La Cina e la vendita dei bond Usa: mercati finanziari in sospeso

A settembre i dati più caldi potrebbero non riguardare i numeri della Fed, ma quelli delle riserve cinesi in valuta estera. I trader – sono alla ricerca di una conferma sul mercato – sostengono infatti che la Cina ad agosto abbia venduto una quantità ingente di buoni del Tesoro statunitensi per fermare la svalutazione dello yuan.

Secondo Robin Brooks, consigliere delegato di Goldman Sachs, «i deflussi netti di capitale potrebbero corrispondere a quasi cento miliardi di dollari, che sembra una stima ragionevole considerando le aspettative di mercato». Cook ritiene comunque che i rischi possano essere maggiori rispetto a questa valutazione. A ogni modo il 6 settembre saranno pubblicati i numeri e quindi si saprà cos’è successo esattamente alle riserve cinesi in valuta estera ad agosto.

Ma quello che continua a far discutere è l’effetto di questa vendita. In superficie le dinamiche di mercato impongono una discesa dei prezzi, mentre i rendimenti dovrebbero salire; questo nel caso in cui si disponesse di un grande venditore e nessun acquirente lo sostituisse. Per il momento si può dire che nelle ultime due settimane i rendimenti del Tesoro sono aumentati modestamente. Ma per Guy Haselmann, direttore delle strategie di mercato finanziario per la Scotiabank, questa crescita non è stata così veloce. «La vendita dei buoni del Tesoro da parte delle banche centrali è temporanea, mentre i fattori economici che causano quest’azione dureranno di più», ha scritto in una nota.

Haselmann ritiene che il rallentamento economico in Cina, così come in altri mercati emergenti, sia relativamente positivo per gli Stati Uniti e anche il pensiero di prudenza nell’investire nei mercati finanziari occidentali sarebbe relativamente positivo per buoni del Tesoro.

Ci sono altri fattori che sostengono la sua idea. Finora ci si è concentrati sul lato della domanda delle obbligazioni del Tesoro. La Fed ha smesso di acquistare e a settembre potrebbe anche decidere di vendere alcuni titoli, per favorire i tassi a breve termine. Per il momento la Cina e altre banche centrali dei mercati emergenti stanno vendendo. Per quanto riguarda l’offerta, c’è da dire che di solito il governo federale Usa è abbastanza generoso quando si tratta di immettere nuova ‘carta’ sul mercato. Ma quest’anno non è andata così. Il debito federale totale è rimasto stabile per tutto l’anno e non c’è stata quasi nessuna emissione netta di dollari.

Quindi, considerando la situazione attuale della Fed e del governo federale, resta da vedere quanto la vendita in Cina sarà compensata da una fuga (relativa) di offerta di sicurezza da parte delle altre Nazioni. In questo caso la cifra di riferimento non verrà pubblicata da un’autorità statistica governativa: sarà il mercato a rivelare le informazioni.

Articolo in inglese: ‘How Much Can China Move the Treasury Market?

 
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