La Gang di Shanghai nel mirino di Xi Jinping

Per decenni Shangai è stata sotto il diretto controllo dell’ex leader del Partito Comunista Cinese Jiang Zemin, e i funzionari del partito che hanno gestito la città, divenuti noti come ‘la Gang di Shangai’, hanno ottenuto e detenuto il potere negli anni precedenti, grazie all’alleanza che avevano stretto con Jiang quando era il capo del Partito a Shangai.

Con il consolidamento del potere dell’attuale leader Xi Jinping confermato nel il 19esimo Congresso del Pcc, sembra che la Gang sia destinata a un rapido declino. Il 28 ottobre i media di regime cinesi hanno infatti annunciato che Li Qiang ha preso l’incarico di segretario di Partito a Shangai (la posizione di potere più alta nella gestione di una città nella Cina governata dal regime comunista) prendendo il posto di Han Zheng, che dovrà lasciare la mansione per un altro incarico. Han infatti è stato eletto membro della Commissione Permanete del Politburo al 19esimo congresso del Pcc, che ha stabilito la politica di governo della Cina  per i prossimi 5 anni e determinerà quale e come sarà la nuova generazione di leader.

Li Qiang è uno stretto alleato di Xi Jinping: quando Xi era segretario del Partito della provincia di Zhejiang, Li era segretario della città di Wenzhou, una delle maggiori città della regione amministrata da Xi. Più tardi nel 2004 Li Qiang stesso è diventato segretario di tutta la provincia al posto di Xinping, diventato suo braccio destro.

Inoltre nel 2012 quando dopo il 18esimo congresso del Pcc Xi Jinping è diventato il nuovo leader del Paese, Li Qiang è stato nominato governatore della provincia di Zhejinag. In ultimo, l’anno scorso Li ha rimpiazzato un funzionario della fazione di Jiang diventando anche segretario di Partito della provincia di Jiansu, la ricca provincia adiacente alla costa di Shangai. Da qui è stato sollevato dall’incarico per prendere il posto al potere di Shangai. Li inoltre è ora parte del nuovo gruppo dirigenziale dei 25 più potenti funzionari del Pcc.

Da sinistra: Li Qiang, Chongqing, Chen Min’er e Cai Qi.

Per il giornalista esperto di polita cinese Jiang Weiping, attualmente residente in Canada «questi movimenti significano che Shangai non è più controllata da Jiang, ma da Xi Jinping», e prevede inoltre che cambieranno numerose personalità di spicco nella città, che finora ha avuto sempre solo affiliati alla fazione di Jiang.

Anche se Han Zheng, che è un alleato di Jiang, è stato promosso a membro della Commissione del Politburo, i giornalisti credono che in realtà più che una promozione sia un modo per rimuovere Han dalla sua base di potere, una tattica per «attirare il nemico fuori dal suo territorio».

La nomina di Li Qiang, significa che quattro delle maggiori città più importanti del Paese direttamente controllate dall‘autorità centrale come Pechino, Shangai, Chongqing e Tianjin sono ora sotto il diretto controllo di Xi. Il segretario di partito di  Pechino è Cai Qi, che ha lavorato sotto Xi  quando entrambi si occupavano  della provincie di Fujian e Zhejiang; Chongqing è controllata da Chen Min’er, incaricato di governare la città quando la fazione di Jiang aveva ancora potere, e infine il segretario di partito di Tianjin è Li Hongzhong un ex alleato di Jiang che però ha ripetutamente dichiarato la sua fedeltà a Xi: esempio tipico, secondo i giornalisti, del consueto atteggiamento da voltagabbana dei membri della Gang di Jiang.

LA GANG DI SHANGAI

Jiang Zemin si è assicurato la presenza di alleati diventando  ‘patrono e protettore’ politico di molti funzionari di Shangai. Mentre Jiang era segretario di partito a Shangai negli anni 80, ha infatti aiutato a salire di rango Meng Jianzhu, che è ancora il capo dell’apparato di sicurezza del Paese. E anche Zeng Qinghong, ex vice capo del del Pcc dal 2003 al 2008,  stretto collaboratore di Jiang, che ha spietatamente distrutto tutti gli oppositori dell’ex leader, per permettergli di raggiungere il potere assoluto, aveva lavorato accanto a Jiang a Shangai negli anni precedenti.

 

Articolo in inglese:  Breaking up the Shanghai Gang Next on Chinese Leader Xi Jinping’s Agenda

Traduzione di Fabio Cotroneo

 
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