per l’immagine della Grande Qing!»
Altri si chiedono perché i censori abbiano preso di mira la setta del loto bianco, considerate le lodi che le hanno dedicato i libri di testo statali, che la reputano una rivolta contadina contro la costituzione. «Non è bello averla trasformata in un culto», commenta un altro ancora.

Oltre a chiedere modifiche ai contenuti politicamente sensibili, le indicazioni Sapprft consigliavano ai produttori del film di «controllare la quantità di sangue e violenza». E anche la precisione nelle citazioni deve essere rivista: così i censori hanno chiesto di modificare una citazione errata da ‘L’arte della guerra’, un antico testo che insegna principi strategici. «Un esercito superiore sconfigge il suo nemico senza combattere», deve essere corretto in: «L’esercito che sconfigge il suo nemico senza combattere è quello superiore», riferiva il documento.

 

Articolo in inglese ‘Sequel to ‘Crouching Tiger, Hidden Dragon’ Is a Den of Censorship

 

 
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