La scure delle sanzioni Onu sul regime nordcoreano

Il 30 marzo 2018 l’Onu ha applicato una delle sanzioni più severe adottate fino a ora contro la Corea del Nord: 49 entità tra imprese, compagnie navali e persone sono state accusate di vendere carbone e comprare petrolio di contrabbando in favore della Corea del Nord.

Inoltre, Voice of America ha riportato che il fondo di emergenza erogato dall’Onu dal 2007 per Corea del Nord (Central Emergency Response Fund, Cerf),  da quest’anno sarà sospeso.

Con quest’ultima sanzione, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha colpito 27 navi e 21 compagnie. Delle 27 navi fermate, a due sono stati congelati i beni, e alle restanti 25, oltre al congelamento dei beni, è stato impedito di attraccare in tutti i porti dei Paesi membri dell’Onu.

Anche le 21 compagnie di spedizione marittima e commercio hanno subito il fermo dei beni: 12 sono di proprietà della Corea del Nord, mentre tre sono registrate ad Hong Kong. Di queste ultime, si ricorda la Huaxin Shipping Limited, che già a ottobre 2017 era stata scoperta a inviare aiuti alla Corea del Nord, nel contrabbando di carbone nordcoreano in Vietnam; le altre due sono la Weihai World-Shipping Freight della provincia di Shandong e la Shanghai Dongfeng Shipping Co. Ltd, anch’esse coinvolte nel contrabbando di carbone. Le altre compagnie appartengono a Paesi diversi, come Singapore, Isole Samoa, Isole Marshall, e Panama.

L’unica persona fisica che ha subito sanzioni è l’uomo d’affari taiwanese Zhang Yongyuan, accusato di aiutare la Corea del Nord a esportare carbone e petrolio, tramite agenzie di un terzo Paese. Le sanzioni per Zhang prevedono il congelamento dei beni e la proibizione di viaggiare.

Già a dicembre del 2017 gli Stati Uniti avevano scoperto e denunciato dieci navi, sospettate di stare violando le sanzioni Onu contro la Corea del Nord, ma a seguito dell’intervento del Regime Cinese, sono rimaste nella lista nera solo 4 delle 10 segnalate. Il 23 febbraio 2018, sempre gli Stati Uniti hanno consegnato una lista di 33 navi, 27 compagnie e un uomo d’affari taiwanese, chiedendo che fossero inseriti nella lista di coloro che devono essere sanzionati, ma dopo l’intervento – seppur tardivo – della Cina, il numero delle compagnie sanzionabili è sceso a 21.

A conclusione di questa serie di provvedimenti, l’ambasciatore americano dell’Onu Nikki Haley ha affermato: «Il forte consenso sul pacchetto delle sanzioni è un evento storico, è un segno chiaro che la comunità internazionale si sta unendo al nostro sforzo per mantenere alta la pressione sul regime della Corea del Nord».

 
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